Al Buddakan di New York City le pareti e i candelabri, così come i lampadari opulenti, parlano di due mondi che si incontrano. La Parigi dell’ancienne regime e l’Oriente della più cosmopolita delle città del mondo si danno appuntamento in questo luogo magico di Manhattan dove il cibo fusion viene consumato in una location bella e romantica.
Al piano di sotto, dopo il colpo d’occhio degli spazi di design, si è accolti in una dining room tra le più ampie e spettacolari della Grande Mela. Illuminazione soffusa, tavolini e tavoli di legno giganti, bar a vista.
Il tutto risulta appetitoso per gli occhi e per il palato, con i sapori vividi dell’Estremo Oriente in un’atmosfera surreale che sposa la serenità dell’Asia con specialità servite in un ambiente di lampadari decorati e uno stuolo di dettagli dorati che stimolano i sensi. I piatti panasiatici ispirati a molteplici tradizioni come i dim sum, zuppe di noodle, frutti di mare e specialità della casa come l’intera anatra alla pechinese si uniscono a uno stuolo di vini eleganti e cocktail speciali in un menu adatto a qualsiasi celebrazione.
Il management del locale, con spin-off a Philadelphia, ha trasformato la vecchia fabbrica di biscotti in una versione aggiornata di un’antica dimora cinese. Il fulcro è la “Chinoiserie”, una grande sala con pareti rivestite di quercia alte due piani, lampadari grandi quanto Volkswagen e un tavolo da banchetto da 30 posti. Fuori da questa stanza c’è una biblioteca fiancheggiata da scaffali dorati luminosi e diverse catacombe da pranzo più piccole, con scene dell’antichità cinese disegnate come pitture rupestri sulle pareti. Così le ha volute l’imprenditore americano Stephen Starr e l’interior designer Christian Liaigre.