5 Marzo 2025

Francesca Liberatore porta DHL di nuovo in passerella

Un progetto di upcycling e una collezione che unisce memoria, innovazione e consapevolezza.

5 Marzo 2025

Francesca Liberatore porta DHL di nuovo in passerella

Un progetto di upcycling e una collezione che unisce memoria, innovazione e consapevolezza.

5 Marzo 2025

Francesca Liberatore porta DHL di nuovo in passerella

Un progetto di upcycling e una collezione che unisce memoria, innovazione e consapevolezza.

Alla Milano Fashion Week 2025, Francesca Liberator, il marchio dell’omonima designer, e ha presentato la sua collezione Autunno/Inverno 2025/26, accompagnata da un progetto innovativo di upcycling in collaborazione con DHL Express. La sfilata, tenutasi presso l’Istituto Comprensivo Milano Spiga, ha offerto una riflessione sulla moda come espressione di libertà e consapevolezza, riaffermando il valore della creatività e del riutilizzo responsabile.

Il progetto di upcycling tra moda e logistica di Francesca Liberatore insieme a DHL

La collaborazione tra Francesca Liberatore e DHL Express non è nuova, ma continua a evolversi. Dopo il progetto del 2024, che ha visto 20 giovani studenti di moda creare outfit gender-fluid utilizzando divise DHL dismesse, quest’anno il focus è stato sulla trasformazione di materiali già impiegati in nuovi accessori. La passerella utilizzata nella sfilata FW23/24 è stata riconvertita in borse e cartelle esclusive, dimostrando come il riuso creativo possa generare oggetti unici e di valore.

Antonella Sada, Head of Public Affairs, Brand & Communications and Sustainability di DHL Express Italy, ha sottolineato l’importanza di questo approccio: “DHL Express supporta la moda non solo come settore strategico per il Made in Italy, ma anche come veicolo per l’innovazione e la sostenibilità. Crediamo in una logistica consapevole che faciliti la crescita internazionale e la creatività responsabile.”

La collezione FW25/26 di Francesca Liberatore

La collezione FW25/26 di Francesca Liberatore si distingue per una ricerca stilistica che fonde elementi classici e contemporanei, dando vita a un guardaroba sofisticato e versatile. Le silhouette spaziano da volumi ampi e fluidi a capi più strutturati, enfatizzando un equilibrio tra libertà di movimento e precisione sartoriale. Cappotti lunghi e avvolgenti si alternano a giacche sagomate con dettagli grafici, mentre le gonne in maglia si abbinano a bluse leggere con inserti trasparenti.

Gli abiti sono caratterizzati da drappeggi e tagli asimmetrici, creando giochi di sovrapposizioni che aggiungono dinamicità ai look. Le texture dei tessuti, tra cui velluti morbidi, pelli trattate e tessuti tecnici, donano profondità visiva e tattile alla collezione. Tra i dettagli distintivi emergono ricami a contrasto, bordature in maglia e bottoni oversize che accentuano la lavorazione artigianale.

La sfilata ha proposto un viaggio stilistico tra passato e presente, enfatizzando il valore della conoscenza e della memoria nella costruzione dell’identità. Gli outfit hanno esplorato forme libere e senza costrizioni, con cappelli a tesa larga, giacche profilate e gonne in maglia. La palette cromatica, dai toni ametista al burgundy fino al verde oliva, ha evocato atmosfere eteree e sofisticate. I materiali hanno giocato su effetti fluidi e leggeri, con velluti, pelli e tartan combinati per un’estetica senza tempo.

Moda e consapevolezza sociale

La sfilata, intitolata “L’occhio vede ciò che la mente conosce”, ha invitato a una riflessione più ampia sul ruolo della moda nella società contemporanea. Francesca Liberatore ha sottolineato l’importanza di restituire valore alla creatività e alla ricerca, in un’epoca in cui l’industria della moda tende a consumare senza restituire nuove visioni. L’Istituto Milano Spiga, cornice dell’evento, ha rappresentato un luogo simbolico di formazione e crescita, dove la moda si lega all’educazione e alla cultura.

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