8 Maggio 2022

Sifu Luca Bertoncello: “Vi racconto il Ving Tsun”

La conoscenza e pratica di una delle arti marziali cinesi più antiche e suggestive. Serve a tranqullizzare mente e prendere padronanza del corpo.

8 Maggio 2022

Sifu Luca Bertoncello: “Vi racconto il Ving Tsun”

La conoscenza e pratica di una delle arti marziali cinesi più antiche e suggestive. Serve a tranqullizzare mente e prendere padronanza del corpo.

8 Maggio 2022

Sifu Luca Bertoncello: “Vi racconto il Ving Tsun”

La conoscenza e pratica di una delle arti marziali cinesi più antiche e suggestive. Serve a tranqullizzare mente e prendere padronanza del corpo.

Luca Bertoncello è insegnante di Ving Tsun Kung Fu e fa parte del coordinamento nazionale Ving Tsun Academy Int’l (ITALIA), di GM Paul Tang. A ogni “impartitore” di conoscenza di questa disciplina viene dato addirittura un nome specifico, Sifu, che ci fa capire quanto peculiare sia questo mondo.

Il Ving Tsun rappresenta una disciplina marziale che fa parte del vasto mondo del Kung Fu cinese. Tradotto letteralmente il termine Ving Tsun sta ad indicare Eterna (o Radiosa) Primavera. In Italia questa disciplina è giunta alla fine degli anni ’70 del secolo scorso, e dal 1992 la Ving Tsun Academy Int’l di Grand Master Paul Tang, di cui Luca è orgogliosamente parte, e in cui si impegna a divulgarne i contenuti mantenendo un insegnamento quanto più tradizionale, anche se adattato al praticante occidentale.

Luca Bertoncello (lucabertoncellovta@gmail.com) pratica il Ving Tsun, disciplina che fa parte degli stili di kung fu cinese, e secondo la leggenda tramandata da Yip Man nasce circa 400 anni fa per opera di una monaca, Ng Mui. Si utilizza nella pratica una posizione allineata della schiena, per cui migliora di certo l’aspetto posturale. Si utilizzano entrambe le braccia in contemporanea nelle varie tecniche, per cui sincronizza la funzionalità degli emisferi nel dialogare. Rinforza muscoli e tendini, e rinvigorisce il fisico nel suo toto senza eccedere, e molto altro. Oggi è anche usato come autodifesa personale dalle donne.

Luca ci racconti la storia di questa disciplina che molti ancora non conoscono?

La leggenda tramandata oralmente narra di una monaca guerriera, Ng Mui (“Cinque Petali”), che viveva all’interno del tempio Shaolin del Nord, in Cina. Questo era uno dei tanti monasteri buddhisti, all’interno dei quali si praticavano le arti marziali, sostanzialmente al fine di mantenersi in forma fisicamente e per potersi difendere dagli attacchi provenienti dall’esterno da parte di furfanti e ladri. In questa struttura Ng Mui apprese ciò che veniva insegnato, fino a divenire badessa del tempio.

Che tipo di situazione c’era nel paese all’epoca?

Il quel periodo storico la sovranità in Cina era nelle mani del regime Qing, che malvedeva i monasteri in quanto riteneva tali strutture dei covi di ribelli pronti a scatenarsi contro il governo centrale. Fu cosi che per ordine dell’imperatore vennero dati a fuoco molti templi, tra cui il monastero ove risiedeva Ng Mui. Si narra che cinque monaci solamente riuscirono a scappare da quel rogo, tra qui la stessa badessa. Viaggiando nel suo pellegrinare la monaca incontro Yim Ving Tsun, una giovane ragazza che era stata promessa in sposa ad un signorotto che ella non apprezzava. Per vari motivi questa situazione fece si che le due donne vennero a contatto, e Ng Mui impietosita dalla vicenda, decise di trasmettere alla giovane il sistema appreso e fortemente modificato, al fine di renderlo più adatto ai civili. La trasmissione di questa disciplina sussegui negli anni attraverso molti altri maestri, fino ad arrivare in tempi recenti ai conosciuti Bruce Lee e Yip Man, il maestro dello stesso attore cino-americano.

Su cosa si basa il Ving Tsun e quali concetti usa?

Le caratteristiche che differenziano questa disciplina dagli altri stili sono molte. In primis l’utilizzo della linea retta come approccio nel combattimento sulla corta distanza, in quanto geometricamente figura più adatta a chiudere un possibile attacco (aggressione). Ricordiamo che il procedere frontalmente è il miglior modo per raggiungere un punto di destinazione (B) da un’origine (A), impiegando il minor tempo possibile. È su questo punto fondamentale che si basa il Ving Tsun, ed è questa caratteristica che lo rende uno dei sistemi più adatti alla difesa personale dei cittadini. Un altro aspetto importante che identifica questa disciplina è l’utilizzo simultaneo di tecniche di “difesa e (contr)attacco”, anche su questo punto non mi dilungo oltre per ora.

Cosa si intende per SiFu e quale è la differenza tra maestro, insegnante e istruttore?

Con il termine SiFu si possono intendere fondamentalmente due cose. A seconda dell’ideogramma che si utilizza, può indicare un livello tecnico raggiunto (una professionalità) oppure ha il significato di “padre marziale”.

Maestro è colui che, oltre ad aver raggiunto una perfezione o quasi sotto il profilo tecnico, possiede l’esperienza e la maturità mentale per saper gestire sé stesso e gli altri.

Un SiFu (insegnante) nella nostra Accademia ha terminato il programma tecnico “standard”, prosegue assimilando altri concetti e principi per completare la sua formazione, ed inizia a studiare le tre filosofie che compongono il sistema Ving Tsun: Taoismo, Buddhismo e Confucianesimo. In tutto questo continua il percorso di conoscenza di sé.

Un istruttore invece, o più precisamente apprendista istruttore, è colui che ha deciso di dare una svolta alla propria pratica, e a cui è stata data l’occasione di provare a cimentarsi nella complessa ma nobile arte dell’insegnare ad altre persone ciò che si è appreso. Con il tempo costui diventerà prima istruttore e poi insegnante.

A chi è indirizzata la disciplina?

Il Ving Tsun è adatto a uomini e donne di qualsiasi età. Non richiede particolari doti fisiche, per cui può essere praticato veramente da tutti. Rimane comunque una disciplina marziale un po’ più matura rispetto ad altre, per cui indichiamo solitamente come fascia d’età inferiore di avere almeno 11/12 anni.

È adatta alla difesa personale?

La peculiarità che ha fatto del Ving Tsun un sistema così famoso, soprattutto negli ultimi 20 anni, è rappresentata dall’estrema efficacia che questa disciplina possiede in ambito di difesa personale, cosa che lo rende uno dei metodi marziali più praticati da chi vuole avere una propria sicurezza. Ma con il termine “difesa personale” non bisogna intendere esclusivamente la possibilità di sapersi tutelare da aggressioni esterne, che possono avvenire da parte di malintenzionati, bensì pensare anche a migliorare le “difese naturali” del nostro corpo, che ci tengo a ricordare rappresenta il tempio della nostra esistenza terrena.

Che altri utilizzi possono essere previsti per la disciplina?

Autodifesa intesa come difesa della propria salute fisica e mentale, quindi interna, uso del Qigong e delle tecniche di meditazione e rilassamento orientali. A prescindere dal fatto che ogni tipo di attività fisica è positiva per il mantenimento della salute, la pratica di questa disciplina aiuta nell’aumentare e migliorare le capacità psicofisiche dell’individuo, e quindi nel recare beneficio allo sviluppo di un benessere generale nella persona. Tutelare il proprio corpo e mantenerlo sano il più a lungo possibile, nell’inesorabilità del trascorrere del tempo che porterà comunque ad una lenta degenerazione. E ancora più importante è mantenere sana e stabile la propria mente, soprattutto in questo periodo storico in cui tutto viene storpiato e svuotato dall’essenza.

La peculiarità fisica quale sarebbe?

Rafforzamento dei muscoli lombari e assestamento/mantenimento di una corretta postura: la pratica avviene sempre con la schiena eretta e la testa allineata alla colonna vertebrale, con il peso che viene radicato nel terreno (pavimento). Questo porta ad un rafforzamento delle gambe e ancor più dei muscoli lombari, che di fatto provvedono a sostenere il tronco.

Potenziamento muscolare generalizzato, soprattutto nella parte bassa (gambe e glutei): si sviluppa un tipo di muscolatura costruita sulla cosiddetta fibra bianca, ovvero non “pesante” o “grossa”, come è ad esempio la costruzione di una fascia muscolare a fibra rossa (esempio, body builder). Così facendo si porta il muscolo ad essere veloce e scattante, al fine di ottimizzare la velocità e la potenza dei colpi.

C’è poi un risvolto mentale. Ce ne parli?

Uso simmetrico dei due emisferi cerebrali: durante la pratica si utilizzano entrambe le parti del corpo (destra e sinistra) allo stesso modo, non ce un lato che ha prevalenza sull’altro. Questo fa sì che con il tempo si tenda a creare una situazione di equilibrio tra i due emisferi. Il risultato di questa “ottimizzazione” è il ritrovare un proprio equilibrio mentale, in quanto il nostro lato razionale ed emotivo dialogano in modo più costruttivo.

Miglioramento dei riflessi e della risposta istantanea, attraverso l’uso di esercizi per la visione periferica e di sensibilità tattile. Questo chiaramente ci può essere di notevole aiuto durante una situazione di aggressione, ma anche nel quotidiano il possedere dei riflessi pronti e una risposta rapida del corpo alle sensazioni (tattili o meno) esterne è di fondamentale importanza.

C’è un uso sapiente delle tecniche orientali che contribuiscono alla pratica del Ving Tsun. In cosa consistono?

Si apprendono tecniche di respirazione orientali con la pratica del Qi Gong, arte millenaria di respirazione, integrata nella pratica del Ving Tsun. Molteplici esercizi, dai più semplici a quelli più articolati, portano il praticante ad un miglioramento dell’atto respiratorio in sé, e di conseguenza ad una più gestione dello stress con il risultato di una maggiore tranquillità mentale. Con una mente serena tutto appare più chiaro, e anche i problemi più complessi tendono a ridimensionarsi quando si è calmi ed equilibrati.

Web site: www.vta-i.org | www.lucabertoncello.it. Per i video qui

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Christian D'Antonio

Christian D’Antonio (Salerno,1974) è direttore responsabile della testata online di lifestyle thewaymagazine.it. Iscritto all’albo dei giornalisti professionisti dal 2004, ha scritto due libri sulla musica pop, partecipato come speaker a eventi e convegni su argomenti di tendenza e luxury. Ha creato con The Way Magazine e il supporto del team di FD Media Group format di incontri pubblici su innovazione e design per la Milano Digital Week e la Milano Design Week. Ha curato per diversi anni eventi pubblici durante la Milano Music Week. È attualmente ospite tv nei talk show di Damiano Gallo di Discovery Italia. Ha curato per il quartiere NoLo a Milano rassegne di moda, arte e spettacolo dal 2017. In qualità di giudice, ha presenziato alle manifestazioni Sannolo Milano, Positive Business Awards, Accademia pizza doc, Cooking is real, Positano fashion day, Milan Legal Week.
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