Aveva 36 anni quando fu trovata morta in America. Ma Marilyn Monroe è stata ri-costruita nell’immaginario collettivo, da quando non c’è più dal 1962, in una diversa dimensione, quella che tocca solo ai miti leggendari che finiscono per segnare un’epoca. E anche in questo la diva delle dive del cinema ha superato gli altri: è assurta a sinonimo di bellezza senza tempo, femminilità a cui ispirarsi, eleganza e seduzione per tutte le stagioni. Marta Bordonali è un’artista sensibile e meticolosa, che ci ha impiegato 2 anni per realizzare una mostra dedicata al mito. E che ora possiamo ammirare alla Galleria San Babila a Milano (via Visconti di Modrone, presso Arte 5.0) fino al 31 maggio, domeniche comprese.

Marta Bordonali dipinge, incolla, seziona, icone mitiche e simboli del Novecento che hanno generato una cultura popolare di cui l’arte si è fatta partecipe e divoratrice. La contemporaneità delle sue tele di varie dimensioni va oltre il riferimento al mito. Sembra una comunicazione viva, ci si dimentica della dimensione temporale dei soggetti visti e rivisti (eroi dei fumetti, miti del cinema) e diventa compagna di viaggio di un sognare quotidiano.

Le evasioni sono tutte lì, le ossessioni e le passioni si intrecciano palesi in un caleidoscopio vivace e mai incupito. Il valore del tempo che passa, nell’arte di Marta Bordonali, è annientato dalla potenza cromatica e dall’inventiva degli accostamenti. Che parlano ai bimbi e agli adulti di una vita di sorprese, non annoiando ma facendo riflettere sulla generazione stessa dei miti. Una palese pesca fantasiosa da tutto ciò che ci circonda, seguendo la lezione dell’onnipresente Warhol. Anche se l’artista col suo decollage è dichiaratamente più ispirata ai pezzi di Mimmo Rotella, l’emanazione italica del fenomeno Pop Art globale. “Per ridare nuova vita a quadri statici – dichiara Pasquale Crispino, manager consulting di Arte 5.0 Investment – ci siamo impegnati nella produzione di gadget di ogni forgia, specie delle t-shirt che si prestano a essere indossate da tutti gli appassionati. Che stanno avendo molta fortuna anche tra gli adolescenti”.

Un segno che il pop è più attuale che mai e obbedisce al fine da cui discende: vendere felicità.