Una moda elegante per donne che credono che a volte sono proprio le presenze più silenziose ad avere la forza di restare, autentiche e impercettibilmente incisive. Calcaterra per il suo decennale ha mandato in passerella a Milano dei capi estivi per il 2026 ispirati a fenomeni naturali. Il vento, quello che irrompe con violenza e sconvolge l’aria, sembra potente, ma passa in fretta e lascia solo disordine. I lampi che squarciano la notte in una frazione di secondo illuminano il cielo con una luce abbagliante, ma così effimera da non concedere mai il tempo di coglierne la vera intensità. Così sono molte delle manifestazioni dirompenti della natura: viste, percepite, dimenticate in un battito di ciglia. Ma esiste anche un altro modo di essere: esistere in silenzio.



È in questa dimensione sospesa, in un tempo volutamente astratto e in un luogo che appartiene più all’ideale che al reale, che si colloca un viaggio tra passato e presente. Un percorso di stile personale, che intreccia la rigorosa sartorialità maschile con la sottile sensualità femminile, tracciando linee che sfidano i confini tra epoche, culture e memorie. Come fotografie su carta patinata dal profumo nostalgico, custodite ad occhi chiusi nella memoria, prende vita una musa androgina, al tempo stesso adornata, contaminata, fragile e potente. Echi di monili berberi impreziosiscono giacche “strizzatissime”, serrate fino al limite del respiro, in contrasto con blazer che evocano la spensierata eleganza di Ben Volpeliere. Spenser riadattati dialogano con abiti fluidi o pantaloni voluminosi, stretti sul fondo come per trattenere il passo di un’epoca nuova. Nasce così una silhouette inedita, una linea d’identità che non appartiene più a un genere definito, ma all’individualità pura. Non più maschile. Non più femminile. Unica. Perché non tutto è destinato a impressionare. Alcune cose sono nate semplicemente per esistere, in silenzio. In questo dialogo continuo tra passato e presente, Daniele Calcaterra ringrazia chi sostiene la sua visione multidisciplinare, cifra che da sempre appartiene al suo DNA. Con KIWI Vapor ha dato vita a due accessori no gender, punto d’incontro tra tecnologia e moda, tra funzionalità e estetica. E con Cuoio di Toscana ha celebrato il riconoscimento del prestigioso CDT Prize, rendendogli omaggio attraverso la creazione di tutte le calzature che hanno accompagnato la sfilata, radicando così la collezione in un sapere artigiano prezioso e senza tempo.