È un luogo del cuore che mi ha visto per meravigliosi anni docente di italiano e storia, quello dove si è tenuta oggi la conferenza stampa di”X FACTOR 2025”. Il liceo Artistico “Umberto Boccioni” di Milano, ha aperto i battenti alle maestranze di Sky, che hanno predisposto nell’area della palestra il set per accogliere i giudici del talent, Francesco Gabbani, Jack La Furia, Paola Iezzi, Achille Lauro, la conduttrice Giorgia, i giornalisti e, ovviamente, gli studenti con i professori.
La dirigente scolastica Stefania Giacalone, connota i saluti di rito di umanità, affermando di avere accettato volentieri di ospitare l’evento, in quanto confida fermamente nelle produttive contaminazioni tra le arti. Fatto da non trascurare, Sky donerà al “Boccioni” un’aula di musica attrezzata, dove gli appassionati potranno beneficiare di uno spazio idoneo.
Il successo del programma, consiste nel rispettare i sogni giovanili, mai strappati in modo irriverente: si incita, magari correggendo il tiro, ad inseguire comunque le personali aspirazioni.
Certo pur sempre di contest si tratta, e come cantava Gianni Morandi in “Uno su mille ce la fa”, è proprio questo magico spiccare il volo dal nulla, forti solo del proprio carisma, che fa sognare ad ogni latitudine di età.
La giornata comincia con l’esclusiva proiezione della prima puntata di X FACTOR, con l’occasione del poderoso test di una platea vivace e curiosa di studenti, che costituiscono il reale target dei fruitori di musica e concerti.
Vengono glissati i rumors riguardo all’abbandono di Manuel Agnelli, sostituito dalla new entry, il simpatico e bravissimo Francesco Gabbani, applaudito pure per la coincidenza del suo compleanno.
Un’altra novità concerne i bootcamp, che i giudici affrontano assieme, e non più separati in squadre: servono quattro sì per decretare il passaggio del cantante alla fase successiva.
LA PRESENTATRICE
GIORGIA
In questa nuova veste di presentatrice, ho messo da parte l’essere cantante, vivendo con i concorrenti l’emozione del dietro le quinte, che è parte di me e della mia carriera, dunque percepisco un’adrenalina che mi è nota. È fondamentale fornire un supporto corretto a giovani che, in pochi minuti, si giocano sogni e possibilità di sbocchi futuri. Se vanno bene, gioisco come di un mio successo, se non accade, li esorto ad insistere: gli inciampi servono a rialzarsi, non a restare a terra scoraggiati.



I GIUDICI
FRANCESCO GABBANI
Sono molto emozionato per questa nuova avventura. Ricordo che a mia volta, ho sopportato una lunga gavetta, vincendo il Festival di Sanremo quasi trentenne, dopo anni di lavoro. Consapevole che i no fanno male, ho una certa paura nel darli, ma a me hanno fatto un gran bene: sono costrittivi, perché impongono di fare leva sulla resilienza, per continuare ad insistere. Rifiutare non é derisione: il sì facile non fa riflettere e metabolizzare, mentre il no è la prova del nove, su cui annodare la forza di insistere.
JACK LA FURIA
Ho frequentato il liceo Artistico senza grandi entusiasmi, eppure oggi suggerisco ai giovani di studiare: so che sembra noioso, ma mi manca saperne di più. Io schivavo la scuola, direzionato verso la passione musicale, che ho inseguito a dispetto di tutto e tutti, anche se la discografia tradizionale mi prendeva a calci nel sedere. Sono stato precursore di quello che succede a molti nell’era di internet, che trovano il loro spazio in rete. Sono diventato famoso a furor di popolo, in modo non istituzionale. Da giudice, non impongo il mio percorso al concorrente: tengo a lasciarlo nella propria zona di comfort, partendo da quello che gli riesce meglio e desidera raccontare al pubblico. La base è capire il talento di ognuno, senza snaturarlo. Riguardo al rap, non è necessario essere un gangster o uno spacciatore: non identificatemi in quello che canto, che è un racconto, non una biografia.
PAOLA IEZZI
Visto il luogo in cui mi trovo, sottolineo la forza della funzione della scuola pubblica, e l’importanza di incrociare validi docenti. Io ho avuto come professore Roberto Vecchioni, ed al netto di qualche espressione colorita, già dal primo incontro mi incantò con una lezione sulla mitologia greca. Non ho vissuto al meglio gli anni scolastici, perché mi mordeva dentro la passione distraente per la musica. Oggi metto l’esperienza al servizio delle nuove leve: ho molto da dare, più di quando ho iniziato questo lavoro incredibile ma faticoso, pieno di alti e bassi. Ai miei talenti dico di essere curiosi, ed avere cura dei dettagli, che distinguono da un mondo standardizzato. Essere innovatori oggi, è molto più complesso: i ragazzi sono storditi da un mondo meccanizzato e fuori controllo. Cerchiamo di enfatizzare l’aspetto umano, non dimenticando tuttavia, che la musica è verità, coniugata con la costruzione laboriosa di un brano.
ACHILLE LAURO
X Factor è un momento della vita dei talenti selezionati, che devono approfittare di questa occasione, come parte di una carriera che si snoda in tanti anni, e non solo dentro un talent. Qualcuno ne usufruirà di più, altri meno, ad altri ancora magari non servirà più di tanto. Conta realizzare il mondo immaginifico frutto della propria inclinazione, e crederci con forza: allora da quel seme, può nascere qualcosa di grande. Nel lungo viaggio dell’arte, ci saranno momenti neri, in cui tutto sembrerà sbagliato e privo di senso: occorre solo raddrizzare il tiro, e poi andare avanti. Tutti possono farcela: non esiste un metodo, esiste una volontà che indirizza il talento.
Concludendo, porto a casa da questa intensa giornata, la riflessione che la vita, si gioca sui no e sui sì che riceviamo nella nostra esistenza: al lavoro, in amore, nelle relazioni amicali. E questo è il segreto del successo dei talent: in fondo, ci riconosciamo, in quel l’essere spettatori alla finestra dei film di giovani vite, emerse dalla massa, che devono essere in grado di affrontare e superare le insidie di un mondo discografico molto fluido, competitivo, spietato, in continua evoluzione. Uno solo alza la coppa, ma pure la più ovvia quotidianità fa dipanare ad ogni essere, che respira il proprio pezzo di cielo sulla terra, il talento di vivere.