Si è conclusa la 57esima edizione di Vinitaly, dove Confagricoltura è stata al centro di incontri e confronti tra istituzioni e imprese. Numerose degustazioni delle Unioni provinciali hanno proposto un percorso gustativo di vini ed alcune eccellenze della produzione agricola delle regioni di tutta Italia.
Le politiche commerciali degli Stati Uniti e i mercati internazionali sono stati il tema dominante della manifestazione e argomento di confronto a tutti i livelli, così come le nuove tendenze di consumo. L’export di vino italiano è cresciuto negli ultimi anni registrando il maggiore incremento tra i principali Paesi competitor: +60% in valore in dieci anni. Inoltre, l’aumento delle esportazioni di vino italiano verso gli Stati Uniti si è attestato nel 2024 a +5,0% per fermi e frizzanti e +11,2% per gli spumanti rispetto all’anno precedente (sempre in valore).
In foto di apertura servizio, Conti Bossi Fedrigotti Fojaneghe 2012 – TRE BICCHIERI (*).
Nato dalla visione della famiglia Bossi Fedrigotti, una delle più antiche dinastie vinicole del Trentino, attiva dal 1697 e, grazie all’intuizione del Conte Federico, pioniera nell’introduzione dell’uvaggio bordolese in Italia nel 1961, il Fojaneghe continua oggi a esprimere il suo prestigio
Tipologia: Vigneti delle Dolomiti I.G.T. Rosso
Percentuali uve: 45% Merlot; 40% Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc; 15% Teroldego
Vendemmia 2012: La stagione nel complesso è stata favorevole, anche se le piogge che hanno caratterizzato i mesi primaverili hanno creato in alcune zone qualche problema nella difesa fitosanitaria. La vendemmia è iniziata il 10 settembre per le varietà a bacca rossa. Buona la gradazione zuccherina rilevata mediante campionatura in vigneto ed altrettanto elevato il livello dell’acidità totale.
L’annata 2012 è quella dell’equilibrio perfetto. Il Fojaneghe si distingue per la sua ricchezza aromatica, con note di frutta rossa, tabacco e una leggera speziatura. La freschezza è la caratteristica principale di questo vino, che si esprime con eleganza e grande potenziale di invecchiamento.

Per tre giorni, lo stand Cipriani Drinks è stato un piccolo angolo di Venezia nel cuore di Verona. Un invito a riscoprire il piacere di un cocktail servito con grazia, nel segno di una tradizione che continua a parlare al mondo. Un’esperienza che ha unito la qualità della miscelazione a una precisa idea di stile e memoria. Dal celebre Bellini al sofisticato Montgomery, ogni sorso ha raccontato una filosofia fatta di misura, eleganza e spirito internazionale.

L’affinamento in anfora dei vini permette una maggiore espressione degli aromi e dei sapori, amplificando la freschezza, soprattutto nei vitigni a bacca bianca. Come ha sottolineato Helmuth Köcher, patron del Merano WineFestival e ideatore dell’area “Amphora Revolution”. |
“Una pratica che consente un’espressione maggiore degli aromi e dei sapori e, soprattutto per quanto riguarda i vitigni a bacca bianca, un’amplificazione della freschezza. Quindi l’espressione di un vino che risponde di più alla naturalezza e anche alla sostenibilità.” |

Si è chiuso con grande soddisfazione il Vinitaly 2025 per UmbriaTop: la società cooperativa, che raggruppa la maggioranza delle aziende vitivinicole regionali, ha coordinato e promosso la partecipazione della filiera vitivinicola regionale sotto il segno delle “Radici”, il concept chiave per quanto riguarda l’allestimento e la narrazione del Padiglione Umbria.
Dal 6 all’8 giugno 2025, l’Abbazia di Fossanova a Priverno (LT) accoglierà la quarta edizione di Vini d’Abbazia, l’evento che celebra la tradizione enologica monastica attraverso storia, cultura e degustazioni d’eccellenza. La presentazione ufficiale dell’evento al Vinitaly all’interno del padiglione della Regione Lazio. Sono intervenute le istituzioni coinvolte e alcuni dei produttori che partecipano a Vini d’Abbazia, tra cui Massimiliano Raffa commissario straordinario Arsial – Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio; Marco Carpineti, presidente Strada del vino di Latina; Dom Stefano Visintin Abate dell’Abbazia di Praglia; Armin Gratl direttore Cantina Valle Isarco che cura i vigneti dell’Abbazia di Sabiona. Sandro Camilli, presidente dell’Associazione Italiana Sommelier. Ha inviato un saluto Giovanni Acampora, presidente della Camera di Commercio Frosinone Latina.

Fondazione SOStain Sicilia e il Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia hanno promosso il convegno “Sostenibilità: l’isola che c’è”.
Un’occasione per raccontare a Vinitaly 2025, nel cuore della più importante fiera italiana del vino, un impegno condiviso e strutturato verso una vitivinicoltura più consapevole, sostenibile e misurabile, che oggi rappresenta uno dei tratti distintivi del comparto siciliano.
“Fondazione SOStain Sicilia nasce dalla volontà di costruire un modello condiviso e concreto di sostenibilità vitivinicola, in grado di evolvere insieme alle esigenze delle imprese, del mercato e del pianeta– ha affermato Alessio Planeta, membro del Consiglio Direttivo Fondazione SOStain Sicilia –. Questo convegno, promosso insieme al Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia, ha rappresentato un momento importante di confronto e comunicazione, in cui raccontare ciò che è stato fatto e ciò che, insieme, vogliamo ancora realizzare per rendere la Sicilia un riferimento autorevole anche in ambito green”.


“Stiamo monitorando con attenzione gli sviluppi e nel frattempo prevedendo gli effetti che i dazi imposti dall’amministrazione Trump potrebbero avere sulle vendite. Il valore della produzione di vino siciliano è di circa 1 miliardo di euro, di cui tra il 55% e il 60% è destinato all’export: parliamo quindi di circa 550 milioni di euro. Di questo, il 20% è diretto verso gli Stati Uniti, ovvero circa 120 milioni.

