Al MASI Lugano sede LAC, ha aperto la mostra “Many Moons”, la prima grande mostra istituzionale in Svizzera dedicata a Louisa Gagliardi. Per l’occasione l’artista ha creato due nuovi cicli pittorici monumentali e una serie di sculture in un percorso sviluppato su misura per lo spazio ipogeo del LAC. È parte del progetto espositivo anche una selezione di opere di pittura realizzate dall’artista in anni recenti.
Louisa Gagliardi (1989, Sion, Svizzera, vive e lavora a Zurigo) è una delle voci più interessanti della scena artistica contemporanea. Nei suoi dipinti, i cui soggetti si collocano nel solco di correnti storiche come il surrealismo, la metafisica e il realismo magico, sviluppa un immaginario inquietante e affascinante al contempo, che attinge da un ampio ventaglio di registri estetici, dalla storia dell’arte alla cultura popolare. I mondi immaginari disegnati da Gagliardi nascondono una riflessione sulle complessità della vita moderna e, come fotografie interiori della nostra epoca iperconnessa, indagano il significato dell’identità, le trasformazioni sociali e il rapporto tra l’individuo e il suo ambiente.

MASI Lugano, Svizzera. Foto Luca Meneghel, © the artist
Innestando dettagli perturbanti e slittamenti percettivi, nei suoi quadri Gagliardi ribalta scene apparentemente quotidiane in visioni oniriche; attraverso un utilizzo sapiente del trompe-l’oeil e una cura maniacale dei dettagli, i suoi lavori spingono chi osserva a guardare, ad andare, oltre la superficie dipinta. Questa stratificazione di significati e contenuti trova espressione anche nell’approccio innovativo con cui l’artista esplora i limiti e le possibilità di un genere tradizionale come la pittura.
L’esposizione di Louisa Gagliardi al MASI si snoda attraverso un percorso che inizialmente sembra seguire i canoni di una classica presentazione di opere pittoriche, ma, una volta varcata la soglia, svela risvolti inaspettati.

Una mise en abyme percettiva, questa, che è un tema centrale nella ricerca di Louisa Gagliardi e che trova un’espressione monumentale nei nuovi cicli pittorici site-specific creati dall’artista nel percorso espositivo al MASI all’interno di due ambienti più intimi e raccolti. Il primo è composto da una stanza tenda in cui il pubblico si trova immerso nella rappresentazione di un interno non-luogo, forse una sala d’attesa. Qui convivono piccioni, ombre che tengono cani al guinzaglio, figure anonime immobili e le celebri poltrone nere del modello LC2 ideato da Le Corbusier. I pezzi di design sono raffigurati nei dipinti, ma sono presenti anche nello spazio fisico, mentre interventi trompe-l’œil stampati sui cuscini complicano ulteriormente il confine tra le dimensioni.

Photo: Gertraud Presenhuber. Louisa Gagliardi ha esposto in mostre personali presso: Cultuurcentrum Strombeek, Grimbergen; Taxa, Seoul; Galerie Eva Presenhuber, Zurigo; Galeria Dawid Radziszewski, Varsavia; rodolphe janssen, Bruxelles; Antenna Space, Shanghai. Ha partecipato a mostre collettive presso: Swiss Institute, New York; Museo Villa dei Cedri, Bellinzona; Centre d’Art Contemporain Genève, Ginevra; McNamara Art Projects, Hong Kong; Aargauer Kunsthaus, Aarau; Centre d’art de Neuchâtel CAN, Neuchâtel; Kunst Halle Sankt Gallen, St. Gallen; MOSTYN, Llandudno; Open Forum, Berlino; Plymouth Rock, Zurigo; Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk; Pilar Corrias, Londra; The Cabin, Los Angeles; Tomorrow Gallery, New York; Istituto Svizzero, Roma; König Galerie, Berlino.
Il 27 marzo 2025 alle 18 è in programma una conversazione tra Louisa Gagliardi e Francesca Benini, curatrice della mostra. L’evento si terrà all’interno dello spazio espositivo e sarà condotto in inglese. La conversazione sarà incentrata sulla scoperta delle opere di Louisa Gagliardi. Ingresso gratuito, prenotazione consigliata.
In foto di apertura: Veduta dell’allestimento, “Louisa Gagliardi: Many Moons” MASI Lugano, Svizzera. Foto Luca Meneghel, © the artist