Con una lettera a Efixeddu in un libricino curato come un’opera d’arte “Ritratto di Medea”, Antonio Marras continua a contaminare paesaggi culturali distanti nella sua creatività che si esprime con vestiti. E non solo. Perché la sfilata per la moda autunno/inverno 2019/20 vista a Milano è un ingresso privilegiato in un mondo che si perde in un atelier d’artista.

Ci sono i vestiti, certo. I colori sono densi e profondi, come pensieri suggestivi e aerei. Rosa antico e rosa cipria, melanzana e bordeaux , ottanio e marron glacée. Panna, ecrù e mauve. Grigio perla e grigio antracite. Cammello e il classico bianco e nero.
Talvolta maglie squillanti di giallo acido, arancio e turchese. Tessuti maschili e sete a fiori grandi e visi disegnati ad acquerello. Pizzi e merletti. Ruches e volantes. Velluti e perline. Paillettes e plissèe. Tulli e lane check. Damaschi e grisaglie. Gessati e animal print. Stampa geometrica con acronimo che richiama ambienti illuminati da una candela.
Le linee sono sciolte e rigorose o arruffate e arzigogola-te. Parka unici recuperati e riassemblati con inserti e incastri di tessuti dismessi. Ci sono maglie recuperate effetto irlan-da smontate e ricamate. Maglie a jacquard geometrici con mix di filati e mohair garzato. Effetti patchwork multicolor a volte ingabbiati in morbidi tulle a pois o impreziosite da bande di paillettes zebrata nera e oro. Tocchi di ciniglia marezzata lavorata a block color con perle..Pezzi unici supercolorati con il classico volto ad intarsio con interventi di tessuto damascato.
Camicie bianche interrotte, grembiuli scomposti, abiti increspati, giacche smoking suddivise perché il caos ha un suo ordine interiore.
Antonio Marras dice: “Li vedo vestiti così Guillaume, Pablo, Kiki, Alfred, Jeanne, Modì, Diego, Blaise, Chaim, Nina, Max, Costantin, Leon, Hanka, Beatrice, Geramine, Rosalie, Paul, Maud, Lunia e Anna. Amici fra loro, materia di scandalo, di acute insolen-ze e scontri feroci. Audaci e anticonformisti. Polemici e provocatrici. Sfuggono a regole, convenzioni, abitudini imperanti e vogliono imporre un nuovo stile di vita. Eccentrici e co-smopoliti. Hanno esperienze, interessi, conoscenze, sapienze altre, desideri, rimpianti, furori, memorie, in un progetto totale di sé, diverso e sempre più raro a trovarsi. Hanno fame di vita, verità, bellezza.Li vedo vestiti così, fra arte, letteratura, viaggi, città, campagna, passato e presente, ognuno con tutto il suo mondo, ognuno attratto per prima cosa dal piacere di co-noscere, sedurre ed esser sedotti e circondarsi di cose belle perché, in fondo, è questo il vero segreto della vita: “Bellezza è Verità. Verità è Bellezza”.