11 Marzo 2025

Art Déco: una mostra racconta cosa era lifestyle 100 anni fa

 Negli anni '20 e '30, il gusto riflette l'ottimismo verso il progresso industriale, ma anche la volontà di mantenere un alto livello di artigianalità e bellezza. Questo equilibrio tra tradizione e innovazione è uno dei tratti distintivi del movimento.

11 Marzo 2025

Art Déco: una mostra racconta cosa era lifestyle 100 anni fa

 Negli anni '20 e '30, il gusto riflette l'ottimismo verso il progresso industriale, ma anche la volontà di mantenere un alto livello di artigianalità e bellezza. Questo equilibrio tra tradizione e innovazione è uno dei tratti distintivi del movimento.

11 Marzo 2025

Art Déco: una mostra racconta cosa era lifestyle 100 anni fa

 Negli anni '20 e '30, il gusto riflette l'ottimismo verso il progresso industriale, ma anche la volontà di mantenere un alto livello di artigianalità e bellezza. Questo equilibrio tra tradizione e innovazione è uno dei tratti distintivi del movimento.

Un viaggio nell’eleganza e nella modernità per capire cosa potesse diventare cento anni fa uno stile di vita, ereditato dalle tendenze della moda e design. La mostra ART DECO a Palazzo Reale di Milano è molto più di una semplice esposizione di oggetti e opere d’arte: è un viaggio attraverso un periodo storico e culturale ricco di trasformazioni, che ha segnato gli anni ’20 e ’30 del Novecento. L’Art Déco, nato come risposta alla modernità e ai cambiamenti sociali del primo dopoguerra, è un movimento che incarna eleganza, ottimismo e progresso, riflettendo le speranze e i sogni di un’epoca in rapida evoluzione.

Arte come espressione di un’epoca di grandi cambiamenti. Tra il 1920 e il 1930, l’Art Déco rappresenta un ponte tra tradizione e modernità, tra artigianato e industria, tra cultura locale e globale. È un movimento che riflette le speranze, i sogni e le contraddizioni di un mondo in trasformazione, lasciando un’impronta indelebile nella storia dell’arte e del design.

I messaggi chiave della mostra

L’Art Déco come risposta alla modernità:

Dopo gli orrori della Prima Guerra Mondiale (1914-1918), l’Art Déco emerge come un movimento che celebra la vita, il progresso e la bellezza. Rappresenta una reazione alla distruzione e alla crisi, proponendo un’estetica che unisce lusso, eleganza e funzionalità.

Negli anni ’20 e ’30, il movimento si sviluppa in un contesto di grandi cambiamenti tecnologici (come l’avvento dell’automobile, del cinema e dell’elettricità) e sociali (emancipazione femminile, urbanizzazione, nascita della società dei consumi).

Un movimento globale:

L’Art Déco non è confinato a un solo paese, ma è un fenomeno internazionale che attraversa confini e culture. La mostra sottolinea come il movimento si sia adattato ai contesti locali, assorbendo influenze da culture diverse, come l’arte africana, egizia, mesoamericana e asiatica.

Negli anni ’20 e ’30, l’Art Déco si diffonde rapidamente in Europa, Stati Uniti, America Latina e persino in Asia, diventando un linguaggio universale di modernità e lusso. Ogni paese lo reinterpreta in modo unico, creando una straordinaria varietà di espressioni.

La sintesi tra arte e industria:

L’Art Déco celebra l’unione tra arte e produzione industriale, portando il design e l’arte decorativa nella vita quotidiana. La mostra evidenzia come il movimento abbia influenzato mobili, gioielli, architettura, mezzi di trasporto e persino oggetti d’uso comune.

L’influenza delle scoperte archeologiche: La mostra mette in luce come l’Art Déco sia stato profondamente influenzato dalle scoperte archeologiche dell’epoca, in particolare quella della tomba di Tutankhamon nel 1922. Motivi egizi, mesopotamici e aztechi diventano elementi chiave del repertorio decorativo. Negli anni ’20, l’interesse per l’esotismo e l’antico si mescola con la modernità, creando uno stile unico e affascinante che caratterizza l’Art Déco.

L’Art Déco come stile di vita:

L’Art Déco non è solo uno stile artistico, ma un vero e proprio stile di vita. La mostra esplora come il movimento abbia influenzato la moda, l’architettura, il design d’interni e persino il cinema, diventando simbolo di eleganza e sofisticazione. Negli anni ’20 e ’30, l’Art Déco diventa lo stile delle élite cosmopolite, delle città in crescita (come New York, Parigi e Milano) e del nascente mondo dello spettacolo. È un movimento che incarna il glamour e il dinamismo dell’epoca.

La fine di un’epoca:

La mostra riflette anche sulla fine della tendenza, coincisa con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale nel 1939. Il movimento, nato come espressione di ottimismo e progresso, lascia il posto a un’epoca più austera e funzionale. Negli anni ’30, l’Art Déco inizia a declinare, sostituito da stili più razionalisti e minimalisti, come il Bauhaus e il Modernismo. Tuttavia, la sua eredità continua a influenzare il design e l’architettura.

L’eredità dell’Art Déco:

La mostra sottolinea come l’Art Déco abbia lasciato un’eredità duratura nel design, nell’architettura e nella cultura visiva. Molti elementi del movimento continuano a influenzare artisti e designer contemporanei. Dopo gli anni ’30, il movimento vive periodi di riscoperta, soprattutto negli anni ’60 e ’70, e oggi è considerato uno degli stili più iconici del XX secolo.

L’italianità dell’Art Déco

L’Italia, pur non essendo la culla del movimento, ha contribuito in modo significativo alla sua diffusione e reinterpretazione, adattandolo alla propria tradizione culturale e artigianale. L’Art Déco italiana si distingue per alcune caratteristiche uniche che riflettono l’identità nazionale, pur dialogando con il contesto internazionale.

Fusione tra tradizione e modernità:

L’Art Déco italiana unisce elementi della tradizione artistica e artigianale italiana (come il Rinascimento, il Barocco e l’arte classica) con le nuove tendenze moderniste del movimento. Artisti come Gio Ponti e Vittorio Zecchin mostrano come l’eleganza e la raffinatezza tipicamente italiane siano state integrate con linee geometriche e motivi decorativi moderni. L’Italia ha portato nel campo artistico la sua maestria artigianale, soprattutto nei settori del vetro, della ceramica, del marmo e del legno. Le vetrerie di Murano, con artisti come Vittorio Zecchin e Carlo Scarpa, hanno creato opere in vetro che combinano tecniche secolari con design moderno. Allo stesso modo, la ceramica di Galileo Chini riflette una perfetta sintesi tra artigianato e arte.

Influenze classiche e mediterranee:

L’Art Déco italiano spesso attinge alla cultura classica e mediterranea, con motivi decorativi ispirati all’antica Roma, alla Grecia e al mondo bizantino. Le decorazioni di Duilio Cambellotti e le architetture di Marcello Piacentini mostrano un chiaro richiamo alla monumentalità e all’armonia classica, reinterpretata in chiave moderna.

Architettura e design urbano:

In Italia, l’influenza è arrivata anche attraverso l’architettura e il design urbano, con edifici che combinano eleganza e funzionalità. A Milano, Torino e Roma sono presenti numerosi esempi di architettura Art Déco, come il Palazzo dell’Arengario a Milano o il Cinema Teatro Augustus a Roma. Questi edifici riflettono un’idea di modernità radicata nel contesto urbano italiano.

Moda e stile di vita:

L’Italia ha contribuito alla tendenza anche nel campo della moda e dello stile di vita, con un’attenzione particolare all’eleganza e al lusso. Le creazioni di sartorie e gioiellieri italiani dell’epoca mostrano una sensibilità unica per i dettagli e i materiali pregiati, in linea con lo spirito ma con un tocco italiano.

Regionalismo e diversità:

L’Art Déco italiana non è omogenea, ma varia a seconda delle regioni, riflettendo la ricchezza e la diversità culturale del paese. A Torino, il movimento si esprime con un’attenzione particolare all’industria e al design funzionale, mentre a Napoli o in Sicilia si mescola con influenze mediterranee e barocche.

L’Italia, pur non essendo la culla del movimento, ha contribuito in modo significativo alla sua diffusione e reinterpretazione, adattandolo alla propria tradizione culturale e artigianale. L’Art Déco italiano si distingue per una sintesi unica tra tradizione e modernità, tra artigianato e industria, tra cultura locale e internazionale. Questo ha reso l’Art Déco italiano un capitolo affascinante e distintivo della storia del design e dell’arte, che continua a influenzare creativi e designer ancora oggi.

Fotoservizio da Palazzo Reale di Milano di Gianni Foraboschi

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