E pensare che quando fu inventato il nome Pinsa, dalla genialità creativa di Corrado Di Marco, a Roma nessuno gli dava credito. Anzi lo scoraggiavano: il prodotto era diverso ma il nome era troppo assonante con quello celeberrimo della pizza. Siamo nel 2025 e a Guidonia, alle porte di Roma, abbiamo potuto constatare cosa ha comportato l’esplosione del consumo di Pinsa in Italia. Proprio nell’azienda che l’ha inventata. Ora il marchio registrato qualche decade fa, è decaduto perché il successo di questa specialità alimentare (riconosciuta quest’anno anche a livello ministeriale) lo ha trasformato in un nome comune che indica un prodotto. Già nel 1985 l’azienda Di Marco aveva iniziato una serie di sperimentazioni con le farine alla ricerca di un nuovo prodotto d’avanguardia che fosse sano, leggero, ideale per la quotidianità e, soprattutto di qualità. In questa ricerca, durata diversi anni, a Corrado si è affiancata la moglie esperta nutrizionista, e insieme, dopo diversi tentativi ed esperimenti, la coppia Di Marco ha dato vita nel 2001 a un prodotto nuovo, dalla caratteristica forma ovale, croccante fuori e morbido dentro: La Pinsa.


nel 2025 è entrata tra i prodotti agroalimentari tradizionali del Lazio. Un riconoscimento (Decreto Ministeriale dell’11 marzo 2025) che celebra il genio italiano, la tradizione reinterpretata e la visione che ha dato origine a un’icona del made in Italy. Le caratteristiche che deve avere il prodotto finito sono, tra le eltre le alveolature, la forma, la croccantezza abbinata alla morbidezza, e il perfetto bilanciamento di questi elementi si ottiene solo seguendo un protocollo preciso, racchiuso nel regolamento della Pinsa Romana, che sancisce i passaggi necessari all’ottenimento della pinsa perfetta.


Per il consumatore finale, esiste la possibilità di preparare a casa propria la Pinsa Di Marco proprio come abbiamo fatto noi di The Way Magazine alla sede romana del marchio alimentare. L’azienda, infatti, non si limita alla produzione della perfetta miscela di farine e alla definizione della lievitazione perfetta: la Pinsa Di Marco viene anche prodotta artigianalmente nel laboratorio di Guidonia, dove oltre 200 maestri pinsaioli impastano, fanno lievitare e stendono le Pinse Di Marco, che vengono poi confezionate in atmosfera modificata per mantenere inalterate tutte le sue proprietà fino alla tavola. Il preparato è disponibile in tutte le insegne della Grande Distribuzione nelle versioni: Classica da Frigo, Multicereale da Frigo, Classica Ambient e Freezer o ancora in formato snack per simpatici aperitivi prêt-à-manger.

La Pinsa Di Marco viene prodotta sotto forma di miscela di farine destinate a pizzerie e pinserie, che possono così prepararla in autonomia: ad oggi sono oltre 7.000 le Pinserie distribuite in tutto il globo che offrono la vera Pinsa Romana inventata da Corrado Di Marco. Lo standard di qualità è assicurato grazie alla certosina attività di formazione degli operatori professionali sulle tecniche di lavorazione degli impasti, anche con incontri che prevedono dimostrazioni pratiche con esperti del settore.
Dedicata agli operatori del settore che desiderino approfondire la propria conoscenza del prodotto, è la Pinsa School, che organizza corsi che permettono di apprendere tutto ciò che riguarda la lavorazione della Pinsa Romana, e che offrono una formazione completa in una disciplina esclusiva che ormai è conosciuta non solo a Roma ma in tutta Italia e nel resto del mondo.


Le caratteristiche che deve avere il prodotto finito sono, tra le eltre le alveolature, la forma, la croccantezza abbinata alla morbidezza, e il perfetto bilanciamento di questi elementi si ottiene solo seguendo un protocollo preciso, racchiuso nel regolamento della Pinsa Romana, che sancisce i passaggi necessari all’ottenimento della pinsa perfetta.


La Pinsa school è un’entità separata ma strettamente collegata all’azienda Di Marco, che insegna la lavorazione della pinsa originale ad oltre 300 allevi per anno, contribuendo in modo determinante alla garanzia di qualità e diffusione della vera pinsa romana. Solo ammirando dal vivo la cura che viene messa nella produzione e rispetto delle regole fondanti del prodotto si può capire la forza del suo successo. Nel protoccolo, vengono determinate la forma, le dimensioni e il peso della vera pinsa romana – che devono corrispondere ai parametri stabiliti dal protocollo -, viene insegnato minuziosamente il procedimento di lavorazione – che prevede alcuni obblighi, come quello dell’Utilizzo del termometro per le rilevazioni di temperatura dell’impasti – e alcuni divieti, come quello dell’uso del mattarello.
Il protocollo garantisce l’ottenimento di un prodotto che corrisponda ai rigidi canoni della vera pinsa romana: digeribilità dell’impasto, fragranza, involucro della pasta morbido, esterno della pasta croccante, sentore di pane antico nel sapore della pasta.
La Pinsa School , inoltre, svolge attività di formazione e ricerca nel condimento della vera pinsa romana, con ricette innovative che permettono di assaporarla in versioni dolci e salate con ricette sempre nuove, originali e al passo con l’evoluzione della gastronomia internazionale.