Folta partecipazione di creativi e vip per la prima serata del nuovo format ART MEETS DESIGN organizzato dal brand di arredamento d’arte Giopagani nel cuore del Brera Design District a Milano. Nella galleria di Giopagani a via San Marco 26 è stato inaugurato il ciclo di incontri con un primo evento dedicato all’artista Marco Cingolani, rappresentato dalla Galleria Gaburro.
Giovanni Pagani vuole creare un’esperienza colta e dinamica, che unisca l’arte e il design. “L’obiettivo è quello di promuovere una sinergia creativa tra l’arte, in tutte le sue forme, e il mondo del design, offrendo al pubblico un’esperienza culturale e artistica unica e
stimolante” dice l’architetto.
In “Gold Bloom” (2023), Cingolani trae ispirazione dall’iconico brano “L’Estasi dell’Oro” di Ennio
Morricone, famoso per accompagnare il leggendario duello finale de “Il Buono, il Brutto, il Cattivo” di Sergio Leone. L’artista esplora il simbolismo dell’oro, non solo come rappresentazione di valore economico, ma come finestra verso la trascendenza. Attraverso la profondità del colore e le ambivalenti pratiche associate all’oro – ricchezza e corruzione, alchimia e impossibilità, mito e necessità – Cingolani crea un dialogo visivo che invita gli spettatori a riflettere sulla
complessità della condizione umana.
Marco Cingolani, nato a Como nel 1961 e attivo da sempre a Milano, è rinomato per la sua maestria nel manipolare il colore. Le sue opere sono caratterizzate da una ricca gamma di sovrapposizioni, sfumature e graffi, che creano una vivace sinfonia di tonalità e sfocature. Nel 2009, è stato selezionato per rappresentare l’Italia alla Biennale di Venezia, mentre nel 2011 la sua città natale gli ha dedicato un’antologica diffusa in tre spazi pubblici, in occasione dei suoi cinquant’anni.
“Gold Bloom” offre al pubblico un’opportunità unica di immergersi nell’universo creativo di Marco Cingolani e di esplorare le molteplici sfaccettature dell’oro come simbolo e come materia artistica.
Vecchio Consorzio 1953 è un progetto di rigenerazione territoriale sulle colline piacentine.
Nasce per ridare fiducia e valore alla filiera contadina, garantendo sostenibilità ambientale,
sociale ed economica. I nostri vini e i nostri sidri provengono da uve tipiche e mele antiche
coltivate senza l’utilizzo di pesticidi chimici di sintesi e trasformati con il minimo intervento
umano.