Il Comune di Firenze e la Fondazione Destination Florence hanno presentato l’iniziativa “Conosci le Botteghe Fiorentine. Scopri la vera Firenze” per valorizzare l’artigianato locale, coinvolgendo turisti e residenti.
Fondazione Destination Florence è la struttura del Comune di Firenze e della Città Metropolitana per lo sviluppo turistico sostenibile della destinazione, con la missione di attrarre grandi eventi, congressi, matrimoni internazionali e un turismo sostenibile e di sempre maggior qualità. Una realtà che unisce soci pubblici e privati con l’obiettivo di migliorare l’attrattività e la vivibilità di Firenze per visitatori e residenti, attraverso lo sviluppo di progetti innovativi e la destagionalizzazione dei flussi turistici. Si aggiunge alla campagna #EnjoyRespectFirenze per promuovere comportamenti consapevoli. Il progetto vede un “nuovo Dante” guidare intenditori e turisti alla scoperta delle botteghe fiorentine, mettendo in campo varie iniziative come sagome interattive, sticker e il coinvolgimento di content creator e studenti stranieri.


Sono partner dell’iniziativa associazioni di categoria come Confcommercio e Cna. Si intende sostenere le eccellenze locali minacciate dal turismo di massa. Le botteghe aderenti sono identificabili mediante un adesivo; l’obiettivo è preservare la tradizione, la creatività e la cultura di Firenze.
“Il nostro patrimonio di botteghe artigiane, attività storiche ed eccellenze locali non è costituito da semplici punti vendita, ma da veri e propri custodi di antichi saperi – sottolinea Laura Masi,presidente di Fondazione “Destination Florence” –. Sono luoghi speciali dove si incontrano maestri artigiani, si scoprono materiali preziosi e si assiste alla maestria di lavorazioni eseguite con passione e competenza. Carlotta Ferrari, direttrice della stessa Fondazione, aggiunge: “La campagna di valorizzazione delle botteghe storiche fiorentine non si rivolge solo agli artigiani, ma a tutto il tessuto degli esercizi storici: dai ristoranti, ai caffè e, in generale a tutte le diverse attività che insieme raccontano l’identità autentica di Firenze”.

Il nostro pomeriggio di fine primavera inizia alla Trattoria Cibrèo, dove la cucina toscana diventa racconto, tra ingredienti poveri e preparazioni ricche di cuore. Il genio di Fabio Picchi, chef visionario e custode della cultura gastronomica locale, fa rivivere con passione ancora oggi in ogni ricetta che esce dalla cucina, un’eredità culinaria tutta fiorentina.
Dopo l’autentico, delizioso, classico affogato al caffè di Vivoli, storica gelateria dal 1930, la seconda tappa è dall’orafo Paolo Penko. Nel suo laboratorio a due passi dal Duomo, crea gioielli ispirati all’arte rinascimentale, utilizzando tecniche antiche tramandate da generazioni, seguendo la più pura tradizione orafa fiorentina.



Si prosegue alla ricerca della magia della seta che dal Settecento ad oggi rivive nell’Antico Setificio Fiorentino, fondato nel 1786 nel quartiere di San Frediano; difatti, dietro un portone nell’Oltrarno ed un viale breve costeggiato da acanti in fiore, si cela un luogo dove si tessono sete pregiate su telai del XVIII secolo e dell’Ottocento, apprezzate in ogni angolo del mondo. Tuttora, nell’archivio storico sono custoditi i disegni antichi, spesso rivisitati e riproposti. Dal 2010, il marchio è passato nelle mani di un imprenditore fiorentino colto ed illuminato: Stefano Ricci che ha ridato un impulso nuovo al know how del passato.




La passeggiata prosegue alla ricerca dei profumi di un marchio che per secoli a Firenze è stato sinonimo autentico dell’olfatto: l’Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella. Fondata dai frati domenicani nel 1221, è la farmacia più antica del mondo e gode della gloria di un tempo, in cui si accedeva negli ariosi ambienti affrescati con la riverenza dei sacri templi, al di là d’un turismo da selfie.






Si prosegue in via de Macci dove in un palazzo antico, ha sede la bottega I Mosaici di Lastrucci, un’autentica wunderkammer dei tempi nostri: dalle mani sapienti dei maestri Bruno e Jacopo nascono capolavori musivi di commessi fiorentini che si ispirano agli esemplari del XVI e trovano linfa vitale per le nuove creazioni, seguendo i metodi tradizionali ed utilizzando soprattutto pietre dure toscane dai calcedoni ai diaspri dell’Arno a tutte le varietà di pietra alberese. Le botteghe sono diversificate per singoli settori e meritano di essere visitate in più momenti ed in ogni stagione dell’anno. Firenze resta una meta d’eccellenza nel panorama mondiale per la sua unicità.

Testo a cura di Teobaldo Fortunato