13 Agosto 2025

Diagrams di studio AMO/OMA: la storia della comunicazione nel mondo

La creatività di Rem Koolhaas, nella sede di Ca’ Corner della Regina a Venezia. Fino al 24 novembre 2025.

13 Agosto 2025

Diagrams di studio AMO/OMA: la storia della comunicazione nel mondo

La creatività di Rem Koolhaas, nella sede di Ca’ Corner della Regina a Venezia. Fino al 24 novembre 2025.

13 Agosto 2025

Diagrams di studio AMO/OMA: la storia della comunicazione nel mondo

La creatività di Rem Koolhaas, nella sede di Ca’ Corner della Regina a Venezia. Fino al 24 novembre 2025.

Fondazione Prada lo scorso maggio ha aperto al pubblico “Diagrams”, il progetto espositivo concepito dallo studio AMO/OMA, fondato da Rem Koolhaas, nella sede di Ca’ Corner della Regina a Venezia. “Diagrams” analizza la comunicazione visiva di dati come potente dispositivo per costruire senso, comprensione o manipolazione e come strumento pervasivo per analizzare, capire e trasformare il mondo. L’obiettivo del progetto è promuovere il dialogo e la riflessione speculativa sul rapporto tra intelligenza umana, fenomeni scientifici e culturali e la creazione e diffusione della conoscenza.

Il percorso espositivo si sviluppa al piano terra e al primo piano del settecentesco palazzo Ca’ Corner della Regina e riunisce oltre 300 oggetti, tra cui documenti rari, pubblicazioni, immagini digitali e video realizzati dal XII secolo a oggi e relativi a diversi contesti culturali e geografici. Il materiale è organizzato secondo un principio tematico che riflette le urgenze del mondo contemporaneo e testimonia la natura trasversale e diacronica dei diagrammi.

Il progetto si basa su un’approfondita ricerca condotta da Fondazione Prada in collaborazione con Rem Koolhaas e Giulio Margheri, architetto associato di OMA, e con la consulenza di Sietske Fransen, Max Planck Research Group Leader, Bibliotheca Hertziana – Max Planck Institute for Art History.

Come afferma Rem Koolhaas, “Dal mio punto di vista il diagramma è uno strumento che esiste da sempre. Per esempio, nelle prime fasi della nostra ricerca abbiamo trovato diagrammi tridimensionali realizzati in Sudafrica intorno al 40.000 a.C. e mappe della costa della Groenlandia intagliate nel legno sull’isola di Ammassalik. Questo dimostra che è una forma durevole di comunicazione che si adatta a qualunque medium esista in un dato momento. E a prescindere dal medium, il diagramma assolve sempre funzioni didattiche (spiegazione) o suggestive (persuasione). In questo senso, non solo esiste di default in qualunque nuovo medium, ma è applicabile a qualunque ambito della vita umana: la moda, la religione, come anche la storia delle diseguaglianze sociali possono essere tutte interpretate in forma di diagramma. Apprezzo profondamente questa interdisciplinarità del diagramma, il suo attributo invariabile ovvero il fatto di essere indipendente dal linguaggio (le parole) lo rende una delle forme più efficaci di rappresentazione”.

Il punto di partenza di “Diagrams” è il lavoro di W.E.B. Du Bois (1868 – 1963), sociologo afroamericano noto per gli studi e le infografiche sull e comunità black negli Stati Uniti tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo. I grafici realizzati per “The Exhibit of American Negroes” , presentati al l’Esposizio n e U niversale di Parigi del 19 00 , sono il riferimento iniziale per esplorare il potere comunicativo delle rappresentazioni grafiche, oltre al potenziale in termini di indagine sociale e attivismo. Questi lavori hanno segnato un momento cruciale nell’evoluzione della comunicazione di massa. Nello specifico, questo caso di studio fa luce sul modo in cui l’infografica ha affrontato, comunicato e spesso omesso alcune problematiche legate alla giustizia sociale, al razzismo, alla rappresentazione delle minoranze etniche e religiose e alle questioni identitarie .

Il percorso espositivo, ideato da AMO/OMA secondo il principio delle “urgenze contemporanee”, è strutturato in base a nove temi principali: Ambiente costruito, Salute, Disuguaglianza, Migrazione, Ambiente naturale, Risorse, Guerra, Verità e Valore. Ciascun tema è documentato all’interno di una serie di vetrine disposte parallelamente nella sala centrale del primo piano dell’edificio. Ogni “urgenza” è inoltre approfondita in una stanza laterale, in cui diverse modalità espositive presentano alcuni sottotemi o il lavoro di un autore specifico.
Questa indagine complessa e stratificata è introdotta al piano terra da un display realizzato da AMO/OMA, che si potrebbe definire come un diagramma della stessa mostra sui diagrammi. Questo meta diagramma svela i metodi di ricerca e di esposizione in tutta la loro trasparenza e accuratezza.

Ca’ Corner della Regina, costruito tra il 1723 e il 1728 da Domenico Rossi per conto della
famiglia dei Corner di San Cassiano, è un palazzo veneziano situato nel sestiere di Santa
Croce e affacciato sul Canal Grande. Sorge sulle rovine dell’edificio gotico in cui nasce nel
1454 Caterina Cornaro, futura Regina di Cipro. Lo stile architettonico richiama la vicina Ca’
Pesaro progettata da Baldassare Longhena. Gli affreschi al primo piano nobile
rappresentano alcuni episodi della vita di Caterina Cornaro.
Nel 1800 il palazzo diventa proprietà del Papa Pio VII che lo assegna nel 1817 alla
congregazione dei Padri Cavanis. Fino al 1969 è la sede del Monte di Pietà, mentre dal 1975
al 2010 ospita l’ASAC–Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia.
Dal 2011 diventa la sede veneziana di Fondazione Prada che ha presentato finora in questi
spazi quindici progetti temporanei, in concomitanza con il restauro conservativo del palazzo.
Ca’ Corner della Regina si struttura su tre livelli principali: il piano terra e due piani nobili. Un
attico e due ammezzati, collocati tra il piano terra e il primo piano, completano il palazzo. La
facciata sul Canal Grande è caratterizzata da un paramento in pietra d’Istria e un bugnato
che si estende dal pianterreno fino al mezzanino. All’interno due scenografiche scale
simmetriche, in asse con l’entrata d’acqua, collegano l’atrio al secondo ammezzato. I due
piani nobili ospitano degli imponenti porteghi decorati con stucchi e affreschi.
Il restauro conservativo di Ca’ Corner della Regina, promosso da Fondazione Prada dalla
fine del 2010 in linea con le direttive della Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici di Venezia e della Laguna, si sta attuando in più fasi. Le prime hanno previsto
interventi di messa in sicurezza delle superfici di pregio artistico e architettonico, il rilievo di
tutte le parti impiantistiche incoerenti, la manutenzione dei serramenti lignei, l’eliminazione
delle partizioni non originarie e il recupero degli spazi destinati a uffici e servizi. Per quanto
riguarda gli apparati decorativi, sono stati messi in sicurezza affreschi, stucchi e materiali
lapidei che ornano il portego e le otto sale del primo piano nobile del palazzo. In seguito si è
svolto un lavoro di consolidamento e messa in sicurezza delle superfici del mezzanino, il cui
restauro ha portato alla luce nel 2019 un affresco nella sala centrale prima nascosto. Al
secondo piano nobile è stato attuato un progetto di recupero che ha riguardato le pareti e le
decorazioni in stucco e marmorino delle sale laterali.

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