19 Febbraio 2025

Al Masi di Lugano la pittura monumentale di Louisa Gagliardi

19 Febbraio 2025

Al Masi di Lugano la pittura monumentale di Louisa Gagliardi

19 Febbraio 2025

Al Masi di Lugano la pittura monumentale di Louisa Gagliardi

Al MASI Lugano sede LAC, ha aperto la mostra “Many Moons”, la prima grande mostra istituzionale in Svizzera dedicata a Louisa Gagliardi. Per l’occasione l’artista ha creato due nuovi cicli pittorici monumentali e una serie di sculture in un percorso sviluppato su misura per lo spazio ipogeo del LAC. È parte del progetto espositivo anche una selezione di opere di pittura realizzate dall’artista in anni recenti.

Louisa Gagliardi (1989, Sion, Svizzera, vive e lavora a Zurigo) è una delle voci più interessanti della scena artistica contemporanea. Nei suoi dipinti, i cui soggetti si collocano nel solco di correnti storiche come il surrealismo, la metafisica e il realismo magico, sviluppa un immaginario inquietante e affascinante al contempo, che attinge da un ampio ventaglio di registri estetici, dalla storia dell’arte alla cultura popolare. I mondi immaginari disegnati da Gagliardi nascondono una riflessione sulle complessità della vita moderna e, come fotografie interiori della nostra epoca iperconnessa, indagano il significato dell’identità, le trasformazioni sociali e il rapporto tra l’individuo e il suo ambiente.

Veduta dell’allestimento, “Louisa Gagliardi: Many Moons”
MASI Lugano, Svizzera. Foto Luca Meneghel, © the artist

Innestando dettagli perturbanti e slittamenti percettivi, nei suoi quadri Gagliardi ribalta scene apparentemente quotidiane in visioni oniriche; attraverso un utilizzo sapiente del trompe-l’oeil e una cura maniacale dei dettagli, i suoi lavori spingono chi osserva a guardare, ad andare, oltre la superficie dipinta. Questa stratificazione di significati e contenuti trova espressione anche nell’approccio innovativo con cui l’artista esplora i limiti e le possibilità di un genere tradizionale come la pittura. 

L’esposizione di Louisa Gagliardi al MASI si snoda attraverso un percorso che inizialmente sembra seguire i canoni di una classica presentazione di opere pittoriche, ma, una volta varcata la soglia, svela risvolti inaspettati.

Un sottile disagio accompagna la visione dei grandi dipinti senza cornice che abitano lo spazio, come squarci o finestre su dimensioni altre. In scenari urbani dal sapore retrofuturista la natura irrompe attraverso dettagli discordanti e apparentemente casuali, come le pesche sparpagliate a terra in Climbing (2024) o le cinciallegre tra una coppia di spalle in Birds of a Feather (2023). In altri dipinti l’assurdo contamina con più prepotenza le scene; in alcune la natura prevale sull’essere umano, ribaltando le prospettive antropizzate, come nella visione distopica dell’automobile in Swamped (2024), letteralmente sommersa dall’acqua e circondata da aironi. Ma è nella rappresentazione dello spazio domestico che Louisa Gagliardi trova il contesto ideale per raccontare il senso di perturbamento. Elementi familiari ed estranei si fondono in Chaperons (2023), in cui mani giganti avvolte in guanti viola intervengono su un interno blindato e metallico. 
Una mise en abyme percettiva, questa, che è un tema centrale nella ricerca di Louisa Gagliardi e che trova un’espressione monumentale nei nuovi cicli pittorici site-specific creati dall’artista nel percorso espositivo al MASI all’interno di due ambienti più intimi e raccolti. Il primo è composto da una stanza tenda in cui il pubblico si trova immerso nella rappresentazione di un interno non-luogo, forse una sala d’attesa. Qui convivono piccioni, ombre che tengono cani al guinzaglio, figure anonime immobili e le celebri poltrone nere del modello LC2 ideato da Le Corbusier. I pezzi di design sono raffigurati nei dipinti, ma sono presenti anche nello spazio fisico, mentre interventi trompe-l’œil stampati sui cuscini complicano ulteriormente il confine tra le dimensioni.
Louisa Gagliardi. Courtesy the artist and Galerie Eva Presenhuber
Photo: Gertraud Presenhuber. Louisa Gagliardi ha esposto in mostre personali presso: Cultuurcentrum Strombeek, Grimbergen; Taxa, Seoul; Galerie Eva Presenhuber, Zurigo; Galeria Dawid Radziszewski, Varsavia; rodolphe janssen, Bruxelles; Antenna Space, Shanghai. Ha partecipato a mostre collettive presso: Swiss Institute, New York; Museo Villa dei Cedri, Bellinzona; Centre d’Art Contemporain Genève, Ginevra; McNamara Art Projects, Hong Kong; Aargauer Kunsthaus, Aarau; Centre d’art de Neuchâtel CAN, Neuchâtel; Kunst Halle Sankt Gallen, St. Gallen; MOSTYN, Llandudno; Open Forum, Berlino; Plymouth Rock, Zurigo; Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk; Pilar Corrias, Londra; The Cabin, Los Angeles; Tomorrow Gallery, New York; Istituto Svizzero, Roma; König Galerie, Berlino.

Il 27 marzo 2025 alle 18 è in programma una conversazione tra Louisa Gagliardi e Francesca Benini, curatrice della mostra. L’evento si terrà all’interno dello spazio espositivo e sarà condotto in inglese. La conversazione sarà incentrata sulla scoperta delle opere di Louisa Gagliardi. Ingresso gratuito, prenotazione consigliata.

In foto di apertura: Veduta dell’allestimento, “Louisa Gagliardi: Many Moons” MASI Lugano, Svizzera. Foto Luca Meneghel, © the artist

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