4 Giugno 2025
FULL BUSH

Depilazione: nuove frontiere di libertà estetica

4 Giugno 2025
FULL BUSH

Depilazione: nuove frontiere di libertà estetica

4 Giugno 2025
FULL BUSH

Depilazione: nuove frontiere di libertà estetica

Negli ultimi anni, la conversazione sui peli corporei – e in particolare sui peli pubici – ha conosciuto una nuova visibilità, alimentata anche dai social network. Piattaforme come TikTok, ad esempio, hanno dato spazio a contenuti online sulla depilazione in cui donne di ogni età mostrano con naturalezza i propri corpi, inclusi i peli pubici, portando così alla ribalta un tema che fino a poco tempo fa era considerato tabù.

Una delle tendenze più curiose è quella del cosiddetto full bush, ovvero la scelta di non depilare la zona pubica. Questo gesto, semplice solo in apparenza, è diventato per alcune un simbolo di autonomia e accettazione corporea. In rete, molte donne raccontano di aver deciso di smettere di depilarsi non per moda, ma per sentirsi più libere dai condizionamenti sociali e dagli standard di bellezza tradizionali.

Ma si tratta davvero di una moda passeggera? Oppure siamo davanti a una nuova consapevolezza collettiva?

I peli pubici oggi: tra estetica, igiene e identità

Fino a pochi anni fa, la depilazione integrale era praticamente la norma in molti contesti occidentali, soprattutto per quanto riguarda le donne. Ancora oggi, secondo alcune ricerche, la quasi totalità delle donne si depila almeno una parte del corpo, con particolare attenzione a gambe, ascelle e zona bikini. Tuttavia, si sta facendo largo l’idea che ogni corpo sia libero di apparire come preferisce, anche con i peli visibili.

Va chiarito un punto fondamentale: avere o non avere peli pubici non è una questione igienica. Una buona igiene personale non dipende dalla presenza o assenza di peluria, ma da abitudini quotidiane corrette. I peli pubici, anzi, hanno una funzione protettiva naturale per la pelle e per le mucose genitali. Come sempre, il benessere passa dalla consapevolezza del proprio corpo.

Libertà di scelta: sì alla depilazione, sì anche a non farla

Parlare oggi di peli pubici significa anche affrontare il tema della libertà personale. Non depilarsi può essere una scelta, ma anche depilarsi lo è. In entrambi i casi, si tratta di decisioni valide, che non dovrebbero essere giudicate o politicizzate. Essere libera non significa necessariamente rifiutare la depilazione; significa, piuttosto, poter scegliere liberamente come gestire il proprio corpo, senza pressioni o aspettative imposte.

C’è chi si sente più a proprio agio depilandosi completamente, chi preferisce un aspetto più naturale e chi opta per una via di mezzo. Tutte queste scelte sono legittime. La bellezza, in fondo, dovrebbe riflettere la diversità, non l’uniformità.

I metodi di depilazione: tra abitudine e tecnologia

Secondo i dati di mercato, il 90% degli italiani ricorre a qualche forma di depilazione. La scelta dipende da vari fattori: tipo di pelle, tempo a disposizione, budget, soglia del dolore e risultati desiderati. Per chi sceglie di depilarsi, esistono numerose opzioni che spaziano dai metodi più tradizionali a quelli più tecnologici. 

Il metodo più utilizzato è il rasoio, scelto dal 70,5% degli intervistati per la sua praticità e velocità. Seguono la ceretta, adottata dal 62,1%, e le tecniche più moderne come i trattamenti di epilazione laser, utilizzati dal 12,6%.

Al di là delle percentuali, ciò che emerge con chiarezza è che non esiste una soluzione “migliore” in assoluto. Ognuno dovrebbe potersi sentire libero di scegliere il metodo più adatto alle proprie esigenze, o di non scegliere affatto.

Depilarsi, o non farlo, non definisce il valore di una persona né la sua libertà. Anche optare per una pelle liscia è un’espressione valida della propria autonomia: ciò che conta è che la decisione sia consapevole, personale e libera da pressioni esterne.

Un corpo, mille possibilità

Il ritorno del pelo pubico visibile non è necessariamente un atto rivoluzionario. Può essere, semplicemente, una scelta tra le tante. In un’epoca in cui si celebra l’inclusività e la libertà di espressione, anche il modo in cui curiamo (o non curiamo) i nostri peli diventa un elemento di identità personale.

Quello che conta davvero non è la presenza o l’assenza di peli, ma la possibilità di decidere in autonomia, senza vergogna e senza dover giustificare le proprie preferenze.

Che si tratti di un bikini con “full bush”, di una ceretta perfetta o di una rasatura quotidiana, la cosa più importante è sentirsi bene nel proprio corpo. Ed è proprio questa consapevolezza che oggi, finalmente, sta conquistando spazio nel dibattito pubblico.

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