L’abito come rappresentazione e presentazione di sei stessi. Con gli artisti Francesco Bertelé, Francesca Marconi, Margherita Morgantin e Wurmkos il progetto Mi Abito è stato lanciato da Fondazione Wurmkos Onlus a Milano dal gennaio scorso e ora ne si vedono i risultati nella prima palazzina di esposizioni all’interno dell’ex laboratorio di panettoni Giovanni Cova & C. dove si tiene la Biennolo.
Nel quartiere NoLo, a Nord di Loreto, è quindi possibile ammirare i frutti di questa interessante esperienza artistica. Bertelé ha affrontato il tema dell’abito con un laboratorio di riflessione legata alla natura e alla bionica. Marconi ha stimolato la creazione di abiti che rispecchino le relazioni interpersonali mentre Morgantin ha stimolato l’interfaccia verso l’esterno. Wurmkos ha lavorato invece sull’idea di tatuaggio come modo per istoriare pelle e tessuti.
I partecipanti ai laboratori hanno potuto fare ricerca con gli artisti, avere scambi di idee e visioni, il supporto di Clara Rota per creare una collezione di pezzi unici nati dall’impegno individuale e collettivo. A Biennolo è possibile vedere in mostra disegni, fotografie, parlare con chi ha promosso questo esperimento e vedere anche i primi abiti che faranno parte della collezione finale.
La mostra Mi Abito, a cura di Gabi Scardi, è sotto l’egida di Fondazione Wurmkos Onlus, nata per dare identità giuridica al gruppo di artisti Wumkos che è stato creato nel 1987. Inizialmente furono Pasquale Campanella e gli utenti di Cooperativa Lotto contro l’emarginazione a Sesto San Giovanni, che primuovevano il lavoro di artisti con e senza disagio psichico. Uno degli scopi della findazione è il coinvolgimento di comunità, individui e famiglie in progetti di arte pubblica e relazionale.
Mi Abito a Biennolo – ogni giorno dalle 12 alle 20, Via Popoli Uniti, 11 NoLo Milano – Metro Rovereto – Ingresso libero.