Moses è l’installazione site-specific di Christopher Domiziani realizzata per il Battistero del Duomo di Pietrasanta a cura di Enrico Mattei Vehicle Projects in collaborazione con la galleria GC2 Contemporary.

Quando si entra nella chiesa del paradiso dell’arte che è questo borgo antico in provincia di Lucca, si è investiti dalla rottura come rituale di ricerca artistica. Moses si presenta come un monumentale monolite in pietra lavica dell’Etna ceramizzata posto davanti a quello che un tempo era l’altare della chiesa. Pone degli interrogativi, si lascia guardare e soprattutto non è evitabile.

MOSES è descritta dal progetto curatoriale di Domiziani come “una perturbante e profonda sorgente di energia dove l’artista inserisce un valore evocativo al luogo di culto del Battistero del Duomo di Pietrasanta che a sua volta interagisce con l’opera realizzata, un enorme scultura in pietra lavica ceramizzata che si presenta come una sorta di monolite completamente spaccato al centro in senso verticale. L’immagine ci ricorda quello che accade in natura in un arco temporale di migliaia di anni, l’artista ci riporta alla mente gli scenari della formazione dei canyon ossia quando un fiume taglia rocce resistenti per formare una valle con pareti ripide e strapiombanti, in cui l’alternanza di strati orizzontali determina cenge e ripiani. Il colore della ceramica al suo interno raffigura la componente verticale dell’erosione fluviale che è nettamente predominante su tutte le altre attività di modellamento del corso d’acqua, fissa il tempo e lo spazio”.
L’accostamento delle varie sfumature di grigi, caratteristici di molti suoi lavori, evidenzia il contrasto fra ordine e disordine, si instaura la poetica del bicolore come segno della dualità.
La costante ripetizione alternata di figure e un non voluto raggiungimento della perfezione assoluta della forma, porta l’artista a cercare l’imperfezione e la sintesi. Questo può essere interpretato come uno dei motivi cardini della famosa “spaccatura” che per Christopher è il rituale da compiere all’inizio prima di giungere alla forma, il desiderio di entrare in contatto con la materia grazie all’imprevedibilità del gesto che ha uno sviluppo in parte casuale e incontrollabile. La spaccatura non è una ferita ma il segno concreto di una vitalità, la parte che rigenera la materia interna e sono lette dall’artista come pensieri, paure, rabbie e nevrosi.

Scopritene il suo potere magnetico dal 25 giugno fino al 4 settembre 2022 al Battistero del Duomo di Pietrasanta.