8 Giugno 2025

Massimiliano Perversi: “Hilton Molino Stucky icona dell’ospitalità veneziana”

L'albergo alla Giudecca è più di un classico 5 stelle. "Lavoriamo sempre pensando di raccontare la storia della Giudecca offrendo esperienze autentiche, esaltando la cultura e la tradizione locale".

8 Giugno 2025

Massimiliano Perversi: “Hilton Molino Stucky icona dell’ospitalità veneziana”

L'albergo alla Giudecca è più di un classico 5 stelle. "Lavoriamo sempre pensando di raccontare la storia della Giudecca offrendo esperienze autentiche, esaltando la cultura e la tradizione locale".

8 Giugno 2025

Massimiliano Perversi: “Hilton Molino Stucky icona dell’ospitalità veneziana”

L'albergo alla Giudecca è più di un classico 5 stelle. "Lavoriamo sempre pensando di raccontare la storia della Giudecca offrendo esperienze autentiche, esaltando la cultura e la tradizione locale".

Gli infiniti modi di vivere Venezia continuano a sorprendere il mondo. La città lagunare, al centro di un esaltante momento di riscoperta internazionale che la mette in luce anche al di là dei classici luoghi di attrazione secolare, oggi vanta una perla nell’offerta alberghiera di lusso. Di fronte l’isola di San Marco c’è la Giudecca, per molti l’autentica isola veneziana, e qui Massimiliano Perversi dirige con operoso entusiasmo l’Hilton Molino Stucky. Perversi, che ha una lunga esperienza nel mondo dell’ospitalità, è stato nominato General Manager dell’hotel nel 2022, dopo aver lavorato per le principali compagnie alberghiere nazionali ed internazionali, come Four Seasons a Milano e Santa Barbara in California, Hotel De Russie a Roma, Carlton Baglioni di Milano, Marina di Scarlino per il gruppo Ferragamo e gli alberghi e ristoranti del gruppo Hlh Collection.

In foto, Massimiliano Perversi, attualmente general manager dell’Hilton Venice Molino Stucky, l’albergo veneziano che vanta una posizione privilegiata e una storia importante. Situato nel cuore dell’isola della Giudecca, ha la sua sede in un edificio di architettura industriale, considerato unanimemente come uno dei migliori esempi di recupero di un opificio dal valore storico.
Il primo progetto si deve all’architetto tedesco Ernst Wullekopf, che lo realizzò nel 1884 su commissione
dell’industriale Giovanni Stucky, e consisteva in una struttura lineare realizzata in laterizi di colore rosso.
Sulla facciata dell’edificio centrale spicca il nome «G. Stucky», sopra il quale è posizionato un complesso
scultoreo rappresentante due figure femminili.
Il Molino cessò la sua attività nel 1955, e nel 1988, il Ministero per i Beni Culturali decise di apporre il vincolo su tutta la struttura e stabilì la sua trasformazione in complesso alberghiero.
Ad oggi il Molino Stucky ha attuato ulteriori rinnovamenti, con la realizzazione del nuovo interior decoration,
affidato all’ architetto Biagio Forino per le suite e allo studio Caberlon-Caroppi per le camere.

Perversi, ci racconta, dopo essere approdato alla famiglia Hilton nel 2019 assumendo la direzione di Aleph Rome Hotel, Curio Collection by Hilton, ha raccolto la sfida nel critico periodo della pandemia e dei lockdown, riuscendo a mantenere aperta con profitto la struttura anche nei momenti più difficili. Oggi è fieramente a capo di una struttura di centinaia di camere e dotata di una grande SPA e di un centro congressi riferimento di tutto il Triveneto. L’Hilton Molino Stucky di Venezia, icona dell’ospitalità internazionale e fiore all’occhiello di una delle Città più affascinanti al mondo è una delle location più importanti per il gruppo Marseglia (riconfermato ad esempio, come “World’s Leading City Conference Hotel 2024”).

Molto più di un albergo a cinque stelle, l’Hilton Venice Molino Stucky si erge sulle rive dell’Isola della
Giudecca, una delle zone più autentiche di Venezia, a breve distanza dai luoghi di maggior interesse turistico,
di fronte a Le Zattere e a San Marco. Massimiliano Perversi (in foto), il general manager dell’albergo, vuole che l’ospite percepisca di essere giunto in un luogo speciale: la maestosità e la bellezza architettonica dell’edificio si aprono in un interior design moderno e confortevole, e l’accoglienza impeccabile e cordiale del team sa fare di ogni soggiorno un’esperienza perfetta.
Hilton Molino Stucky è collocato in un edificio importante, un antico mulino finemente ristrutturato e divenuto una delle strutture iconiche e più significative dell’architettura di recupero post-industriale. La facciata in mattoncini rossi, l’imponente torre neogotica, la geometria dell’architettura hanno fatto si che il Molino Stucky sia stato annoverato tra le 100 eccellenze italiane.
Con le 379 tra camere e suite, i ristoranti e bar, la meravigliosa Spa, la piscina panoramica, l’Hilton Molino Stucky è l’hotel ideale per scoprire o riscoprire l’essenza di una Venezia unica, in tutto il suo splendore, il suo
inimitabile fascino e la sua immensa cultura. La terrazza sul rooftop, che si affaccia sulla laguna, offre un
panorama inimitabile, sospeso tra mare, cielo e l’inconfondibile profilo dell’architettura della Serenissima. Per tutto il giorno il trasporto privato sull’acqua dall’Hilton Molino Stucky accompagna i suoi ospiti verso le destinazioni principali di Venezia. L’albergo alla Giudecca è un punto di riferimento per varie tipologie di turismo. Quello congressuale è accolto al Centro Congressi del Molino Stucky, il più grande di del Triveneto, con la sua sala plenaria in grado di ospitare oltre 900 persone e le ulteriori 14 sale meeting diverse per ampiezza e tipologia, i servizi tecnologici d’avanguardia che lo rendono la sede perfetta per eventi di ogni tipo. Molti scelgono la location per le esperienze uniche che il Molino Stucky ha selezionato per i propri ospiti, in un sapiente mix tra arte antica e cultura contemporanea, tradizione artigianale e scoperte tecnologiche, perché il fascino di Venezia va oltre i classici sentieri turistici, ma è un dedalo di piccole affascinanti realtà che solo chi la conosce a fondo può suggerire e selezionare.

Massimiliano Perversi, lei è arrivato a Venezia all’indomani della pandemia. Che cambiamento ha avuto la città in questo periodo post-Covid e come avete ripensato l’albergo?

Quando sono arrivato a Venezia nel 2022, la città stava riscoprendo sé stessa dopo un periodo di silenzio forzato. Il post-pandemia ha prodotto flussi turistici importanti, ma soprattutto ha trasformato il concetto stesso di viaggio: oggi gli ospiti cercano luoghi con un’anima, spazi dove sentirsi accolti più che serviti. Abbiamo quindi lavorato non solo sull’aspetto fisico dell’hotel, ma anche sulla nostra filosofia di accoglienza.

La peculiarità principale della location è il fatto di essere alla Giudecca. Ci racconta che impatto ha sulla vostra attività interna e sul processo decisionale dei clienti?

Essere situati alla Giudecca è un privilegio che ci offre una posizione unica: immersi nella tranquillità dell’isola, ma a pochi minuti dal cuore di Venezia. Questa dualità – serenità e accessibilità – ci consente di offrire un’esperienza autentica e rilassante, che influenza positivamente le scelte dei nostri ospiti, sempre più alla ricerca di un soggiorno esclusivo e al tempo stesso connesso alla città.

Cosa reputa più affascinante nel ruolo che ricopre oggi?

Ciò che trovo più affascinante è la possibilità di coniugare l’efficienza gestionale con la valorizzazione di un patrimonio storico unico. L’Hilton Molino Stucky non è solo un hotel, è un simbolo di Venezia, e guidare un team internazionale in una struttura così iconica rappresenta una sfida quotidiana ricca di stimoli. Innovare nel rispetto della tradizione e offrire esperienze autentiche agli ospiti è ciò che rende questo ruolo davvero speciale.

Quale pensa sia la leva maggiore nel motivare il personale in un contesto così prestigioso?

La motivazione nasce dal sentirsi parte di qualcosa di significativo. Credo sia fondamentale creare un ambiente dove ogni membro del team si senta valorizzato e ascoltato. Investiamo molto nella formazione continua e promuoviamo una cultura aziendale basata su merito, riconoscimento e opportunità di crescita. In una struttura iconica come la nostra, il senso di appartenenza fa la differenza.

Cosa porta dietro delle sue passate esperienze in giro per il mondo?

Le mie esperienze professionali a Santa Barbara, in California, e successivamente a New York, mi hanno insegnato l’importanza della diversità culturale e dell’adattabilità. Queste competenze sono fondamentali per comprendere e anticipare le esigenze di una clientela internazionale.

Negli arredi della top suite Presidenziale ricorrono continue citazioni alla tradizione
veneziana e all’estrema maestria dei maestri vetrai, con la presenza dei tradizionali, monumentali lampadari
di vetro soffiato e con oggetti più contemporanei dalle suggestive forme scultoree.
La Molino Presidential Suite è il fiore all’occhiello dell’Hotel: con i suoi quasi 300 mq, è la più grande e la
più alta in città. Vanta ingresso con ascensore privato ed è dotata di accesso diretto alla piscina
panoramica. La Suite comprende un ampio soggiorno, una sala da pranzo, due camere da letto (una
matrimoniale e una doppia) ciascuna con cabina armadio, quattro bagni, una kitchenette, un’area fitness
con palestra e jacuzzi e l’indimenticabile accesso alla torretta privata, da dove si può dominare Venezia dal
suo punto più alto.
La suite, recentemente oggetto di una ristrutturazione, propone un design sospeso nel tempo, perfetto
incontro tra lo stile della struttura e l’elegante estetica della Serenissima. Il nuovo concept è stato ideato
dall’architetto Biagio Forino, che ne ha curato il restyling, partendo dalla valutazione dell’impatto estetico
che avrebbe avuto l’intervento su un hotel con una storia e un background unico come il Molino Stucky.
L’obiettivo era quello di creare, attraverso arredamenti e decorazioni, un’atmosfera raffinata e accogliente
che trasmettesse la sensazione di essere in un salotto di una casa lussuosa. Uno studio partito dai materiali,
ben bilanciati tra loro, e proseguito nel dialogo tra gli spazi e gli elementi di arredo. L’architetto ha
dedicato grande cura e attenzione anche alle zone soggiorno, relax e pranzo, destinando questi ambienti
anche ad eventuali funzioni intime ed esclusive e utilizzando un mix di stile, raffinatezza e versatilità. Il
risultato finale è stato sorprendente e dove possibile, sono stati salvati gli arredi originali, rivisitandoli e
dando loro un tocco molto “glamour”. L’attenzione al recupero e all’ambiente è stato valutato anche in
termini di impatto ambientale ed ecologico essendo la destinazione particolarmente bisognosa di
attenzioni e cura in questo senso.
Vista dal balconcino della suite presidenzisale dell’Hilton Molino Stucky a Venezia. L’mpatto emozionale avvertito dall’ospite coinvolge tutti i sensi. Infatti, i clienti che soggiornano nella Presidential Suite apprezzano particolarmente le attenzioni e le amenities dedicate, come, ad esempio, la linea di biancheria di Frette, i dettagli in vetro di Murano della Vetreria Venier e gli accessori di Calegaro, vere e proprie eccellenze del territorio.
È stato fatto quindi un lavoro a 360°, prevedendo molti più servizi complementari quali la ristorazione, il
bar con una wine cellar, la spa con jacuzzi privata, il fitness. Tutti servizi finalizzati ad offrire il massimo
comfort ai clienti e per farli sentire come a casa propria, tanto che nel salone panoramico si possono
ascoltare i dischi in vinile, completando con la musica il sogno di vivere un posto unico al mondo.

Il suo maggiore vanto per questo suo ultimo ruolo professionale?

Credo sia quella di aver rilanciato l’Hilton Molino Stucky come icona dell’ospitalità veneziana, valorizzandone spazi unici come la Presidential Suite, il suo prestigioso rooftop con il rinnovato Skyline Bar e la recente progettazione delle nuove suite. Mi rende orgoglioso anche il contributo che diamo alla città: organizziamo eventi che animano il territorio, generiamo indotto per l’economia locale e collaboriamo attivamente con realtà veneziane, con l’obiettivo di restituire valore alla comunità e rafforzare il legame con il tessuto urbano e culturale.

La sua maggiore ambizione per questa proprietà?

Che l’Hilton Molino Stucky continui a distinguersi come un punto di riferimento per un’ospitalità autentica, capace di valorizzare l’identità veneziana in tutte le sue sfaccettature. Vorrei che diventasse anche un polo culturale, aperto a collaborazioni con artisti, istituzioni, e che contribuisse a raccontare una Venezia viva e attuale.

Ci racconta come cambia la vita di un manager in una città particolare come Venezia? A cosa si rinuncia e cosa si guadagna?

Vivere e lavorare a Venezia richiede un adattamento alle peculiarità logistiche della città, come gli spostamenti via acqua. Tuttavia, si guadagna l’opportunità di operare in un contesto unico al mondo, ricco di storia e bellezza, che arricchisce quotidianamente la vita professionale e personale.

La clientela che avete necessita sicuramente di grandi attenzioni. Ci sono servizi particolari che vuole raccontarci?

Offriamo una gamma di servizi personalizzati, tra cui esperienze culinarie esclusive presso il nostro ristorante Aromi, trattamenti benessere nella eforea Spa e tour privati alla scoperta dell’artigianato locale. Il nostro obiettivo è superare le aspettative degli ospiti, offrendo momenti indimenticabili.

Quali sono per lei gli aspetti irrinunciabili di una struttura alberghiera contemporanea?

Oggi un hotel deve offrire molto più che un semplice soggiorno: deve creare un’esperienza completa. Il comfort resta fondamentale, ma deve essere personalizzato e flessibile, adatto sia al cliente business che leisure. La tecnologia è ormai indispensabile nel settore dell’ospitalità, perché permette di semplificare i processi, ridurre i tempi di attesa e rendere il soggiorno dell’ospite più confortevole e personalizzato.

Lavorate molto anche per essere all’avanguardia sulle tematiche green. Come ci riuscite in un posto così grande?

La sostenibilità è una responsabilità concreta: l’Hilton Molino Stucky è certificato green key, il marchio internazionale di qualità ambientale promosso dalla Foundation for Environmental Education (FEE), riconosciuta dall’UNESCO come leader mondiale nel campo dell’educazione ambientale e dello sviluppo sostenibile. A conferma del nostro impegno anche la Fondazione MareVivo ci ha assegnato le ambite ‘Tre Stelle Marine’, un riconoscimento riservato alle strutture che si distinguono per la tutela del mare e del pianeta. Investiamo costantemente in pratiche eco-friendly e collaboriamo con produttori locali. Infine, è essenziale creare un legame con il territorio: raccontiamo la storia di Venezia e della Giudecca offrendo esperienze autentiche, legate alla cultura e alla tradizione locale.

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Immagine di Christian D'Antonio

Christian D'Antonio

Christian D’Antonio (Salerno,1974) è direttore responsabile della testata online di lifestyle thewaymagazine.it. Iscritto all’albo dei giornalisti professionisti dal 2004, ha scritto due libri sulla musica pop, partecipato come speaker a eventi e convegni su argomenti di tendenza e luxury. Ha creato con The Way Magazine e il supporto del team di FD Media Group format di incontri pubblici su innovazione e design per la Milano Digital Week e la Milano Design Week. Ha curato per diversi anni eventi pubblici durante la Milano Music Week. È attualmente ospite tv nei talk show di Damiano Gallo di Discovery Italia. Ha curato per il quartiere NoLo a Milano rassegne di moda, arte e spettacolo dal 2017. In qualità di giudice, ha presenziato alle manifestazioni Sannolo Milano, Positive Business Awards, Accademia pizza doc, Cooking is real, Positano fashion day, Milan Legal Week.
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