12 Maggio 2025
ALLA FABBRICA EOS DAL 15 MAGGIO

I viaggi in arte di Alessandro Spadari

12 Maggio 2025
ALLA FABBRICA EOS DAL 15 MAGGIO

I viaggi in arte di Alessandro Spadari

12 Maggio 2025
ALLA FABBRICA EOS DAL 15 MAGGIO

I viaggi in arte di Alessandro Spadari

Una mostra con una serie di lavori nuovi che l’artista milanese Alessandro Spadari ha messo assieme per il pubblico della Fabbrica Eos Gallery aprirà il 15 maggio. L’artista ha realizzato le opere negli ultimi dodici mesi, continuando la sua ricerca sul tema del paesaggio e del viaggi.

Di Vento Leggero
Mostra personale di ALESSANDRO SPADARI
15 maggio – 14 giugno 2025
Inaugurazione: giovedì 15 maggio 2025, dalle 18.30
Fabbrica Eos Gallery, Milano
Viale Pasubio 8/a

Alessandro Spadari nato a Milano nel 1969, si diploma all’Accademia di Belle Arti nel 1997.

È docente di ruolo di pittura a Milano all’Accademia di Belle Arti di Brera.

Già dagli anni di studio inizia a dipingere e ad esporre in alcune mostre collettive. Il lavoro dei primi anni si sviluppa su una ricerca materica, con l’utilizzo di garze imbevute nel gesso dalla possente forza cromatica e segnica, che culmina nel 1999 con la prima personale dell’artista a Milano. Subito dopo intraprende la ricerca sul paesaggio, che caratterizza il suo lavoro più maturo e per il quale è conosciuto. Un lavoro pittorico che tramite la sovrapposizione di strati di colore diluiti evoca l’emozione di paesaggi inventati che vanno verso l’astrazione lirica.

Numerose le mostre dal 2004 in Italia e all’estero. Dal 2008 inizia una nuova serie di opere pittoriche dove “appare” un elemento figurativo, delle grandi navi mercantili si stagliano come sculture della Natura, nelle luci rarefatte dei paesaggi. Un elemento, una presenza, che torna natura, ossessivamente, o muta nella statica figura della nave, e che nella mostra/progetto “Chiamatemi Ismaele” del 2017, prende la forma di un veliero che si staglia, epico, in nuovi cromatismi.

In questa mostra alla Fabbrica Eos pur restando fedele alla sua personale cifra stilistica, ben riconoscibile, in queste nuove opere si apre a nuovi colori, a una luminosità più calda, più “disturbante”; pennellate soffuse che riverberano la luce e respingono le ombre. Il racconto pittorico si fa più sfuocato, forse veramente smosso dal vento che sembra intorbidire l’aria del meriggio estivo, si segna di tracce decise e punti che l’artista realizza usando le pitture spray.

Un vento leggero, dunque, che ci apre a nuove prospettive e che scolpisce nuove forme, nuove presenze nel paesaggio, ma costanti nell’opera di Spadari, che possono ricordare architetture, che raccontano di memorie lontane ma ancora vive, che danno pace all’anima dell’artista e dello spettatore, che si perde in blu elettrici e rosa irreali, dove la natura e la sua materia deflagra tra colori e poesia.

“Io credo e lo spero anche per chi si trovi davanti ad una mia opera, che questa susciti passioni ed emozioni come lo si può intendere parlando di poesia”. Questo aspetto lirico da sempre dichiarato dall’autore è forse la componente fondante di tutta la sua idea di pittura.

Le sue opere sono come sospese in uno spazio-tempo indefinito ed è ciò a renderle eterne e universali; la scrittrice Gabriella Greison, in un breve testo dedicato alle opere dell’artista dice: “I quadri di Alessandro Spadari per me rappresentano l’orizzonte. L’orizzonte si sposta sempre.

Perché nasce dagli occhi di chi lo guarda. Per questo motivo può benissimo essere considerato umano. […] Ce n’è uno di orizzonte, per ciascuno di noi. Basta cercarlo”.

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