26 Marzo 2025
ARTE URBANA

Muralismo, graffiti e street art: analogie e differenze

26 Marzo 2025
ARTE URBANA

Muralismo, graffiti e street art: analogie e differenze

26 Marzo 2025
ARTE URBANA

Muralismo, graffiti e street art: analogie e differenze

Muralismo storico e neo-muralismo
Movimento pittorico che vede l’opera realizzata a secco su superficie murale; il termine trae origine dai grandi murales messicani che si diffusero a partire dagli anni ’30 del secolo XX. Tuttavia, in un senso più ampio, è possibile individuare riferimenti a manifestazioni artistiche precedenti: nell’Europa medievale, l’uso dei grandi affreschi era una pratica comune, poiché permetteva di trasmettere messaggi facilmente comprensibili alla popolazione e i cicli pittorici basati sulle sacre scritture assumevano una funzione didascalica.
Dal punto di vista dei contenuti, il muralismo storico si caratterizza per la realizzazione di opere di grande formato, destinate al popolo, raffiguranti lotte sociali, ed episodi storici. Il movimento si diffuse nell’edilizia pubblica e nell’architettura governativa, ottenendo un riconoscimento ufficiale: se in Messico i murales divennero arte ufficiale della rivoluzione, nell’Italia fascista si fecero invece portatori di valori del sistema dominante.
Nell’Europa del dopoguerra tendono a diffondersi esperienze diverse, meno istituzionali, dove la pittura murale, sempre mossa da un intento fortemente politico e di valorizzazione locale, si manifesta in modo spontaneo, senza commissioni, su facciate di semplici abitazioni. Questo ad esempio il caso dei borghi di Orgosolo e San Sperate (Sardegna), e poi Satriano (Basilicata), Diamante (Calabria).
Questa tradizione giunge fino a noi e si accresce esponenzialmente negli anni ’10 del secolo XXI attraverso il cosiddetto neomuralismo, che vede diffondersi la pratica dei festival di arte murale, realizzati tanto in grandi metropoli quanto in città e borghi. I murales nel secolo XXI tendono ad abbracciare tematiche legate al valore della memoria, a temi culturali e sociali del tempo, e continuano ad essere manifesti di un’arte popolare, prediligendo l’espressione figurativa.


Graffiti writing
Forma di arte emergente negli anni ’70 del secolo XX a partire dalle grandi metropoli USA. Gli artisti si esprimono spontaneamente negli spazi pubblici e soprattutto su treni e metrò, così da permettere ai “pezzi” di circolare tra una città e un’altra e tra un quartiere e un altro. Basata sulla pratica della scrittura, eventualmente arricchita da elementi figurativi (puppets) il writing si esprime attraverso forme, approcci e modalità codificati e si proclama estraneo alla volontà di comunicare al di fuori della cerchia degli aderenti alla comunità di pratica, organizzati in crew. Figlia di questo approccio è la tag, ovvero la firma, che è il segno del passaggio di un writer nel territorio, che così interviene attraverso una marcatura personale. La facilità di accesso tanto ai mezzi di produzione (bombolette spray) quanto ai luoghi di espressione (strada) ha determinato una deriva vandalica del fenomeno: è però ben evidente la differenza estetica e creativa di un artista, rintracciabile ad esempio visitando i “wall of fame” che sono presenti in tutte le grandi metropoli, dallo spregiudicato intervento vandalico che ha solo lo scopo di occupare lo spazio, senza alcuna qualità ne messaggio.


Street art
La Street Art comprende pratiche artistiche urbane spontanee, effimere e illegali, poi in parte accettate dalla cultura di massa, dal mercato e finanche dalle istituzioni. Poiché non si caratterizza come un movimento ma come una serie di tecniche e la sua definizione rimane fluida e difficile da circoscrivere, l’azione di street art può essere realizzata tanto da un artista di comprovata esperienza quanto da un totale neofita. I linguaggi riferibili all’ecosistema della street art sono la stencil art, la sticker art e la poster art, ma possono esservi messe in relazione anche installazioni effimere, video proiezioni e pratiche come lo yarn bombing (rivestimento di alberi, pali o arredi urbani con tessuti colorati o lana/filo), o il subvertising (ovvero la contraffazione di messaggi promozionali o l’occupazione di spazi pubblicitari). La strada è il fulcro questa espressione artistica che non è GENERALMENTE mossa da committenza ma da motivazioni che spaziano dalla critica sociale alla politica ma anche alla promozione di uno stile personale oppure alla volontà di trasformare e animare uno spazio collettivo. Il termine fa la sua prima massiccia apparizione su giornali, internet e televisioni intorno al 2005, denotando il valore fortemente mediatico di questa pratica, che diversamente dai graffiti, diffonde nello spazio pubblico (e mediale) messaggi accessibili a chiunque.


Arte Urbana

Termine ombrello che comprende tutte le espressioni artistiche che trovano manifestazione nello spazio urbano (diversificandosi quindi dalla Land Art, tipicamente riferita a manifestazioni artistiche in ambiente naturale) siano esse realizzate a partire da una committenza, o in modo spontaneo.

Arte pubblica
Per arte Pubblica si intendono in senso lato tutte le forme artistiche presenti nello spazio pubblico, ovvero accessibili a tutti. Per lungo tempo l’arte pubblica si è identificata prevalentemente con il monumento: una scultura di grandi dimensioni, statica e offerta alla contemplazione dello spettatore o del passante. Nella seconda metà del ‘900 la nozione di arte pubblica si è ampliata e modificata, seguendo l’evoluzione dei linguaggi artistici. Un’opera di arte pubblica può oggi essere una installazione effimera, un itinerario all’interno del contesto cittadino, un’affissione, un murale o anche un elemento di arredo urbano (una panchina, un gioco per i bambini…). Nell’ottobre 2020 nasce nel Comune di Milano l’Ufficio Arte negli Spazi Pubblici con l’obiettivo di raccogliere e valorizzare il sistema di opere di arte pubblica esistente in città, affiancando e facilitando la realizzazione di nuove operazioni.

In foto di apertura: CIBO, artista a lavoro – foto di Martha Cooper

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