La marionetta dei “Balli Plastici” che si rappresentarono a Roma nel 1918 è una delle immagini più riconoscibili di Fortunato Depero, pioniere dell’arte totale e fondatore a Rovereto dell’omonimo museo futurista.
A 60 anni dalla morte il grande artista futurista è protagonista nella sua città, Rovereto (Trentino), di una grande mostra che esplora la modernità delle sue sperimentazioni e l’influenza delle sue ricerche negli ambiti dell’arte, della moda, del design e del fumetto dagli anni Settanta ad oggi.
Parte il 21 ottobre (fino al 13 febbraio 2022) “Depero new Depero”, 500 lavori tra opere, disegni, mobili, oggetti, manifesti, fotografie, libri e riviste; una decina di video e film realizzati negli ultimi venti anni; fumetti e oggetti di design, oltre ai famosi bozzetti pubblicitari Campari.
Cinque sezioni compongono lo scenografico allestimento: Ricostruzioni, con i numerosi rifacimenti delle insolite creazioni di Depero per il teatro; Effetto Depero, in cui emergono i grandi nomi del design italiano che si sono apertamente ispirati all’artista trentino; America, dove la storia e l’opera di Depero vengono raccontate attraverso più recenti produzioni audiovisive; Museo, realizzata con i documenti e le pubblicazioni provenienti dall’Archivio del ’900; Conservazione/Educazione, che valorizza i progetti portati avanti negli anni dal Mart nell’ambito del restauro e della mediazione culturale.
Collegata alla mostra c’è la Casa d’arte futurista, detta anche Casa Depero, un museo di arte futurista che ha sede a Rovereto in via Portici, 38. Ristrutturato dall’architetto Renato Rizzi nel 2009, è stato ideato nel 1957 dall’artista stesso, ed è l’unico museo in Italia fondato da un futurista. In esposizione i 3000 oggetti lasciati dall’artista alla città, fra dipinti, disegni, tarsie in panno, grafiche e giocattoli.
Per chi fosse interessato alla scoperta del territorio, ci sono anche Itinerari Deperiani disponibili sul sito del Mart.
In foto d’apertura: Fortunato Depero, “Gallina. Marionetta per i Balli Plastici”, 1918 (ricostruzione 1980), Mart