10 Ottobre 2024

Altrimenti Mixology Art: un luogo di culto al centro di Milano

In tre anni, festeggiati a breve, Edoardo Casarotto ha fidelizzato la clientela internazionale della città della moda. Qui si viene per fare incontri di lavoro, svago, godere di buon cibo e cocktail. E respirare l'atmosfera cosmopolita.

10 Ottobre 2024

Altrimenti Mixology Art: un luogo di culto al centro di Milano

In tre anni, festeggiati a breve, Edoardo Casarotto ha fidelizzato la clientela internazionale della città della moda. Qui si viene per fare incontri di lavoro, svago, godere di buon cibo e cocktail. E respirare l'atmosfera cosmopolita.

10 Ottobre 2024

Altrimenti Mixology Art: un luogo di culto al centro di Milano

In tre anni, festeggiati a breve, Edoardo Casarotto ha fidelizzato la clientela internazionale della città della moda. Qui si viene per fare incontri di lavoro, svago, godere di buon cibo e cocktail. E respirare l'atmosfera cosmopolita.

Elegante e informale, accogliente e dal servizio impeccabile. Lo voleva così il suo primo bar da proprietario, l’ambizioso Edoardo Casarotto, mixologist e imprenditore di origine veneziana dalla formazione cosmopolita. Oggi, Altrimenti Mixology Art è un posto che il giovane e avventuroso Edoardo si è cucito addosso in maniera impeccabile, come gli abiti sartoriali che porta con disinvoltura. E la magia è avvenuta: in pochi anni il posto nel cuore di Brera che ha aperto è diventato sinonimo di svago elegante, buon cibo, cocktail list inventiva e soprattutto, aggregazione scelta. “Il fatto di essere in una zona di Milano che è cresciuta tanto – ci racconta il manager 33enne in un pomeriggio autunnale prima dell’arrivo della clientela – ci ha aiutato molto. Ma questo cocktail bar non è elitario. Per me si può essere chic ed eleganti senza intimidire, una lezione che ho imparato dalle mie esperienze all’estero”.

I drink sofisticati e saporiti e un menù di cibo con influenze etniche sono alla base del successo di Altrimenti. Prendete il Paloma Caliente: un classico con una marcia in più, dove la freschezza degli agrumi incontra il fuoco del peperoncino. E poi c’è Lost and Found, un cocktail che cattura immediatamente l’attenzione, sin dal nome, con la combinazione di sapori bilanciata tra il secco del gin e l’essenza del Calvados con la dolcezza del Maraschino. Edoardo dispensa piaceri anche quando racconta i suoi drink: “Il succo di limone dona freschezza, mentre le note aromatiche di aneto, mela, gelsomino e olio EVO all’alloro si fondono in sapori raffinati ed equilibrati”.

Atmosfera intima e ricercata, ottimo cibo e signature cocktails di livello internazionale. Altrimenti Mixology si trova a Milano, nel cuore di Brera, al 6 di via Castelfidardo. Alle pareti, al momento, l’arte di IUBA ART, il collettivo artistico di Douglas Bassett e Iulia Helenna. La proposta, che fa parte di un rpogramma espositivo a rotazione voluto dal titolare del locale Edoardo Casarotto, è un incontro di glamour, bellezza, fotografia d’avanguardia e graphic design.
Edoardo Casarotto, intervistato da the Way Magazine, si prepara al festeggiamento dei tre anni di vita di Altrimenti Mixology Art a Milano. Un luogo che presto è diventato ritrovo di fashion victims e art cognoscenti in città.
In un palazzo storico di Brera, in piedi da centinaia di anni, si apre un luogo di divertimento e relax contemporaneo. Grazie a un intervento architettonico di pregio e rispettoso degli ambienti, voluto da Edoardo Casarotto, da Altrimenti Mixology Art si respira allo stesso tempo passato e futuro.

Altrimenti Mixology Art arriva alla soglia dei tre anni di vita col vento in poppa. E il 15 ottobre 2024 ci sarà una festa per celebrare il primo triennio di vita, partito all’indomani di un’esperienza durissima per tutte le attività ricettive (la pandemia).

Ho vissuto 12 anni Londra e Medio Oriente – racconta Edoardo Casarotto – facendo esperienza in tanti locali grandi, crescendo al passo delle esigenze della clientela di stampo internazionale. Specie l’esperienza alla mitica Soho House di Londra mi ha aperto la mente. Quando volevo mettermi in proprio ho conosciuto Paolo Russo proprio a Londra, quando era manager beverage di un men’s club. Con lui, prima dello scoppio pandemia pensavamo di aprire a Londra. Poi ci siamo ritrovati a Milano proprio prima della chiusura per Covid e tramite una persona conosciuta fortuitamente abbiamo visitato questo posto, che all’epoca era un magazzino. Non potevo crederci: un locale fronte strada in un palazzo settecentesco completamente abbandonato”.

Era il febbraio 2020. Edoardo parte per Dubai, dove le restrizioni erano blande e poteva continuare a lavorare. Nel frattempo ‘il luogo’ a Milano prendeva forma, si lavorava a rilento per la ristrutturazione ma a piccoli passi si è arrivati all’apertura di ottobre 2021.

Il coraggio della scelta azzardata e la perseveranza hanno pagato: “Adesso possiamo dire di aver portato un’esperienza internazionale nel proporre i nostri cocktail e i clienti ne apprezzano la presentazione, il gusto ma anche il giusto vibe che si respira nei nostri eventi. Il servizio personalizzato fa il resto. Certo, la location è un punto a favore con grande afflusso di clientela di livello durante le varie fashion week o per il Salone del Mobile. In generale, in tutto l’anno abbiamo clienti stranieri che apprezzano i cocktail ispirati a ricette classiche con un twist sorprendente per gli ingredienti”.

Altrimenti Mixology Art è un progetto ambizioso che ripaga. Tutto quello che non è alcolico viene fatto in casa, dai bitter alle marmellate o gli altri componenti unici e freschi. Un vero laboratorio di preparazioni, ricerca di raffinatezza e presentazioni. “Sì, un occhio per le foto instagrammabili lo abbiamo sempre – confida Edoardo – e significa mantenersi al passo coi tempi. A me interessa a questo punto di mantenere il core value di questo piccolo brand nato qui e svilupparlo magari con altri punti vendita in Italia e all’estero”.

Londra è sempre nel suo cuore. Ci era approdato per migliorare la lingua, facendo la gavetta in sala nei bar e ristoranti. E poi c’è rimasto per anni. Ed è lì che vorrebbe arrivare con un’insegna esportabile tutta sua. “Quella città è casa per me, perché uscito dalle scuole superiori, i miei anni più belli li ho trascorsi lì. Divertimento e apprendimento della professione sono andati di pari passo. Il customer service inglese e americano è di un altro livello, lì le regole incentivano i dipendenti con la mance a fare sempre meglio. Per me Londra con Singapore e New York sono le capitali indiscusse del mio mestiere. L’innovazione di un mixologist viene considerata alla pari di quella di uno chef ed è questo che cerchiamo di trasmettere anche alla nostra clientela italiana“.

Creare un meltin pot di clientela è stato uno dei traguardi messi a segno per Altrimenti: “Quando il cliente realizza che l’ambiente e l’accoglienza sono di stampo globale, che sia inglese o spagnolo si sente a proprio agio. Ed è lì che scatta la fidelizzazione. Sono contento quando ricevo la telefonata degli habitué, che appena atterrati all’aeroporto, prima di trovarsi un posto dove dormire chiamano per riservare un tavolo”.

I clienti americani e svizzeri amano andare sul sicuro e non abbandonano Altrimenti. Edoardo li accoglie, li coccola, ma poi torna sempre dalla sua squadra (Edoardo Catalano e Mattia Ricci sono il cuore fedele di questo posto) a inventare nuove proposte. “Certo, creo ancora cocktail, ascolto il team, li proviamo assieme e li assaggiamo. Un lavoro di ricerca che richiede tempo e le opinioni di tutti. Così è nato il nostro classico Three stage Negroni con tre piccoli bicchieri diversi che è l’equivalente di uno e mezzo se preso assieme. C’è da stare attenti anche alle fasi dei trend: abbiamo passato il gin, ora è il momento dell’agave”.

In lista ci sono sette classici, gli altri cocktail cambiano in base alla stagionalità, proprio come al ristorante. “Per capirci – sottolinea Edoardo – d’estate non c’è mai la base di noci e in inverno mai l’anguria. Mi interesso di questa stagionalità legata alla natura. Anche se ho studiato Architettura e iniziato un percorso di Interior Design al Politecnico mi tengo aggiornato su tutto. Questo facilita anche il dialogo con i clienti, che sono sempre più interessati a capire cosa c’è dietro la nostra proposta. Importante diventa raccontargliela bene”.

Edoardo Casarotto è ad Altrimenti anche per aprire mondi diversi: “Personalmente mi ritengo una personalità allegra, mi sono avvicinato a questa professione dopo averla sperimentata dal lato del cliente. Ho sempre frequentato bar nel mondo e dopo mi ci sono appassionato, perché lo ritengo un mondo molto creativo. Ed è anche un universo dove si scoprono storie di famiglie di produttori, sapori nascosti, prodotti ricercati. Dentro ogni bottiglia c’è tutto questo. Anche oggi resto un utente appassionato di ristoranti e bar”.

Il tutto con un occhio sul business, visto che Altrimenti è la sua vita ormai: “Mi interessa capire la gestione dei grandi bar internazionali, mi colpisce il modo di fare servizio, il perché alcuni ambienti attraggono più pubblico di altri. Una cosa che non possono toglierci però è l’attrattiva delle nostre città. Roma, Firenze stanno crescendo sempre di più. E Venezia, la mia città, accoglie 30 milioni di turisti all’anno”. E prima o poi queste città d’arte, inevitabilmente, avranno bisogno di tanti altri ‘Altrimenti’.

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Immagine di Christian D'Antonio

Christian D'Antonio

Christian D’Antonio (Salerno,1974) è direttore responsabile della testata online di lifestyle thewaymagazine.it. Iscritto all’albo dei giornalisti professionisti dal 2004, ha scritto due libri sulla musica pop, partecipato come speaker a eventi e convegni su argomenti di tendenza e luxury. Ha creato con The Way Magazine e il supporto del team di FD Media Group format di incontri pubblici su innovazione e design per la Milano Digital Week e la Milano Design Week. Ha curato per diversi anni eventi pubblici durante la Milano Music Week. È attualmente ospite tv nei talk show di Damiano Gallo di Discovery Italia. Ha curato per il quartiere NoLo a Milano rassegne di moda, arte e spettacolo dal 2017. In qualità di giudice, ha presenziato alle manifestazioni Sannolo Milano, Positive Business Awards, Accademia pizza doc, Cooking is real, Positano fashion day, Milan Legal Week.
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