“Dall’Expo in poi Milano ha cambiato davvero faccia” dice orgoglioso Erns Knam, che da maestro cioccolattiere famoso nel mondo, oggi assieme al Comune di Milano sostiene uno spettacolo teatrale che è un’altra fonte di divulgazione della sua arte.
La Cattedrale di Fabbrica del Vapore si trasforma infatti in un teatro per ospitare, dall’8 novembre, ‘Charlie e la Fabbrica di Cioccolato’, il musical basato sul romanzo di Roald Dahl. Milano è l’unica città italiana a ospitare lo spettacolo, per la regia di Federico Bellone (Mary Poppins, Dirty Dancing, Fame, The Bodyguard, West Side Story), adatto a tutti, adulti e bambini.
“Sono contento che per sei mesi a Milano dia spazio a uno spettacolo che fa vedere cosa c’è dietro la creazione del cioccolato perché è molto importante, non è molto conosciuto questo aspetto. Per questo credo che vada visto da piccoli e grandi, tutto quello che faremo sono iniziative per bambini e adulti, per fortificare il senso di meraviglia e piacere del cioccolato”.
Il maestro ha annunciato che dal 28 novembre al 3 dicembre si dedicherà a un evento sul cioccolato da mattino fino a notte, “dove potrete toccare il cioccolato e si può vedere l’ingrediente, la materia”.
Ernst Knam, maître chocolatier e “Re del cioccolato”, è diventato il supporter del musical e sarà coinvolto in una serie di iniziative, come la realizzazione di alcune statue in cioccolato, che riprendano momenti significativi del musical, le torte celebrative degli eventi più importanti e una serie di prodotti in cioccolato che gli spettatori potranno acquistare alla Fabbrica del Vapore.

I biglietti dello spettacolo, prodotto da Wizard Productions (Dirty Dancing nel mondo, Sugar – A qualcuno piace caldo, The Bodyguard – Guardia del corpo, Fame), sono disponibili in prevendita su TicketOne.it e nei punti vendita e nelle prevendite abituali. Numero telefonico per la biglietteria: 351 889 71 75 (attivo dal martedì alla domenica dalle 14:00 alle 19:00). Canale Telegram per la biglietteria: LaFabbricadiCioccolatoilMusical
Fotogallery a cura di Gianni Foraboschi per The Way Magazine