Due giorni e due notti di eventi esclusivi, esperienze immersive, creazioni artistiche uniche e incontri hanno segnato le ultime ore di attività del Centre Pompidou, uno dei maggiori musei del mondo e certamente uno degli edifici più riconoscibili di Parigi. Gli otto piani del palazzo costruito da Renzo Piano, Gianfranco Franchini e Richard Rogers negli anni Settanta sono stati visitati da migliaia di persone nella loro provvisoria dimensione vuota, poco prima della chiusura per lavori di ristrutturazione e del lancio di un ricco programma fuori sede.
Il più grande evento mai organizzato al Centre Pompidou, ideato in collaborazione con l’etichetta indipendente pionieristica Because Music, che celebra il suo 20° anniversario, ha poi visto animare la notte con musica e giochi di luce. Da oggi, il silenzio in attesa della riapertura.
Con un grande dj set e una serie di performance musicali, il museo di arte contemporanea di Parigi (che ha anche una scenografica piazza antistante) ha chiuso ufficialmente le sue porte per cinque anni, con una partecipazione massiccia di cittadini e turisti in quello che è stato il luogo tra i più amati della capitale francese.
Ecco chi si è esibito:
Pascal Comelade Level, Sébastien Tellier, Shygirl, Christine and the Queens, Le Surgissement by Romain Brau, Mayou, Sofia Kourtesis, Pedro Winter, Erol Alkan, Tatyana Jane.
LE RAGIONI DELLA CHIUSURA DEL CENTRE POMPIDOU
Nel 2025, il Centre Pompidou inizierà una profonda trasformazione con lavori di ristrutturazione volti a riconnettersi, entro il 2030, con la sua visione utopica originale. Nel frattempo, lo spirito del Centre Pompidou risuonerà in numerose sedi partner in Francia e a livello internazionale, grazie al suo ambizioso programma culturale “Constellation”. Inoltre, nell’autunno del 2026, aprirà a Massy, nell’Essonne, un nuovo spazio interamente dedicato alla creazione e alla conservazione: il Centre Pompidou Francilien – Fabrique de l’art.
Fotoreport di Andrea Agostinelli da Parigi per The Way Magazine.
