2 Maggio 2025

L’onore di chiamarsi Alessandro Quasimodo

La nostra firma Cinzia Alibrandi racconta di un incontro professionale scivolato in una sincera e duratura amicizia. Il figlio del poeta è stato protagonista assoluto del panorama culturale italiano.

2 Maggio 2025

L’onore di chiamarsi Alessandro Quasimodo

La nostra firma Cinzia Alibrandi racconta di un incontro professionale scivolato in una sincera e duratura amicizia. Il figlio del poeta è stato protagonista assoluto del panorama culturale italiano.

2 Maggio 2025

L’onore di chiamarsi Alessandro Quasimodo

La nostra firma Cinzia Alibrandi racconta di un incontro professionale scivolato in una sincera e duratura amicizia. Il figlio del poeta è stato protagonista assoluto del panorama culturale italiano.

Ciao Alessandro: hai scentolato la bandiera del cognome Quasimodo con immenso onore. Si è spento stamani a Milano, Alessandro Quasimodo, grande attore e regista, da tempo malato. Ecco, questa è la frase di rito, che annuncia la morte di un uomo importante, dal cognome famoso nel mondo.

Succede, quando sei figlio del premio “Nobel per la letteratura”, lo straordinario poeta Salvatore Quasimodo. Dopo, esiste il mio rapporto con Alessandro. Da giornalista, ho conosciuto tanti figli d’arte, quasi tutti, ingabbiati tra le sbarre dorate, dell’essere nati nel posto giusto che non ti sei meritato.

Ebbene, per quanto riguarda il figlio del Poeta, mai ho rilevato che quel cognome, lettera per lettera, è stato lucidato con la cultura, con la bravura, con la personalità di quest’anima speciale. L’ho conosciuto oltre dieci anni fa per un’intervista (qui una nostra prima chiacchierata per The Way Magazine). Ne rimase entusiasta, e dal rapporto formale, si scivolò in un’amicizia sincera.

Dopo, mi onorò di apporre la sua prestigiosa firma, alla prefazione del mio libro “Storie di amori e disamori – dalla A alla Z e ritorno”, di cui fu acuto critico, presentandolo con me, al cospetto di un folto pubblico milanese.

Se srotolo il libro dei ricordi, mi rivedo seduta nel salone di casa sua, quasi ai piedi, in religioso silenzio, mentre racconta un’incredibile esistenza, che dondola tra l’abbraccio mancato di un padre colosso della letteratura italiana, che non ha tempo per comprargli un gelato, oppure portarlo a giocare ai giardini pubblici, e la madre Maria Cumani, ballerina, attrice, poetessa, che raddoppia l’amore, per colmare quelle carenze dilanianti.

Alessandro, anche negli ultimi tempi, dopo una caduta che ha segnato il punto di non ritorno, era rimasto bellissimo.

Su tutto, spiccavano in un volto importante, quegli occhi azzurri color del mare di una Sicilia tanto amata, dove coltivava la memoria di cotanto Padre, nei luoghi quasimodiani. Sovrana, la dedizione verso il “Parco Letterario Salvatore Quasimodo” di Roccalumera.

Il mio cellulare, è zeppo di foto e video, in cui mi legge poesie, non solo del genitore, monologhi teatrali, brani di varia umanità.

Alessandro, era un attore strepitoso: la misteriosa e profonda voce, ha risuonato nei teatri più prestigiosi in Italia e all’estero, lavorando anche al cinema, con registi famosi.

Ricordo la grande generosità: l’essere sempre disponibile, a diffondere il messaggio dei Quasimodo, nelle scuole di ogni ordine e grado.

Nel liceo artistico “Umberto Boccioni”, dove insegno italiano e storia, venne a presentare la raccolta poetica “Lontana da gesti inutili”, dell’adorata genitrice, Maria Cumani. Alla fine, nella biblioteca stipata all’inverosimile, gli studenti gli tributarono una standing ovation con diversi minuti di applausi.

Fu indimenticabile.

Quando a Maggio spiegavo Quasimodo, era un appuntamento fisso collegarsi online con la classe di turno, leggendo e commentando poesie: aveva una vera passione per “Il Veliero”, dedicata a lui e alla madre. Amava dire “era un nostro momento familiare, che è diventato pubblico, ma resta il mio.”

Ogni tanto, sempre stretta da mille impegni, lo chiamavo “posso venire questo pomeriggio a trovarti?” Rispondeva “ti aspetto”.

Stavamo ore in leggera e quieta penombra.

Si consumava un percorso emotivo: respirare tra quelle pareti tanta gloria, carezzare una cartolina, guardare una foto, ammirare un dipinto, era una carezza sul cuore, ed un grato dono.

Poi, la sua rude saggezza, con cui lapidario, mi dava un consiglio senza mai sbagliare, così acuto e centrato al focus di qualunque problema.

All’inaugurazione del “Wall of dolls” di Messina, da me curato, aveva inviato un prezioso messaggio di auguri e lotta contro la violenza di genere, ricordando che la mia città natale, aveva cullato tanto della vita della sua famiglia.

Alessandro Quasimodo non è stato un figlio d’arte: è stato un artista dalla stratosferica cultura, figlio di un genio poetico d’Italia.

Tengo a sottolinearlo: lo merita in ogni gesto, in ogni azione, in ogni ricorrenza in cui, mai, ha sfigurato davanti a così sommo esempio.

So che l’amato figlio Mario Cei, di cui Alessandro esternava, non solo l’affetto, ma la stima dovuta ad un attore sensibile e talentuoso, da oggi in poi, riceve il testimone dei Quasimodo, da coltivare per l’Italia intera.

Ciao Alessandro, già il palcoscenico azzurro ed etereo, ti attende per una rappresentazione dove, invece della parola fine, si scrive ETERNO.

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Immagine di Cinzia Alibrandi

Cinzia Alibrandi

Autrice messinese ma milanese di adozione, laureata in Lettere presso l'università "La Sapienza" e diplomata all'"Accademia di arti drammatiche" di Roma. Ha un passato di attrice, specialmente teatrale, con qualche incursione nel cinema. Oggi insegna italiano e storia nel triennio di Architettura del liceo artistico milanese "Boccioni", dove ha ideato, organizzato e curato i "giovedì letterari", aperti sul territorio, per la biblioteca, intervistando autori italiani di spicco nel panorama nazionale. È sei volte edita con 'Anna e i suoi miracoli' - Armando Siciliano editore, 'Petali di Marta' - Ensemble e con 'Torna a casa lettera' - Ensemble, Collana Pongo (di cui è stata inventrice e direttrice editoriale), 'Storie di amori e disamori- dalla A alla Z e ritorno’ - Giulio Perrone Editore, 'La vita é così' - Mondadori/Piemme, scritto con la famosa attrice Dalila Di Lazzaro, e sua biografia, e la biografia scritta con il noto stilista lombardo Martino Midali pubblicata da Cairo ‘La stoffa della mia vita-un intreccio di trama e ordito’, presentata a Milano da Jo Squillo, a Roma da Stefania Sandrelli, a Napoli da Marisa Laurito. Cinzia Alibrandi ha promosso e ha girato in Italia e all'estero (Dublino e Londra) con degli happening legati al lancio dei suoi libri, stabilendo un ponte culturale con noti stilisti (Chiara Boni, Maria Grazia Severi, Martino Midali, Cettina Bucca, Josè Lombardi, Gerardo Orlando, e le siciliane Tina Arena, Milena Bonaccorso, Miluna) ed orafi raffinati (Stroili, Stellina Fabbri, Francois Larnè, Pippo Alvaro). I suoi romanzi hanno la prefazione prestigiosa dell’autore internazionale Andrea G. Pinketts; "Petali di Marta" si avvale della copertina a opera della fotografa di moda Agnes Spaak, sorella dell'attrice Catherine. Ha vinto il 'Premio Sicilia'- sezione Letteratura nel 2014; il Premio 'Orgoglio siciliano' nel 2015 - sezione Letteratura; il Premio Speciale alla Carrera al T.A.R.C. Pagliara 8^ Edizione nel 2019. Ha ideato e ha curato per "Assodigitale"per un biennio una rubrica settimanale molto seguita, "tacco & stacco". È giornalista professionista e collabora in modo fisso con i settimanali ORA, VOI, TUTTO, dove intervista le star, e ha una rubrica fissa in cui scrive di amore e tematiche di coppia nel mensile “LEI STYLE”, e intervista i più grandi pensatori italiani.
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