17 Aprile 2025

L’onda coreana al Museo Rietberg di Zurigo

Unica tappa in Europa continentale della grande mostra prodotta dal Victoria and Albert Museum di Londra arricchita di opere d'arte coreane in esclusiva in Svizzera.

17 Aprile 2025

L’onda coreana al Museo Rietberg di Zurigo

Unica tappa in Europa continentale della grande mostra prodotta dal Victoria and Albert Museum di Londra arricchita di opere d'arte coreane in esclusiva in Svizzera.

17 Aprile 2025

L’onda coreana al Museo Rietberg di Zurigo

Unica tappa in Europa continentale della grande mostra prodotta dal Victoria and Albert Museum di Londra arricchita di opere d'arte coreane in esclusiva in Svizzera.

Dal 4 aprile al 17 agosto 2025, il Museo Rietberg di Zurigo presenta, nell’unica tappa europea, Hallyu! L’onda coreana, la mostra tematica che esplora l’eclettica e vibrante cultura popolare della Corea del Sud, un fenomeno emerso alla fine degli anni Novanta e ormai diffuso in ogni angolo del pianeta. L’esposizione ripercorre le origini della hallyu – l’”onda coreana” – e i suoi legami con l’arte tradizionale, per poi analizzarne l’influenza globale in ambiti come la cultura pop, il cinema, la moda o l’arte multimediale.

Per la tappa zurighese di Hallyu! L’onda coreana, il Museo Rietberg, immerso in uno dei parchi più belli di Zurigo, in un luogo che celebra l’arte extraeuropea, è la location perfetta.

Museum Rietberg
Museum Rietberg: culture straniere immerse nel parco più bello di Zurigo

L’ente ha allestito, all’interno della collezione permanente, una sala dedicata alle tradizioni artistiche della Corea. Qui, accanto a immagini buddhiste e sciamaniche, sono esposte pitture decorative di genere e xilografie policrome provenienti dalla collezione del museo e da raccolte europee. La storia recente

Nel giro di due generazioni, quello che negli anni Cinquanta era un Paese preindustriale segnato dalla guerra si è trasformato in uno dei centri culturali e tecnologici più avanzati di fine Novecento. Fotografie, manifesti, documenti storici ed esempi delle prime apparecchiature di elettronica di consumo testimoniano gli epocali cambiamenti socio-politici che hanno portato alla rapida ascesa della Corea del Sud a partire dagli anni novanta.

Modernità compressa

Verso la metà degli anni Cinquanta, la Corea del Sud era ancora un Paese prevalentemente agricolo, arretrato e devastato dalla guerra di Corea. Nei decenni successivi ha conosciuto una trasformazione incredibilmente rapida, designata dal sociologo Chang Kyung-Sup con il termine “modernità compressa” (compressed modernity). Sul piano economico e culturale, la Corea del Sud ha puntato sulla velocità e sul gusto del rischio, avviando un processo di trasformazione che ha generato forti contrasti all’interno di una società in cui tecnologie all’avanguardia convivono con rituali sciamanici e confuciani di tradizione secolare. È in questo contesto che ha avuto origine l’hallyu: con curiosità inesauribile e audace creatività, gli artisti e i creativi coreani mescolano elementi nazionali e stranieri, ma anche tradizione e modernità.

Hallyu: dalla Corea al mondo

L’hallyu ha avuto inizio alla fine degli anni Novanta, quando le serie televisive e i film sudcoreani hanno iniziato a riscuotere grande successo in tutta l’Asia. Spinta da un’industria musicale estremamente professionale amplificata da internet e dai social media, la popolarità del K-pop si è presto diffusa su scala globale. Il riconoscimento internazionale definitivo è arrivato nel 2012 con il video virale Gangnam Style dell’artista sudcoreano PSY, il primo a superare i due miliardi di visualizzazioni su YouTube.

Cultura pop e patrimonio culturale

Le opere in mostra mettono in luce i molteplici legami tra la cultura pop coreana e la storia artistica e culturale del Paese. Un paravento ottocentesco decorato con immagini di libri e strumenti di scrittura simboleggia l’aspirazione alla conoscenza e al successo professionale, valori confuciani evocati anche da numerosi K-drama e brani K-pop. Completano l’esposizione tre opere contemporanee ispirate alla ricca tradizione ceramica coreana, provenienti dalla rinomata collezione di Uli Sigg.

Un capolavoro da Zurigo

Uno dei pezzi forti della mostra è stato esposto anche nelle tappe precedenti: una moon jar. Nel caso di Zurigo si tratta di un pezzo del XVIII secolo acquistato nel 2024 appositamente per questa esposizione. In Corea, questi “vasi lunari” sono considerati il simbolo degli ideali confuciani di sobria eleganza e modestia. La loro bellezza risiede nelle forme armoniose e nel bianco luminoso dello smalto, mentre le imperfezioni dovute alla lavorazione e alla cottura sono apprezzate come parte integrante della naturale estetica del vaso. Considerate un vero e proprio simbolo nazionale, oggi delle tradizionali moon jar restano pochissimi esemplari.

Voci contemporanee e pratiche artistiche tradizionali

In esclusiva per la tappa zurighese, Hallyu! L’onda coreana presenta una grande videoinstallazione di Nam June Paik, in prestito dallo ZKM di Karlsruhe, e dipinti della dinastia Joseon (1392-1910), provenienti da collezioni in Svizzera, Germania e Ungheria. L’opera di Paik prefigura l’ascesa della Corea come centro tecnologico d’avanguardia, mentre i dipinti storici ricordano quanto i concetti tradizionali associati all’istruzione, alla bellezza e al comportamento sociale siano ancora profondamente radicati nella società coreana e, di conseguenza, nella sua cultura pop. A completare l’esposizione di Zurigo vi è inoltre una creazione recente della promettente stilista coreano-svizzera Nina Yuun, originaria di Burgdorf, che fonde tradizioni artigianali coreane, estetica contemporanea e materiali locali, stabilendo così un collegamento diretto con la Svizzera.

The Peony Dress di Miss Sohee, collezione di debutto. 2020 The Girl in Full Bloom. Foto di Daniel Sachon
Ji Won Choi x Adidas.
Per gentile concessione di Adidas

Dopo il grande successo di pubblico ottenuto al Victoria and Albert Museum di Londra, al Museum of Fine Arts di Boston e presso l’Asian Art Museum di San Francisco, il Museo Rietberg presenta questa spettacolare mostra ideata dal Victoria and Albert Museum, nella sua unica tappa dell’Europa continentale. Dagli outfit k-pop alle celeberrime coreografie, dagli indimenticabili oggetti di scena ai videoclip musicali, dalle tendenze beauty alla moda “made in Korea”, Hallyu! L’onda coreana propone uno scintillante caleidoscopio della storia artistica e culturale sudcoreana. Alcune opere del pioniere della videoarte Nam June Paik; una scenografia del pluripremiato Parasite; la Google Art Dance Room, dove i visitatori imparano a ballare il K-pop sotto la guida di esperti coreografi e le interpretazioni contemporanee dell’hanbok, l’iconico abito tradizionale, sono solo alcune delle attrazioni che divertiranno i visitatori.

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