24 Settembre 2025

Martino Midali, attitudine in moda e omaggio alle donne

L'applaudita collezione che ha aperto la Milano Fashion Week 2025 cela un desiderio di scoperta che lo stilista lodigiano ha sempre assecondato. "Ho optato per rotondità improvvise nelle linee".

24 Settembre 2025

Martino Midali, attitudine in moda e omaggio alle donne

L'applaudita collezione che ha aperto la Milano Fashion Week 2025 cela un desiderio di scoperta che lo stilista lodigiano ha sempre assecondato. "Ho optato per rotondità improvvise nelle linee".

24 Settembre 2025

Martino Midali, attitudine in moda e omaggio alle donne

L'applaudita collezione che ha aperto la Milano Fashion Week 2025 cela un desiderio di scoperta che lo stilista lodigiano ha sempre assecondato. "Ho optato per rotondità improvvise nelle linee".

Per la Primavera Estate 2026 Martino Midali ha sfilato nei vani della prestigiosa loggia del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano. Per la nuova collezione, già il titolo sorprende: “MIDALI ATTITUDINE”. Nella biografia che ho scritto con Martino Midali, “La stoffa della mia vita-un intreccio ditrama e ordito”, edito da Cairo, si descrive compiutamente l’attitude, come dicono i francesi, che lo stilista osservava tra le vie di Nizza, guardando passeggiare donne sconosciute che indossavano capi di ogni foggia, con quell’attitudine compiuta, quella percezione di stare dentro un abito posseduto prima con la personalità, e poi con il corpo.

Esattamente come ha potuto ammirare il numeroso pubblico presente il 23 settembre alla sua passerella. Midali ci racconta: “Ad ogni edizione della fashion week, insieme alle modelle, sfilano donne con una storia personale da raccontare. Mi piace accendere un focus su donne che hanno trovato una loro eccezionalità, e si sono esplorate oltre la bellezza, spesso diventando grandi costruendo sulle proprie fragilità, oppure cambiando il percorso di vita, in un altro più significativo. Sì sono reinventate, esattamente come faccio io con la mia moda“.

Martino Midali con la celebre star del web Ilaria Capponi alla sfilata di Milano.

Quest’anno hanno partecipato Orsetta Borghero, attrice e podcaster dalla personalità spiccata, l’attrice Stefania De Peppe che ha trasformato le fragilità in punti di forza, Iaia De Rose imprenditrice digitale riscattata dal bullismo, la giornalista Francesca Senette che oggi trova la sua spiritualità con la pratica yoga, la “tata Francesca” più famosa d’Italia Francesca Valla, la top model Ludmilla Voronkina Bozzetti, musa ispiratrice di grandi artisti.

Hai incantato la platea con un verde Tiffany sorprendente, mi dici qualcosa sulla selezioneper i tuoi capi, della palette dei colori?

Da anni lavoro con una piccola impresa familiare indiana, perchè quella terra è per me costante fonte di ispirazione. Per questa collezione, ho selezionato il verde Tiffany: un colore che amo perché offre la possibilità alla donna di indossarlo in vari modi. Rispetto agli immancabili nero e blu, ovviamente più commerciali, suggerisce un’inusuale ed eterea raffinatezza. Poi ho scelto il beige, il dorato, il marrone, il rosa, il prugna: come una terra che si risveglia e cambia colore, assorbendo la luce ristoratrice del sole.

Un capo particolare che vuoi evidenziare?

Sicuramente la sahariana: una proposta eterna e sempre attuale, in un colore che dondolatra i grani chiari della sabbia e l’oro, nella versione classica pantalone e casacca, dal taglio rotondo e più corto sul davanti, arricchita da una coulisse in vita, che rimane una mia nota distintiva. La novità è la versione con la gonna, che conferisce un’inconsueta teatralità.

Ho notato un uso particolare dei colori.

In alcuni capi ho prodotto una bilateralità di colori delicata, che risalta all’occhio con una suggestione duplice, e offre la possibilità di abbinamenti e cambiamenti, in quel mio concetto sempre valido, ed a cui tengo molto, che permette alla donna di indossare lo stesso outfit in diversi momenti della giornata, apportando piccole modifiche.

Sei famoso per le tue fantasiose geometrie.

Stavolta ho optato per fantasie meno mordenti: sulla stoffa sbucano rotondità improvvise, che sembrano occhi che scrutano il mondo, proprio come la donna Midali, curiosa e maisazia di esplorare e sperimentare. Ho scritto sulla stoffa decisi rombi geometrici, che dispiegano gradazioni che vanno dal marrone, al beige, al cotto toscano, al rosato, che equivalgono ad un impiantito solido su cui poggiare passi sicuri.

La collezione esplora la Midali-tudine: un’attitudine che diventa linguaggio estetico attraverso linee fluide, volumi avvolgenti e tessuti che riflettono la luce con vibrazioni sempre nuove. Argento e oro incontrano i toni della sabbia e tocchi di verde, in un dialogo cromatico che esprime leggerezza, movimento ed eleganza contemporanea.

La regina tra gli ospiti presenti è stata Iva Zanicchi.

Era smagliante in un completo pantalone rosa intenso in chiffon, che attribuiva grazia e forzaall’altezza ed al piglio innato di protagonista. Amo Iva non solo perché è amica da tempo, ma perché incarna perfettamente la mia testimonial: mai in soggezione, anzi persona sicura, narrante un abito.

Mi spieghi il titolo della sfilata “MIDALI ATTITUDINE?

È il leitmotiv della mia esistenza: ho rintracciato prima nella mia essenza, l’attitudine nell’osservare la donna e carpirne la suggestione segreta. Dopo, l’ho trasportata su un abito e ho firmato la mia professione di stilista: già da come una donna cammina per strada, ricamo il carattere e immagino le segrete aspirazioni. Infine, la vesto di un personale e possibile abito.Ad ogni donna, offro la propria attitudine in stoffa, che risulta un continuum dal cuore alcorpo: magico incoraggiamento a rimanere sempre se stesse, meglio se vestite Midali.

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Immagine di Cinzia Alibrandi

Cinzia Alibrandi

Autrice messinese ma milanese di adozione, laureata in Lettere presso l'università "La Sapienza" e diplomata all'"Accademia di arti drammatiche" di Roma. Ha un passato di attrice, specialmente teatrale, con qualche incursione nel cinema. Oggi insegna italiano e storia nel triennio di Architettura del liceo artistico milanese "Boccioni", dove ha ideato, organizzato e curato i "giovedì letterari", aperti sul territorio, per la biblioteca, intervistando autori italiani di spicco nel panorama nazionale. È sei volte edita con 'Anna e i suoi miracoli' - Armando Siciliano editore, 'Petali di Marta' - Ensemble e con 'Torna a casa lettera' - Ensemble, Collana Pongo (di cui è stata inventrice e direttrice editoriale), 'Storie di amori e disamori- dalla A alla Z e ritorno’ - Giulio Perrone Editore, 'La vita é così' - Mondadori/Piemme, scritto con la famosa attrice Dalila Di Lazzaro, e sua biografia, e la biografia scritta con il noto stilista lombardo Martino Midali pubblicata da Cairo ‘La stoffa della mia vita-un intreccio di trama e ordito’, presentata a Milano da Jo Squillo, a Roma da Stefania Sandrelli, a Napoli da Marisa Laurito. Cinzia Alibrandi ha promosso e ha girato in Italia e all'estero (Dublino e Londra) con degli happening legati al lancio dei suoi libri, stabilendo un ponte culturale con noti stilisti (Chiara Boni, Maria Grazia Severi, Martino Midali, Cettina Bucca, Josè Lombardi, Gerardo Orlando, e le siciliane Tina Arena, Milena Bonaccorso, Miluna) ed orafi raffinati (Stroili, Stellina Fabbri, Francois Larnè, Pippo Alvaro). I suoi romanzi hanno la prefazione prestigiosa dell’autore internazionale Andrea G. Pinketts; "Petali di Marta" si avvale della copertina a opera della fotografa di moda Agnes Spaak, sorella dell'attrice Catherine. Ha vinto il 'Premio Sicilia'- sezione Letteratura nel 2014; il Premio 'Orgoglio siciliano' nel 2015 - sezione Letteratura; il Premio Speciale alla Carrera al T.A.R.C. Pagliara 8^ Edizione nel 2019. Ha ideato e ha curato per "Assodigitale"per un biennio una rubrica settimanale molto seguita, "tacco & stacco". È giornalista professionista e collabora in modo fisso con i settimanali ORA, VOI, TUTTO, dove intervista le star, e ha una rubrica fissa in cui scrive di amore e tematiche di coppia nel mensile “LEI STYLE”, e intervista i più grandi pensatori italiani.
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