26 Aprile 2025

Carditello diventa la 35esima reggia ammessa nell’Association European Royal Residences 

Il sito borbonico a Caserta è diventato parte di un circuito di valore storico e artistico. E le attività sociali che porta avanti lo rendono fruibile in nuovi modi.

26 Aprile 2025

Carditello diventa la 35esima reggia ammessa nell’Association European Royal Residences 

Il sito borbonico a Caserta è diventato parte di un circuito di valore storico e artistico. E le attività sociali che porta avanti lo rendono fruibile in nuovi modi.

26 Aprile 2025

Carditello diventa la 35esima reggia ammessa nell’Association European Royal Residences 

Il sito borbonico a Caserta è diventato parte di un circuito di valore storico e artistico. E le attività sociali che porta avanti lo rendono fruibile in nuovi modi.

Con la camminata dei Borboni e le attività all’aperto nel cuore verde della Reggia borbonica, Carditello, unico sito reale europeo inserito per il 2025 nell’ARRE, è a tutti gli effetti un bene recuperato nel vasto panorama storico-architettonico italiano. Il complesso in provincia di Caserta diventa oggi la 35esima residenza reale, superando le candidature di Uffizi – Palazzo Pitti e altre importanti istituzioni culturali europee. L’ultima notizia diramata è che il Real Sito di Carditello diventa la 35esima reggia ammessa nell’Association European Royal Residences (ARRE), il prestigioso network europeo che tutela e promuove le residenze reali, superando le candidature di altre importanti istituzioni culturali europee.

A dieci anni di distanza dall’asta giudiziaria che, sventando i tentativi di acquisizione del sito da parte di ambienti malavitosi, aveva assegnato la proprietà del Real Sito al Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, dunque, il complesso monumentale di Carditello rinasce e rafforza le sue ambizioni, dopo essere stato considerato per decenni l’esempio dell’abbandono nella Terra dei fuochi ed essere stato sottoposto a razzie vandaliche di ogni genere da parte della criminalità organizzata.

STORIA DI UN LUOGO UNICO
Il Real Sito di Carditello – voluto da Ferdinando IV di Borbone ed edificato intorno al 1787 da Francesco Collecini, collaboratore di Luigi Vanvitelli – costituisce un esempio unico di architettura destinata allo sviluppo agricolo, della zootecnia e della razza equina, senza tradire la sua vocazione venatoria. Completano il complesso la Reggia, palazzina dalle linee neoclassiche, e i numerosi ambienti destinati ad azienda agricola, oltre ai boschi di pertinenza e il prestigioso maneggio, un’area riservata agli eventi equestri.

La tenuta, sede di battute di caccia del Re e della sua corte, era destinata soprattutto all’allevamento e alla selezione di cavalli di razza reale, oltre che alla produzione agricola e casearia. Un’azienda che rispecchia la cultura industriale avanzata dei Borbone. Qui, infatti, era situata anche la Reale Industria della Pagliara delle Bufale.

Maurizio Maddaloni, presidente della Fondazione Real Sito di Carditello, racconta: “Il raggiunto status di Carditello e la centralità che sta finalmente acquisendo dopo anni di malaffare e degrado, è un punto di riferimento per le istituzioni, oltre che per i suoi oggettivi valori storici, culturali, ambientali e paesaggistici non solo a livello nazionale. Stiamo lavorando alacremente per imprimere un decisivo cambio di passo e per affermare Carditello quale paradigma di un territorio e di una popolazione che ha definitivamente alzato la testa. Questa governance, in meno di due anni, ha dimostrato la necessaria determinazione nel perseguire gli obiettivi con una notevole capacità di essere credibile e, proprio per questo, di attrarre significative risorse nel segno della legalità, della trasparenza e del massimo rigore, con procedure chiarissime come nello spirito che contraddistingue la nostra azione amministrativa”.

COSA SI VEDE

ospita una palazzina dalle linee neoclassiche, con ambienti destinati ad azienda agricola, boschi di pertinenza e un’area riservata alle corse dei cavalli, realizzata come un antico circo romano.

Ancora oggi è il più grande ippodromo al mondo inserito all’interno del perimetro di una residenza reale: il galoppatoio accoglieva sino a 30mila persone, che partecipavano alle manifestazioni equestri popolari che si svolgevano all’interno del sito.

La tenuta era destinata all’allevamento e alla selezione di cavalli di razza reale, oltre che alla produzione agricola e casearia. Qui era situata la Reale Industria della Pagliara delle Bufale. La Reggia di Carditello rappresentava, dunque, un mirabile esempio dell’imprenditoria illuminata promossa dalla casa reale borbonica

Un traguardo storico – sottolinea Maurizio Maddaloni, presidente della Fondazione – che rafforza il ruolo dell’Italia nella costruzione di una cultura europea condivisa e rappresenta anche un riconoscimento per la popolazione della Terra di Lavoro che non vuole e non dovrà mai più abbassare la testa. Stiamo lavorando alacremente per restituire Carditello alla completa rifunzionalizzazione e per riappropriarci dell’identità culturale, turistica ed economica del territorio. Una missione che portiamo avanti con determinazione, passione e dedizione”.

Il masterplan Carditello può diventare nel tempo un modello nazionale di rigenerazione per i beni culturali: dal degrado al rilancio, dalla riapertura delle sale reali al riconoscimento europeo in soli due anni.

Una credibilità che abbiamo ottenuto giorno dopo giorno, meritandoci l’attenzione delle istituzioni che hanno premiato la nostra capacità di progettare e valorizzare il Real Sito. È la dimostrazione dei risultati che possiamo raggiungere quando lavoriamo uniti per raggiungere un obiettivo comune. Anche per questo ringrazio la direttrice della Reggia di Caserta, Tiziana Maffei, e il neo vicepresidente dell’ARRE, Michele Briamonte, che è venuto a farci visita nel mese di marzo. Insieme a loro – conclude il presidente Maddaloni – abbiamo sostenuto la nostra candidatura a Madrid, segnando un passo decisivo per il futuro del Real Sito di Carditello”.

L’associazione europea, nata nel 1995 con sede a Versailles, si propone di preservare e valorizzare il patrimonio artistico e culturale delle residenze-museo, riunendo i responsabili delle principali istituzioni culturali legate alla storia monarchica del continente.

Sei sono le altre residenze italiane: la Reggia di Caserta, il Palazzo Reale di Napoli, il Consorzio residenze reali sabaude, il Palazzo Reale di Torino, il Palazzo Reale di Monza e il Castello Miramare a Trieste. E, da ieri, la settima “regina” – la Reggia di Carditello – unica residenza europea ammessa per il 2025 nell’Association European Royal Residences.

Un finanziamento di 27 milioni di euro dal Ministero della Cultura per la valorizzazione del Real Sito di Carditello, nell’ambito del progetto di restauro, consolidamento, recupero paesaggistico e ambientale della Delizia Reale. L’anno scorso si sono inaugurati per la visita, l’Appartamento Reale e il Tempietto Dorico della Reale Delizia borbonica, antica tenuta destinata in origine alla caccia, all’allevamento e alla selezione di cavalli di razza reale, oltre che alla produzione agricola e casearia.

Importanti risorse consentiranno alla governance della Fondazione Real Sito di Carditello di procedere al recupero dei volumi ancora inagibili, realizzando il definitivo recupero edilizio e paesaggistico del Real Sito e delle sue pertinenze borboniche.

La Reggia di Carditello rappresentava, dunque, un mirabile esempio dell’imprenditoria illuminata promossa dalla casa reale borbonica.
Carditello non è solo un notevole patrimonio storico, artistico e ambientale, ma rappresenta un presidio di legalità e un vero e proprio monumento di pace, affermandosi come punto di riferimento per tutta la cittadinanza attiva. Il nostro impegno è costantemente rivolto alla formazione di una nuova generazione di ecoturisti, con grande senso di responsabilità, solidarietà e consapevolezza. Una missione – conclude Maurizio Maddaloni – che in futuro produrrà effetti concreti non solo nella nostra istituzione culturale, ma anche nel territorio e nella coscienza civica di tutti i visitatori”.

Carditello può e deve diventare un volano di sviluppo per l’intero territorio, realizzando un hub di imprese agricole per riaffermare l’identità della Campania Felix. La Reggia – conclude il presidente Maddaloni – è un brand naturale, capace di esprimere nell’immaginario dei visitatori i valori della legalità, dell’inclusione sociale e del benessere psicofisico”.

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