29 Marzo 2025

Montegrotto e Abano: una terra preziosa per le terme salutari

Tre rappresentanti illustri del territorio hanno raccontato a The Way Magazine il futuro turistico di Abano-Montegrotto in Veneto, in provincia di Padova: Walter Poli, presidente Federalberghi locale, Alessandro Frizzarin, presidente Parco Regionale Colli Euganei, Marco Gottardo, direttore Federalberghi locale.

29 Marzo 2025

Montegrotto e Abano: una terra preziosa per le terme salutari

Tre rappresentanti illustri del territorio hanno raccontato a The Way Magazine il futuro turistico di Abano-Montegrotto in Veneto, in provincia di Padova: Walter Poli, presidente Federalberghi locale, Alessandro Frizzarin, presidente Parco Regionale Colli Euganei, Marco Gottardo, direttore Federalberghi locale.

29 Marzo 2025

Montegrotto e Abano: una terra preziosa per le terme salutari

Tre rappresentanti illustri del territorio hanno raccontato a The Way Magazine il futuro turistico di Abano-Montegrotto in Veneto, in provincia di Padova: Walter Poli, presidente Federalberghi locale, Alessandro Frizzarin, presidente Parco Regionale Colli Euganei, Marco Gottardo, direttore Federalberghi locale.

C’è un posto in Italia dove l’incontro di acque e terreno genera una mistura naturale benefica per gli uomini. E infatti è qui, in provincia di Padova, che storicamente le acque termali hanno deliziato e curato per migliaia di anni le popolazioni locali. Oggi Walter Poli, general manager del Tritone Luxury Hotel Thermæ & Spa ad Abano, è portavoce di una generazione rinnovata di albergatori della zona. Che sono sempre più desiderosi, anche con evidenze scientifiche, di far conoscere il territorio, dopo che per decenni in epoca recente questo beneficio è stato ampiamente fruito da turismo di lingua tedesca. Poli, da presidente di Federalberghi Terme Abano e Montegrotto, racconta: La nostra associazione territoriale compie 82 anni. Siamo un gruppo di imprenditori che si sono uniti nel dopoguerra per avere un peso nel panorama nazionale, per portare avanti delle istanze dell’area in maniera unitaria. E successivamente, 42 anni fa con l’associazione abbiamo creato un centro studi con importanti ricerche per giungere ai risultati sbalorditivi che abbiamo oggi. Il nostro prodotto è il fango, ora ci sono evidenze scientifiche che quello che avviene qui è unico al mondo“.

Proprio come le leccornie in tavola, esiste un marchio di origine anche per il fango. I fanghi termali delle Terme di Abano Montegrotto hanno ottenuto un brevetto europeo. ll fango delle Thermae Abano Montegrotto è l’unico fango la cui efficacia è garantita da un Brevetto Europeo.
Nel 2005 è stata dimostrata la pari efficacia nella riduzione dell’infiammazione tra la terapia a base di fango maturo di Abano Montegrotto e le terapie farmacologiche a base di FANS, ma senza effetti collaterali a danno dell’apparato gastrointestinale.
La capacità antinfiammatoria del fango termale euganeo, dovuta alla presenza di particolari microrganismi ha ottenuto nel 2010 in Italia (brevetto n° 0001355006) e nel 2013 in Europa (patent n° 1571203), la registrazione di un Brevetto, unico nel suo genere, che ne giustifica la classificazione a farmaco naturale.
FANGO MATURO D.O.C.
Il marchio regionale Fango Maturo D.O.C. non è solo un marchio di certificazione, ma anche e soprattutto un attestato sulla qualità del fango.
Viene ottenuto da tutte quelle aziende termali che seguono precisi criteri nella maturazione del fango termale euganeo (l’argilla per esempio deve essere di origine naturale e non industriale).

I BENEFICI DEL FANGO E DELLE TERME 

Facendo un rapido sondaggio tra gli abitanti del luogo, ci raccontano tutti che fino a qualche decennio fa, l’acqua calda zampillava dalle strade. Poi, ovviamente, con l’urbanizzazione e l’arrivo del turismo di natura moderna, le cose sono cambiate. E gli operosi imprenditori locali si sono organizzati al meglio. Oggi questo territorio in provincia di Padova è la terza destinazione regionale per turismo (dopo Venezia-Verona e Dolomiti) ed è una grande area di wellness a cielo aperto. Non esistono, come in altre zone d’Italia, delle terme pubbliche ma ogni hotel ha la sua fonte con la sua ‘fabbrica’ che genera il fango prezioso per le applicazioni. Un processo rigidamente controllato da specialisti con tempi e temperature che seguono un disciplinare. Col fango non si gioca a Montegrotto e Abano: è un bene prezioso che arriva dalla terra e dall’incontro con le acque e che genera dei micro-organismi benefici, dei cianobatteri che gli conferiscono un colore verdastro. E quando lo si usa, per riutilizzarlo, c’è poi anche un percorso di sterilizzazione e rimessa in circolo. Anche qui, l’esigenza del non-spreco ha attecchito.

Le proprietà delle acque termali euganee sono note fin dai tempi antichi, come testimonia il culto dei Veneti Antichi per il dio Aponus, al quale si attribuivano i benefici effetti curativi. Le testimonianze archeologiche ancora oggi visibili soprattutto presso Montegrotto Terme, mettono in luce come nell’epoca romana vennero realizzati importanti stabilimenti termali, ricordati anche nei preziosi scritti di autori come Tito Livio e Plinio il Vecchio. Nuovo impulso allo sfruttamento della risorsa termale venne dato dalla Serenissima e, in seguito, a partire dal XVIII sec., mentre, dal secolo successivo, iniziarono a fiorire importanti stabilimenti alberghieri. 

L’origine delle acque termali
Contrariamente a quanto si possa pensare, è esclusa qualsiasi relazione tra le acque calde e il fenomeno vulcanico euganeo, troppo antico per rappresentare ancora una sorgente attiva di calore.
Analisi e studi approfonditi, già dalla metà degli anni ’70 del secolo scorso, hanno stabilito che le  acque sono di natura meteorica (precipitazioni) e che raggiungono il suolo in un’area montana individuata a nord – nord ovest dei Colli Euganei, principalmente  nel territorio prealpino sedimentario delle Piccole Dolomiti (Monte Pasubio, gruppo del Carega). Qui iniziano il loro lento cammino di discesa entro sistemi di fratture delle permeabili rocce calcaree, raggiungendo profondità di circa 3.000 metri, fino ad incontrare un basamento cristallino impermeabile. Durante la discesa le acque acquistano temperatura, per effetto geotermico (riscaldamento naturale della crosta terrestre man mano che si scende verso il mantello), salinità e una leggera radioattività.

La risalita delle acque nell’area euganea
La presenza delle acque termo-minerali nella zona euganea viene attribuita all’ostacolo creato in profondità dalle masse laviche (solide e impermeabili) e ad una serie di fratture nelle stesse che favoriscono la rapida risalita delle acque, sospinte dalla pressione idraulica dell’intero bacino sotterraneo. Il tempo necessario alle acque per compiere il tragitto dalla zona di caduta al bacino euganeo è, secondo studi recenti, lunghissimo e molto superiore ai 25 anni previsti dai primi studi.

Quando ritornano in superficie nella zona dei Colli Euganei presentano una  temperatura media di 75°C, una certa  radioattività numerosi sali minerali provenienti dallo scioglimento delle rocce (cloro, sodio, potassio, magnesio, zolfo, bromo, iodio, silicio). Dal punto di vista della temperatura, le acque sono definite come “ipertermali” (T > 40 C°), con punte massime di circa 86 C°. Su base chimica esse sono di due tipologie: clorurato-sodiche salso-bromo-iodiche.
l fango salsobromoiodico di Abano Terme e di Montegrotto Terme, è una mistura di acqua e argilla con proprietà antisettiche, antinfiammatorie, disintossicanti, antidolorifiche, riequilibranti e rimineralizzanti, efficace contro diverse patologie della pelle e delle articolazioni.
L’acqua termale è fondamentale per la preparazione, in apposite vasche, del fango vegeto-minerale ottenuto dalla spontanea mineralizzazione di particolari alghe microscopiche, che è l’elemento curativo caratteristico del bacino termale.

Oggi c’è un brevetto in Europa e uno Italia che dimostra proprietà terapeutiche delle acque locali. Walter Poli specifica: “Al momento siamo concentrati sul mantenere una vocazione di destinazione salutistica in un’area che ha ancora tanto da esprimere. Siamo anche impegnati a sollecitare amministrazioni per attenzione e investimenti continui”.

Negli anni il passaggio dell’offerta turistica dal modello famigliare di gestione a un modello evoluto si è concretizzato con efficacia. Le strutture sono davvero di notevole prestigio e di alta organizzazione, senza perdere di vista che c’è bisogno di un contatto diretto con gli albergatori da parte del pubblico che sceglie di venire qui anche perché non c’è nessun segno dell’accoglienza globalizzata. Al momento, nessuna grande catena alberghiera internazionale è presente da queste parti. 

Il direttore di Federalberghi Abano Montegrotto, Marco Gottardo, racconta i numeri del successo: “Siamo molto vicini ai numeri del 2019, della pre-pandemia quindi, e possiamo dire che la ripresa c’è stata e le attività territoriali sono ancora in salute rispetto ad altre destinazioni termali italiane dove ci sono hub termali e gli hotel distaccati. Essendo qui le terme dentro la struttura alberghiera, per noi è un grande valore aggiunto. Fino a 10 anni fa si lavorava specialmente con fango terapia curativa, alcuni aspetti delle cure venivano anche convenzionate con servizio sanitario nazionale. Ma oggi stiamo aprendo ad altri segmenti di mercato e riusciamo ad abbracciare anche chi ha esigenze di prevenzione. Che è il target interessante al momento, specie nelle fasce giovani della popolazione, perché c’è un rinnovato interesse per tutto ciò che è salute”. In definitiva, non siamo nella fase leggendaria degli albori della scoperta. Qui si narra che in età antica i condottieri di guerre facevano abbandonare i cavalli stremati nei fanghi naturali lungo le strade e questi risorgevano magicamente a nuova vita. “Vogliamo che non si venga qui solo per curare ma anche per prevenire – puntualizza giustamente Marco Gottardo – e questo sarà sempre più incentivato. Vero, mancano i russi in questo periodo, ma sono tornati gli americani, anche se gravitano intorno alle città d’arte della nostra regione, è in occasione delle Olimpiadi invernali del 2026 ci sarà un collegamento ferroviario migliore”.

Incontro ad Abano. Tre rappresentanti illustri del territorio che hanno raccontato a The Way Magazine il futuro turistico di Abano-Montegrotto in Veneto, in provincia di Padova. Da sinistra, Walter Poli, presidente Federalberghi locale, Alessandro Frizzarin, presidente Parco Regionale Colli Euganei, Marco Gottardo, direttore Federalberghi locale.

CHI VIENE AD ABANO MONTEGROTTO

Cambiano i flussi turistici e la destinazione termale veneta per eccellenza si adegua. La provenienza da tutto il mondo di inizio anni 2000, che risentiva ancora dell’enorme successo dei decenni precedenti, ancora sceglieva questi luoghi per tutto il periodo di cura consigliata (12 giorni). Oggi la permanenza media è di 3,4 giorni, e si inseguono anche altri obiettivi. Gottardo è una figura chiave per raccontare le tendenze turistiche di quest’area: “Nel 2011 abbiamo proposto cure anti stress ma sganciate da patologie dell’apparato scheletrico e muscolare. Credo in una rinnovata attenzione sociale alla salute e quindi il futuro sarà su questa linea, anche perché ci troviamo nel terzo paese che invecchia di più nel mondo e siamo tra le migliori destinazioni per qualità della vita. Che qui vuol dire anche attività fisica, rilassamento termale, buon cibo e vita a misura d’uomo. Tra gli imprenditori, chi ha capacità di rigenerare la propria impresa potrà sicuramente continuare a prosperare”.

Una delle novità di proposta è il legame con il Parco dei Colli Euganei, che è una realtà talmente vicina alle terme da poter essere esplorata con passeggiate o bike tours agevoli. “Dopo il covid – dice Gottardo – l’esigenza di turismo open air ci ha aperto nuove strade e speriamo che questa contiguità aggiunga valore alle nostre strutture”.

IL PARCO DEI COLLI EUGANEI RICONOSCIUTO DALL’UNESCO

Alessandro Frizzarin è stato nominato alla carica di presidente del Parco dei Colli Euganei dal presidente del Veneto, Luca Zaia nel 2023. Un “euganeo doc”, innamorato del suo territorio e delle sue peculiarità. Questa passione lo ha portato a rappresentare il Parco al 36° Consiglio MaB UNESCO, tenutosi ad Agadir in Marocco nel luglio 2024, dove è stato raggiunto l’importante riconoscimento dei Colli Euganei come Riserva della Biosfera UNESCO. Un traguardo prestigioso, che premia la bellezza e la ricchezza naturale di questi luoghi e li proietta in una dimensione internazionale. 

Si tratta di 18.694 ettari di superficie di grande interesse geomorfologico, caratterizzati da colli di origine vulcanica formatasi circa 35 milioni di anni fa (Oligocene). Il Monte Venda, con i suoi 601 m. s.l.m., è il più alto della formazione.
Il Parco, abitato dall’uomo fin dal Paleolitico Inferiore, racchiude interessanti siti archeologici, musei naturalistici ed etnografici. Al suo interno si collocano 15 comuni che uniscono al pregio ambientale le suggestioni di fortificazioni medievali, antichi borghi in pietra, ville venete, giardini storici, eremi e monasteri, avvolti nella quiete di pregiati vigneti. Le aree boschive sono dominate da ampie zone a macchia mediterranea, castagneti e querceti. Sono molti i sentieri che ne formano la rete esplorativa, nella sezione dedicata del sito si trovano quelli accatastati dall’Ente Parco e dotati di adeguata segnaletica per escursioni.
Eccellenti la ricettività alberghiera e la ristorazione, sono delle vere piccole imprese verdi che ora si trovano nel 21esimo sito Unesco italiano (730esimo nel mondo): “Siamo nel network di riserve sviluppo sostenibile sociale ed economico e possiamo vantare di essere il primo parco regionale Veneto nato nel 1989 in zona morfologica importante – specifica il presidente – . Qui ci sono cento alture singolari nella pianura padana, tutte di origine vulcanica nate 35 milioni di anni fa. C’è una ricchissima varietà paesaggistica e anche flora protetta. In queste zone si trovano anche micro-climi molto vari e un’abbondante macchia mediterranea diversificata. Che vuol dire specie diverse preziose. Nel perimetro del parco sono conservate anche testimonianze di tante civiltà dal paleolitico in poi: vestigia di età romana e fortificazioni medievali. Successivamente questi luoghi sono stati scelti da patrizi veneziani che ci hanno costruito ville rinascimentali ancora splendidamente conservate”. 

Nei colli, oltre a un ricco comparto agro-alimentare con punte di eccellenza nel vino e nell’olio, ci sono 200km di percorsi e 26 strade percorribili a piedi o in bici per aumentare il benessere fisico e mentale oltre le terme. Ogni percorso è stato catalogato e curato (finanche con un QR code esplicativo all’inizio). Un altro esempio di come si fa turismo accessibile ed esperienziale nella digital age.

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Immagine di Christian D'Antonio

Christian D'Antonio

Christian D’Antonio (Salerno,1974) è direttore responsabile della testata online di lifestyle thewaymagazine.it. Iscritto all’albo dei giornalisti professionisti dal 2004, ha scritto due libri sulla musica pop, partecipato come speaker a eventi e convegni su argomenti di tendenza e luxury. Ha creato con The Way Magazine e il supporto del team di FD Media Group format di incontri pubblici su innovazione e design per la Milano Digital Week e la Milano Design Week. Ha curato per diversi anni eventi pubblici durante la Milano Music Week. È attualmente ospite tv nei talk show di Damiano Gallo di Discovery Italia. Ha curato per il quartiere NoLo a Milano rassegne di moda, arte e spettacolo dal 2017. In qualità di giudice, ha presenziato alle manifestazioni Sannolo Milano, Positive Business Awards, Accademia pizza doc, Cooking is real, Positano fashion day, Milan Legal Week.
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