In occasione dei 110 anni dalla nascita dello scultore Gigi Guadagnucci e dei 10 anni dall’apertura del Museo a lui dedicato, l’Amministrazione Comunale di Massa ed in particolare l’Assessorato alla Cultura presentano la mostra “Gigi Guadagnucci Gio’ Pomodoro | Conversazione sulla natura”, a cura di Mirco Taddeucci, in collaborazione con Bruto Pomodoro, figlio dell’artista e vicepresidente dell’Archivio Gio’ Pomodoro – presieduto da Rossella Farinotti – e con i testi critici di Paolo Bolpagni, storico dell’arte e direttore della Fondazione Ragghianti. Il progetto espositivo, che mette in dialogo i due scultori, si inserisce nel calendario delle iniziative estive 2025, inaugurando proprio il giorno del solstizio d’estate, sabato 21 giugno alle ore 18.00 presso il Museo Gigi Guadagnucci a Villa Rinchiostra.
La mostra in Toscana crea un connubio e dialogo inedito tra le opere di Gigi Guadagnucci – artista massese, per decenni operativo a Parigi – e Gio’ Pomodoro, scultore emblematico del Novecento, originario di Orciano di Pesaro e milanese d’adozione. Nel percorso artistico dei due scultori, entrambi residenti ai piedi delle Apuane per un periodo rilevante della loro carriera, ricorre – pur con esiti diversi – il loro profondo rapporto con la natura e in particolare con il Sole, che l’esposizione si propone di indagare. A tal proposito, il curatore della mostra Mirco Taddeucci sottolinea: “Le forme sensuali e floride dei soggetti vegetali di Guadagnucci restituiscono, oltre la rappresentazione, la volontà di indagare l’articolazione ed i rapporti delle forme naturali nello spazio con esiti ritmici che lo spingono all’astrazione. La luce e gli equilibri sottili e lamellari dei marmi testimoniano l’aspirazione a sfuggire alla gravità, che raggiunge risultati di assoluta leggerezza nei “passaggi di meteora”.

Le anticipazioni di Pomodoro, con il passaggio dall’iniziale organizzazione dei segni organico-vegetale alle “superfici in tensione”, individueranno il fenomeno fisico della natura nel suo continuo fluire. Nella lunga evoluzione della sua produzione, il periodo versiliese, attraverso la pietra, vedrà “il valore della tensione trasformarsi in torsione”. Qui la figura espressione di un sistema regolatore sarà il Sole.” Immerso nella splendida cornice di Villa Rinchiostra, sede del Museo Guadagnucci, il percorso espositivo presenta una selezione di 18 capolavori, di cui 13 sculture – facenti parte della collezione permanente del museo, alle quali si aggiungono opere prestate da collezioni pubbliche e private – e 5 disegni di Gio Pomodoro, tra i quali uno inedito. Al piano terra verranno esposte numerose sculture affiancate ad opere della collezione permanente del museo, mentre al primo piano della Villa si troveranno la maggior parte delle opere di Pomodoro, assieme a 3 creazioni di Guadagnucci, di cui 2 prestate dalla Fondazione Centro Matteucci per l’Arte Moderna e 1 dalla collezione della moglie dell’artista Guadagnucci. Tra i numerosi capolavori di Guadagnucci esposti ci saranno Liana, Rondine, Etoile, mentre Pomodoro verrà celebrato con la messa in mostra di Folla, Sole Caduto per Galileo Galilei, Tracce e molte altre delle sue più celebri sculture. Grazie ad un allestimento innovativo che rende spontanea la fusione e la comunicazione tra le creazioni dei due scultori, vengono sfruttati appieno sia gli spazi interni ma anche quelli esterni del Museo. Infatti il giardino, con la sua geometria settecentesca e numerose specie di piante, accoglierà una delle opere di Gio’ Pomodoro, che qui trova il luogo perfetto per interagire con il mondo vegetale.