Malika Ayane torna stasera sul palco dell’Ariston vestita Giorgio Armani, un guardaroba ispirato alla scintillante Swing Era e alle atmosfere della Hollywood degli anni ‘30 e ‘40, per l’attesissima finale del Festival della Canzone Italiana di Sanremo, in gara nella categoria Campioni, con il brano “Ti piaci così” (Sugar), scritto e composto in collaborazione con Pacifico, Rocco Rampino e Alessandra Flora. “Ti piaci così” è già disponibile su tutte le piattaforme digitali di streaming e download (https://SugarMusic.lnk.to/Tipiacicosi) e attualmente in Top10 nelle radio, secondo dati ufficiali EarOne.
Il centro di “Ti piaci così” è la consapevolezza di sé, lo scoprirsi risolti, l’avere voglia di vivere con gusto. Nella vita di tutti arriva un momento in cui si comprende che giudicarsi severamente non ha senso, ma nemmeno giustificarsi a prescindere. Ti piaci così è una canzone sul riconoscersi senza biasimo. È un invito a ballare scalzi, a cantare a squarciagola o scegliere di cambiare strada per scoprire qualcosa di nuovo. È un invito a celebrare se stessi per il solo fatto di essere al mondo.
Proprio sul messaggio contenuto nel brano Malika ci ha detto che:
«Sono rimasta affascinata da una frase “il corpo è l’anima” ma che inizialmente non capivo, ma poi praticando sempre di più lo yoga, dedicandomi a sport di concentrazione e rimettendomi a studiare la musica nello specifico la chitarra, mi è stata molto più chiara. Dedicarsi al dentro rende più bello il fuori. Non mi piace usare il termine accettazione, certamente è un termine bellissimo ma nel linguaggio comune sta diventando un pò penalizzante ed è come dire “devi accettarti per come sei”, quasi come una forma di rassegnazione ed invece si tratta di una glorificazione di sé che è una espressione che ha usato Amanda Palmer proprio recentemente. Dobbiamo amare noi stessi ma non in inteso in modo egoico cioè dobbiamo sentire quello in cui siamo e che facciamo perché così cambia anche la prospettiva di chi si rapporta con noi. Mi dico spesso che non sarà mai possibile vederla diversamente da come ti vedono gli altri se non sei tu a determinare il modo in cui vuoi essere visto. Tutto deve avvenire attraverso un processo e nel mio caso ho imparato a focalizzarmi un pò meglio sulle cose ed a rendermi conto che essere bravi non significhi necessariamente essere solo degli accademici precisi e puntuali ma anche lasciare un pò di spazio al divertimento che non vuol dire mancanza di serietà, però, arriva un momento in cui ti dici che non hai troppo tempo a disposizione essendo poi io ossessionata dall’importanza dell’attimo.»
Sulla partecipazione al Festival e sugli inconvenienti tecnici che hanno riguardato alcune esibizioni Malika ci ha detto che:
«Ci sono dei livelli vocali che sono stati penalizzati da dei problemi tecnici. Io devo dire che ho speso molto tempo delle mie prove a sistemare i parametri tecnici un pò in previsione di tutti gli imprevisti che poi possono capitare. La priorità che mi sono data è stata quella di sentire bene per poi cantare bene tanto che poi le persone che sono con me sul palco, sia il direttore d’orchestra che il pianista, sono anche le mie orecchie e la prima domanda che ho fatto quando sono scesa era se dal punto di vista dell’intonazione fosse andato tutto bene. Sicuramente qualche problema, come in qualunque concerto, c’è stato perché dalla prova alla performance cambia tutto. Però non ho trovato chissà quali disagi. Rispetto alle altre partecipazioni a Sanremo quest’anno sono molto meno preoccupata del giudizio degli altri. Sicuramente l’assenza del pubblico porta ad un’idea di spettacolo diversa, già dalla prima sera ho sentito l’orchestra molto vicina, perchè quasi ci circonda, ed è stato quasi un modo per cantare con con qualcuno per qualcuno ed è stata un’esperienza molto intensa e mi ha riportato ad un mondo che non vedevo da tanto tempo.»
Nella serata dedicata alle cover Malika ha scelto Insieme a te non ci sto più, brano composto da Paolo Conte e scritto da Vito Pallavicini che raggiunse il successo nel 1968 grazie a Caterina Caselli e proprio su questa scelta ci ha raccontato che:
«Quando ho scelto la cover ho pensato che una canzone degli anni ‘60 sarebbe stata bello riproporla per le nuove generazioni perchè magari a loro sconosciuta, poi è un brano che ha cantanto Caterina Caselli che è una persona molto importante per me ed è stato composto da Paolo Conte che è anche lui una persona fondamentale per la mia storia. Per quanto riguarda la coreografia inizialmente avevamo creato un lavoro più sull’intimità ma poi con i protocolli di sicurezza abbiamo pensato di distanziarci e quindi siamo passati ad un messaggio sull’incomunicabilità che è coerente con il brano e rappresentativo del momento.»
Il brano “Ti piaci così” è estratto dall’album “Malifesto” che uscirà su etichetta Sugar il 26 marzo 2021 in vinile, CD e su tutte le piattaforme streaming e download. Il pre-save è già disponibile a questo link: https://sugarmusic.lnk.to/malifesto
E proprio sull’album ci ha detto che:
«Malifesto è un gioco di parole con il mio nome, che comunque si presta a diversi giochi di parole. Questo disco è il prosieguo dei due lavori precedenti con la differenza che quella parte emotiva che avevamo in Naif ed estetica che c’era in Domino sono finalmente riuscite a fondersi. Questo è stato possibile perché il lavoro autorale è stato fatto con tantissimi artisti italiani rispetto diversamente dai dischi precedenti. Ho lavorato con Pacifico ma anche con Dimartino e Colapesce, Leo Pari e quindi abbiamo avuto una visione collettiva della stessa cosa. Mentre dal punto di vista musicale con Antonio Filippelli e Daniel Bestonzo, che l’hanno prodotto, abbiamo fatto un lavoro di ricerca sull’estetica musicale della Francia contemporanea da Sebastien Tellier a Gainsbourg, insomma quel tipo di sonorità. Quindi è un disco che riesce a stare caldo pur mantenendo delle sonorità anche nordiche.»
Disponibile anche il videoclip di “Ti Piaci Così” (https://www.youtube.com/watch?v=aIqDWg4ovYM). Il video prodotto e diretto da School Project fotografa alcuni momenti della nostra nuova quotidianità: tre ragazze, coinquiline e amiche che vivono una giornata di lockdown ascoltando musica, leggendo, lavorando. Le ragazze ritrovano allegria e buonumore grazie all’energia del brano e alla video call che le riunisce virtualmente con il gruppo di amiche: tra sorrisi e piccoli imprevisti arriva una video chiamata inattesa.
Sul videoclip Malika ci ha detto che:
«Questo è un videoclip cuscinetto nel senso che di questi tempi è fondamentale avere un video quando esce la canzone ed invece di girare un videoclip in fretta e furia, che non avrebbe reso giustizia al brano, abbiamo deciso di realizzare questo video. Per quello che sarà il videoclip del brano io ho cinquanta idee al giorno e cambiare idea repentinamente non aiuta alla realizzazione del video (ride) però lo studio che sto facendo è volto alla bellezza ma con leggerezza.»
Con la sua voce dalle sfumature inconfondibili, Malika è da sempre un riferimento di cantautorato raffinato e contemporaneo e torna a Sanremo per la sua quinta partecipazione dopo aver conquistato in più occasioni il Premio della Critica “Mia Martini”.
Distinguendosi per le sue sonorità e per la costante ricerca di toni diversi, Malika Ayane è un’artista che tramite la sua voce e i testi delle sue canzoni, ama narrare il presente, riuscendo ad essere sempre innovativa, attuale e contemporanea.