10 Aprile 2025

Ca’ Mia, ad Alserio c’è una prelibatezza da scoprire

Il giorno di Pasqua, se il tempo lo permette, si pranza in giardino. Sotto le travi di una ex cascina anni ’40 restaurata con amore, tra alberi da frutto, erbe spontanee coltivate nella serra di famiglia, e il silenzio interrotto solo dai suoni della natura.

10 Aprile 2025

Ca’ Mia, ad Alserio c’è una prelibatezza da scoprire

Il giorno di Pasqua, se il tempo lo permette, si pranza in giardino. Sotto le travi di una ex cascina anni ’40 restaurata con amore, tra alberi da frutto, erbe spontanee coltivate nella serra di famiglia, e il silenzio interrotto solo dai suoni della natura.

10 Aprile 2025

Ca’ Mia, ad Alserio c’è una prelibatezza da scoprire

Il giorno di Pasqua, se il tempo lo permette, si pranza in giardino. Sotto le travi di una ex cascina anni ’40 restaurata con amore, tra alberi da frutto, erbe spontanee coltivate nella serra di famiglia, e il silenzio interrotto solo dai suoni della natura.

In vista delle festività pasquali, c’è un’esperienza gastronomica che merita attenzione per identità, territorio e visione contemporanea: il menu di Pasqua 2025 di Ca’ Mia, il ristorante della famiglia Tanzi ad Alserio (Como), immerso tra i laghi comaschi e a solo 30 minuti da Milano.

Un pranzo all’aperto tra i laghi comaschi, immersi nella natura e nei sapori autentici di una Pasqua che sa di casa e futuro. In un mondo dove i menu si assomigliano sempre più, Ca’ Mia fa il contrario: propone una Pasqua che non rincorre le mode ma celebra le radici, il gesto, l’intenzione. A soli 30 minuti da Milano, nel cuore verde tra i laghi di Alserio, Pusiano e Como, la famiglia Tanzi accoglie gli ospiti per un pranzo pasquale che è esperienza, memoria e ricerca. Non aspettatevi la “solita” lista di piatti: il menu di Pasqua 2025 è un racconto fatto
di contrasti – dolce, amaro, tostato, acido – e sapori decisamente verdi.

In menù, c’è il vitello che incontra il carciofo in un gioco raffinato di consistenze e tecniche: tartare servita con un mini shabu shabu alla griglia, mentre il fiore del carciofo viene proposto sia crudo che fritto, e il gambo trasformato in un succo profumato alla menta e grasso d vitello. È un piatto che parla la lingua dell’amaro, ma con un finale sorprendentemente dolce. Il riso mantecato con crema di aglio orsino è il cuore vegetale e sincero del menu, acceso da una brunoise di fragole fresche che dona acidità e freschezza. Il capretto orobico, disossato e rollato per esaltare ogni taglio (coscia, pancia, filetto e spalla), viene passato alla brace e accompagnato da radicchio variegato marinato all’aceto di mela e olio al ginepro: un piatto che racconta la montagna, il fuoco, il gesto. In chiusura, lavanda, miso e carota: una bavarese ai fiori di lavanda con salsa al caramello e miso, e una carota trattata come un’uvetta – disidratata e poi reidratata con il suo stesso succo ridotto. È dolce, ma mai stucchevole: naturale, aromatico, profondo.

Una tavola di famiglia, Ca’ Mia è un ristorante a conduzione familiare, ma non nel senso nostalgico e scontato: qui la famiglia è energia creativa, pensiero critico, identità collettiva. Simone Tanzi in cucina è un ex allievo di George Blanc e Antonia Klugmann, ma soprattutto è uno chef che crede nella sottrazione come atto creativo, nella fermentazione come linguaggio, e nella stagionalità come etica. Il padre Antonio accoglie con il sorriso di chi ha fatto di un sogno condiviso un progetto di vita. Il fratello Alessandro e la madre Mariangela completano il cerchio. In sala, Gianluca Redaelli accompagna con una carta vini intelligente e istintiva, costruita su piccole cantine e grandi emozioni.

Read in:

Ti potrebbe interessare:

Gioielli per Natale 2022

Gioielli per Natale, un must consolidato che però pone sempre l’interrogativo della scelta. Un modo per conoscere nuove tendenze e

Iscriviti alla newsletter e ai nostri contenuti speciali!

Vuoi farne parte? Con soli pochi step si entra in un mondo “privè” con alert sulle novità e tanti contenuti esclusivi. Registrati subito e accedi ai contenuti “Privè”