Il più antico acquario del mondo ancora in funzione nella villa comunale di Napoli, l’8 giugno 2021, inaugurazione per la riapertura della Stazione Zoologica Anton Dohrn, tante le autorità presenti oltre al Presidente della Camera Roberto Fico ricevuto dal Presidente della Stazione Zoologica.
In coincidenza della giornata mondiale degli oceani, l’8 giugno riapre lo storico Acquario della Stazione Zoologica Anton Dohrn nella struttura dell’ottocento, quella di sempre all’interno della Villa Comunale di Napoli, dopo importanti lavori di restauro e di consolidamento architettonico che hanno consentito ammodernamenti alle vasche che ospiteranno le circa 200 specie di animali e vegetali in diversi habitat. L’edificio, di proprietà del Comune di Napoli e in gestione perpetua alla Stazione Zoologica, è il primo acquario pubblico aperto in Italia negli anni settanta. E’ anche tra i più antichi d’Europa e fu fondato nel 1874.



Anton Dorhn fu uno zoologo nato a Monaco di baviera nel 1840, il suo nome è legato all’acquario di Napoli perchè riuscì a fondare nella città di Napoli, nel febbraio 1874, dopo quattro lunghi anni di trattative col municipio, la stazione zoologica che rapidamente catturò l’attenzione del mondo scientifico e che velocemente si ampliò di materiale di studio. La moglie, Maria Braranowski, collaborò con lui non solo nei momenti difficili, ma anche nel concreto. Il Dorhn aveva la passione per la zoologia che gli era stata trasmessa dal padre Carlo Augusto, fondatore dell’Entomologische Zeitschrif, e studiò nelle università di Bona, Iena e Berlino. Uno dei suoi maestri fu il filosofo tedesco Ernest Haeckel, aderendo in seguito alle teorie di Darwin, che gli fornirono degli spunti indispensabili e fondamenta ai risultati cui giunse.
Pose da subito attenzione alla preistoria dei vertebrati, fu perciò indotto ad organizzare un laboratorio sul mare, ritenendolo indispensabile per le ricerche connesse alla biologia marina e per la messa a punto di idonee sperimentazioni e soluzioni per i suoi programmi di ricerca. L’inaugurazione ufficiale della stazione zoologica ebbe luogo il 14 aprile 1875 e nel dicembre dello stesso anno fu firmato il contratto fra Anton Dohrn e la Città di Napoli. Con una superficie di circa 527mq, è poco cambiato poco dalla la sua originaria costruzione, rimane il più antico acquario del XIX secolo ancora in attività e l’unico esclusivamente dedicato alla fauna e flora del Mediterraneo. Fu costruito sotto la supervisione di William Alford Lloyd, un ingegnere inglese che aveva contribuito al progetto degli acquari pubblici di Amburgo e di Londra.
Il presidente della Camera Roberto Fico ha detto: “Un anno significativo molto importante perché essere qui oggi significa essere nel cuore anche della ricerca di Napoli, possiamo dire che è stato restituito alla città un posto straordinario. Un posto che è una parte della storia della città, il cuore pulsante per la ricerca per il mare, il nostro sviluppo e la nostra risorsa. E’ questo un posto centrale della città ma non solo è un posto centrale per il nostro paese, la ristrutturazione è incredibile. È una atmosfera straordinaria”.
Luigi De Magistris – Sindaco della Città di Napoli
“E’ l’acquario più antico del mondo in un contesto straordinario. Napoli, naturalmente candidata a capitale della biodiversità, in un momento storico in cui c’è l’incombenza del pericolo della distruzione di specie e della natura che viene aggredita. Da qui si vuole fare storia attraverso Darwin, Dorhn, la biblioteca del mare, ricerca. Credo che il messaggio di vita che viene da Napoli e di recupero anche in queste strutture in villa comunale, come la Casina del Boschetto, dalla quale stiamo parlando, è un segnale molto importante per la vitalità della nostra città soprattutto in questo momento così difficile.”
Roberto Danovaro – Presidente della Stazione Zoologica “Anton Dorhn”
“Quando il pubblico si affaccia all’ingresso dell’Aquarium – ha spiegato Roberto Danovaro, presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli – incontra due piccole vasche: la prima è dedicata alle stelle marine, simbolo dell’Aquarium, e la seconda è dedicata al paguro, uno dei più noti e simpatici crostacei dei nostri mari. La stella marina è stata scelta come simbolo di fragilità e rigenerazione, perché include un gruppo di specie vulnerabili a rischio di estinzione ma in grado di recuperare e rigenerare i propri arti in caso di perdita. Quindi, anche un simbolo di resilienza proprio come l’Aquarium che ritorna al pubblico dopo anni di rinnovamento. Il paguro, esempio di simbiosi con l’anemone che porta sulla conchiglia, per noi rappresenta simbolo di integrazione, cooperazione tra specie, un riferimento non solo per la ricerca, ma per la necessità di integrazione tra popoli e sforzi per salvare il nostro Pianeta. I lavori sono stati lunghi, circa 3 anni, per la ristrutturazione della parte edile perché abbiamo dovuto rifare tutta la parte strutturale, con 5 colonne portanti; negli ultimi due anni abbiamo lavorato sul discorso delle vasche e negli ultimi sei mesi in particolare abbiamo popolato le vasche perchè l’acquario è un organismo macrorganismo vivo, quindi crescerà ancora ogni mese, e da qui a Natale apriremo nuove vasche e sarà qualcosa veramente bello da vedere. Saremo aperti già da oggi pomeriggio gratuitamente per la cittadinanza. Domani dobbiamo sospendere per fare dei lavori ulteriori di pulizie ed apriamo venerdì, ancora gratuitamente, poiché tutte le transazioni sono state esaurite in un’ora circa. Da sabato sarà aperto definitivamente al pubblico e con costi di accesso sono molto accessibili, intorno ai €5 per i bambini in modo tale da permetter loro l’esperienza, ed ancora gratuitamente metteremo a disposizione delle audioguide, perché noi vogliamo spiegarlo, non vogliamo far vedere un acquario come un televisore con dei pesci che si muovono dentro. Vogliamo spiegare l’importanza degli ecosistemi Marini e della loro protezione, perchè siamo convinti che i bambini sono il nostro futuro e se loro lo capiscono, sarà più facile in futuro proteggere questi ecosistemi”.

All’interno del cortile della stazione Dorhn, anche lo stand a richiamare altre attività della stazione zoologica, si tratta del “Centro Ricerche Tartarughe Marine” e l’ “Osservatorio del Golfo di Napoli”.
Il Centro Ricerche Tartarughe Marine è aperto al pubblico dal 2019 e si trova in una sede distaccata della stazione zoologica e precisamente nel comune di Portici (NA). Si sviluppa su circa 600mq coperti oltre ad altri 7000mq scoperti. All’interno modelli in dimensioni reali e reali tartarughe nelle vasche di riabilitazione delle tartarughe marine ferite. Il centro è dotato di laboratori avanzati per analisi ambientali e biologiche, di un ambulatorio con sala chirurgica e radiologica. Non mancano spazi multimediali per approfondire tematiche e ricerche.
Articolo e foto, da Napoli: Maurizio De Costanzo/ The Way Magazine
Per ulteriori info
http://www.szn.it