Al Teatro Carcano a Milano è andato in scena uno degli spettacoli più provocanti e provocatori degli ultimi anni, dove una ragazza non fa altro che raccontare sé stessa. Un lungo racconto diviso in tre parti dove la vita, esattamente “la vita” che potrebbe essere quella di ognuno di noi, va in scena. Dopo circa 600 repliche e a distanza di oltre 11 anni dal suo debutto nel 2012, La Merda (di Cristian Ceresoli con Silvia Gallerano) celebra il decimo anniversario del suo live tour.
E cosa c’è di più provocante e provocatorio che mettere in piazza le nostre fragilità, i dubbi, i dolori, le aspettative, i nostri difetti fisici, i disturbi mentali?
Nulla. Il genere umano è già dissacrante di suo, la vita che viviamo spesso è irta di pericoli, di genitori sbagliati, di promesse vane. E la vita della nostra protagonista, non va affatto bene. Indossando il migliore costume di scena che si potrebbe indossare in uno spettacolo, la propria pelle e la propria anima, la ragazza racconta il suo disperato bisogno di essere accettata nel mondo, di essere notata, di essere un essere umano, provando a vincere un provino combattendo con le sue antiestetiche gambe – ah, se servisse solo quello per vincere un provino – e finalmente non dover essere più costretta a certi comportamenti di bullismo ma essere per la prima volta, colei che decide, colei che guadagna soldi, colei che viene portata in macchina dall’autista, colei che viene invitata alle feste e a cena.
E non solo limitarsi a guardare chi lo fa.
Testo crudo, forte, accidentato, comicamente crudele scritto da Cristian Ceresoli e trasportato in carne e voce dalla talentuosa Silvia Gallerano, cresciuta alla scuola Paolo Grassi di Milano e, nel 2012, prima attrice italiana a vincere il premio The Stage Award for Acting Excellence come Best Solo Performer, il più alto riconoscimento per attori e attrici al Edinburgh Festival Fringe, per la sua interpretazione ne “La Merda”.
Lo spettacolo è accolto, come si racconta, come un vero e proprio concerto rock e difatti lo è. Manca la musica, ma non importa, la musica stessa è la cifra vocale di Silvia che propagata da un microfono si estende per tutta la sala del Carcano, alta e grande, riecheggiando nel nostro stomaco e prendendolo a pugni.
Perché la vita, a tratti o anche per “tutta la vita”, è difficile, ardua. Spesso i nostri desideri non verranno mai portati a compimento, forse come la protagonista ha, ci sarà sempre un genitore sbagliato (duro lavoro fare il genitore) che chiuso nella sua
pochezza mentale ha solo a cuore una “italietta” che vive di favori e che si suicida sotto un treno lasciando quella figlia più smarrita che mai.
E che magari non potrà mai riuscire a vincere quel provino che la vedrebbe realizzata e finire anch’essa nella merda.
Cosa che nessuno dovrebbe augurare all’altro.
di Cristian Ceresoli
con Silvia Gallerano
tecnico Giorgio Gagliano
tour manager Anna Funto’
Produzione Frida Kahlo Productions, Fuorivia e Richard Jordan Productions