5 Giugno 2021

Gli oggetti sentimentali di Sara Ravelli alla Schiavo Zoppelli Gallery

L'artista cremasca parla con i tessuti e li mette in relazione alle parate pubbliche. Gli animali, come gli uomini, sono addobbati e connotati con vestiti per esprimere immaginari specifici.

5 Giugno 2021

Gli oggetti sentimentali di Sara Ravelli alla Schiavo Zoppelli Gallery

L'artista cremasca parla con i tessuti e li mette in relazione alle parate pubbliche. Gli animali, come gli uomini, sono addobbati e connotati con vestiti per esprimere immaginari specifici.

5 Giugno 2021

Gli oggetti sentimentali di Sara Ravelli alla Schiavo Zoppelli Gallery

L'artista cremasca parla con i tessuti e li mette in relazione alle parate pubbliche. Gli animali, come gli uomini, sono addobbati e connotati con vestiti per esprimere immaginari specifici.

Arrivati a NoLo a Milano ci si mette subito a caccia di spazi creativi. E La Schiavo Zoppelli Gallery, di recente apertura nel quartiere frizzante dove la sperimentazione è di casa, è perfettamente inserita in questo mood di scoperta metropolitana. Con la mostra di Sara Ravelli (Crema, 1993) “Tamed Love”, il potenziale comunicativo della carica sentimentale degli oggetti e l’idea di funzionalità compromessa e traumatizzata, sono disposti in uno scenario altamente teatralizzato in uno spazio sorprendente all’interno di palazzi. L’artista sottolinea le tensioni tra contesti sociali ed emotività indagando nel rapporto tra uomo, animale e oggetto. Ma è il travestimento con i “Vetements” appesi alle mura a destare più interesse nel visitatore: ci sfilano davanti esperienze affettive, interpretazioni soggettive e tutto il dramma dei vestiti delle parate. Solo che qui si tratta di ornamenti tipici equini, quelli che servono ad “addobbare” i cavalli nelle gare. Quindi i tessuti esposti creano una tensione emotiva che rimanda alle ocasioni pubbliche dove (sia gli uomini che gli animali) tendono per necessità a essere (e vestire) qualcos’altro dal sè.

Sara Ravelli vive e lavora tra Milano e Ginevra, Svizzera. Ha conseguito il master nel 2020 presso HEAD Haute école d’art et de design a Ginevra, in Svizzera, mentre, tra il 2013 e il 2016 ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti G.Carrara di Bergamo, in Italia.

Sara Ravelli lavora tra scultura e installazione, mettendo in discussione la carica sentimentale degli oggetti e l’idea di funzionalità compromessa e traumatizzata. Mettendo in atto tensioni tra contesti sociali ed emotività, indaga la nozione di addomesticamento concentrandosi su relazioni in cui umano, non umano e artefatti sono in continua oscillazione e convivono affetto e controllo. Nel lavoro di Sara Ravelli i materiali domestici e tecnici si assemblano concettualmente ed emotivamente, diventando insieme un peso ed un elemento di evocazione.

La Schiavo Zoppelli Gallery lancerà la seconda mostra del 2021 il 10 giugno prossimo. Si chiama “A Soft Seduction” e comprenderà lavori di Salvatore Arancio, Francesco Ardini, Gianfranco Baruchello,Clara Brörmann, Giuseppe Capogrossi, Pietro Consagra, Svenja Deininger, Werner Feiersinger, Jay Heikes, David Hockney, Todd Norsten, Jean Painlevé, Gaetano Pesce, Ishmael Randall Weeks, Allen Ruppersberg, Andrea Sala, Carlo Gabriele Tribbioli, Patrick Tuttofuoco, Giuseppe Uncini, Carlo Zauli.

www.schiavozoppelli.com
info@schiavozoppelli.com

Apertura dalle 12 alle 19 dal mercoledì al sabato, via Martiri Oscuri 22, NoLo Milano.

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