Loïc et giL è un nuovo marchio di cravatte, per la prima volta in mostra a Pitti Uomo nel 2017. Il fondatore Paolo Luban, che ha dato al marchio l’unione dei nomi dei suoi figli, dice di aver messo tutta “l’energia e l’ossessione per l’estetiva nella ricerca di modelli innovativi e artistici”.
E in effetti si vede che nelle cravatte Loïc et giL l’ambizione è di creare un accessorio che possa istigare desiderio ed emozione. L’accessorio è considerato un lussuoso dettaglio per il guardaroba maschile e il brand ha un respiro internazionale ma saldamente radicato nell’artigianato locale.

Lo studio e il design sono basati a Ginevra ma Loïc et giL si pone come il non-plus-ultra del lusso maschile, il simbolo di uno charme discreto ma irresistibile quello di un accessorio che da secoli rappresenta l’uomo i suoi momenti sociali. Le cravatte che vi presentiamo nelle foto sono esattamente quelle che Paolo Luban cercava per se stesso, essendo un gran conoscitore (e consumatore) di moda, e ha voluto farle con i migliori tessuti e la migliore confezione disponibili. Seta di Como dunque, e confezione italiane, ma il cervello dell’azienda è a Ginevra e i decori delle cravatte provengono direttamente dall’ esperienza di Paolo, nella tradizione dei grandi collezionisti di Zurigo e Basilea e amante dell’arte astratta. Loïc et giL dunque guarda discretamente al mondo dell’arte e del design, discretamente, dicevamo, perché tale è lo charme della grande borghesia che l’accessorio maschile per eccellenza diventa “state of art”, discreto e non monopolizzatore.
Loïc et giL esiste in tanti decori, sempre astratti, in mille raffinate nuances, dal mint green al powder pink, dal military green al magenta, dal cold grey al green tea. Le cravatte vengono realizzate in due taglie (M da 150cm e L, 160cm) per uomini immaginati come discendenti ideali di Lord Brummel, uno che non metteva neanche il naso fuori casa se non era incravattato al meglio.
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