Il Marco Polo 1960 sul lungomare di Ventimiglia è il regno della sperimentazione culinaria del giovane chef Diego Pani. Dopo anni di crescita e apertura di nuovi progetti, lo chef Diego Pani decide di tornare alle origini e lo fa in questa stagione 2025 con una proposta in linea con l’esigenza di raffinatezza culinaria per intercettare la clientela internazionale della cittadina ligure al confine con la Francia. Di recente, Pani ha venduto il suo quarto ristorante, il Venti, ed è tornato nella cucina del Marco Polo 1960, il ristorante di famiglia fondato nel 1960 e cuore pulsante della Maison Pani. Una scelta netta, consapevole, che segna una nuova fase: più artigianale, più concreta, più leggera.
“A trent’anni pensavo che la felicità fosse aprire nuovi ristoranti. Poi ho capito che quello che mi rende davvero felice è stare in cucina, vedere la sala piena, fare piatti buoni, senza sovrastrutture”, racconta Pani. “Oggi voglio che il Marco Polo sia un luogo dove si torna a mangiare bene, ma con leggerezza”.





















Un ristorante senza menù degustazione, dove si ordina alla carta scegliendo tra piatti storici della famiglia, come la fricassea d’aragosta con tagliolini al basilico, e nuove proposte leggere e raffinate come l’insalata di granchio in vinaigrette alle carote, i fusilli alla zuppa di pesce alla pressa, o il branzino al sale. Non manca la selezione di pescato del giorno alla griglia che varia in base alle disponibilità, servito talvolta con finocchi fondenti e salsa agli agrumi, altre con patate o verdure saltate in padella. Una cucina di confine, tra Liguria e Francia, che rinuncia agli effetti speciali per ritrovare il piacere della semplicità.




Con lui in questa nuova fase ci sono la sorella Marina Pani, che guida la sala, e il sommelier Mattia Cavalli, che da quattro anni affianca Diego nella costruzione di una carta vini sempre più profonda. Oggi conta oltre 600 etichette, con una grande selezione di Champagne, bottiglie di Borgogna e Piemonte, e un focus dichiarato sul Rossese di Dolceacqua e sui piccoli produttori liguri.
Tra la sala in legno, il giardino affacciato sul mare e una cucina che torna al gesto quotidiano, il Marco Polo 1960 riapre le porte con una nuova energia e un nuovo sguardo. Quello di uno chef che ha deciso di tornare alla concretezza.