Non che ce ne sia molto in giro, ma forse proprio per questo il rispetto è stato designato il termine dell’anno 2024 appena trascorso dall’Istituto Enciclopedico Treccani. L’istituzione definisce il sostantivo rispetto — dal latino respectus — come “sentimento e atteggiamento di stima, attenzione o riguardo verso una persona, un’istituzione o una cultura, che può essere espresso con azioni o parole”.
L’istituto ha affermato che la mancanza di rispetto nella società odierna è “la radice della violenza esercitata quotidianamente contro le donne, le minoranze, le istituzioni, la natura e il mondo animale”. La designazione è avvenuta a fine anno scorso per promuovere valori di stima, attenzione e civiltà nella società attraverso il progetto comunicativo #leparolevalgono.
Rispetto in questo caso non è solo riferito all’osservanza delle regole. Ma anche alla considerazione di tutti gli aspetti che in una società civile portano alla convivenza con le differenze, le altrui opinioni e le variegate posizioni dei cittadini e delle cose che compongono la società. Un valore su cui anche nel 2025 vale la pena riflettere ogni giorno.
L’Italia moderna è in continua trasformazione e anche attraverso una parola ci ricorderemo dei fatti e del sentimento comune che ha serpeggiato tra tutti gli avvenimenti di un anno vissuto in comunità. Fin dalla sua fondazione nel 1925 da parte di Giovanni Treccani e Giovanni Gentile, l’Istituto Treccani si è impegnato a contribuire al lessico dell’Italia moderna, concentrandosi su nuovi termini e frasi che descrivono il mondo attuale e il suo linguaggio comune.
Il vocabolario della lingua italiana poi contiene una definizione più allargata della parola rispetto che vale la pena sottolineare: “Disposizione ad astenersi da atti offensivi o lesivi, implicita nel riconoscimento di un diritto”.
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Rispetto è la parola del 2024
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Rispetto è la parola del 2024
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Rispetto è la parola del 2024
Non che ce ne sia molto in giro, ma forse proprio per questo il rispetto è stato designato il termine dell’anno 2024 appena trascorso dall’Istituto Enciclopedico Treccani. L’istituzione definisce il sostantivo rispetto — dal latino respectus — come “sentimento e atteggiamento di stima, attenzione o riguardo verso una persona, un’istituzione o una cultura, che può essere espresso con azioni o parole”.
L’istituto ha affermato che la mancanza di rispetto nella società odierna è “la radice della violenza esercitata quotidianamente contro le donne, le minoranze, le istituzioni, la natura e il mondo animale”. La designazione è avvenuta a fine anno scorso per promuovere valori di stima, attenzione e civiltà nella società attraverso il progetto comunicativo #leparolevalgono.
Rispetto in questo caso non è solo riferito all’osservanza delle regole. Ma anche alla considerazione di tutti gli aspetti che in una società civile portano alla convivenza con le differenze, le altrui opinioni e le variegate posizioni dei cittadini e delle cose che compongono la società. Un valore su cui anche nel 2025 vale la pena riflettere ogni giorno.
L’Italia moderna è in continua trasformazione e anche attraverso una parola ci ricorderemo dei fatti e del sentimento comune che ha serpeggiato tra tutti gli avvenimenti di un anno vissuto in comunità. Fin dalla sua fondazione nel 1925 da parte di Giovanni Treccani e Giovanni Gentile, l’Istituto Treccani si è impegnato a contribuire al lessico dell’Italia moderna, concentrandosi su nuovi termini e frasi che descrivono il mondo attuale e il suo linguaggio comune.
Il vocabolario della lingua italiana poi contiene una definizione più allargata della parola rispetto che vale la pena sottolineare: “Disposizione ad astenersi da atti offensivi o lesivi, implicita nel riconoscimento di un diritto”.
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