Una retrospettiva che abbraccia due decenni di opere d’arte generate dall’ingegno e dal fil rouge dell’arte del recupero aprirà a Seregno, provincia di Monza-Brianza. A essere protagonista è la creatività di Michele Penna che con Toxic, a cura di Vittorio Raschetti, porta col patrocinio del Comune Seregno e la partnership di The Way Magazine all’attenzione dei suoi concittadini.
Penna, originario di Seregno, a 45 anni, ha l’onore di vedere per la prima volta riunita gran parte della sua opera artistica in un solo luogo prestigioso. L’organizzazione è a cura di Mikero Art di Michelangelo Anastasi e Eroska Marelli Raszka con la curatela di Vittorio Raschetti.
In esposizione ci saranno circa 40 opere che abbracciano tutta la sua produzione dal 2003 ad oggi, quasi vent’anni di arte di recupero di materiali di scarto elevati a oggetti d’arte.
Michele racconta: “Ci sono sculture, fotografie, quadri materici e anche le sculture di Toxic, il lavoro che avevo realizzato per sensibilizzare le persone sul rischio di una catastrofe ecologico. I ‘bidoni’ con la scritta Toxic sono fatti di lamiere calandrate, verniciate, saldate e arricchite dagli stencil che ho ottenuto con la stampante 3D. La dicitura Toxic Radioactive con U-255 è un riferimento all’uranio che si usa nelle centrali nucleari, un tema molto scottante specie in questo periodo”.
Un percorso, quello di Seregno, che prevede anche momenti di interazione digitale tra opere e visitatori.
“Ogni capitolo della mia produzione avrà un allestimento dedicato all’interno dello spazio del Museo Vignoli di Seregno che misura 400mq circa. Assieme al curatore abbiamo individuato un filo conduttore del mio linguaggio e della sua evoluzione. Ho mantenuto l’obiettivo di sensibilizzare le persone, anche se le opere abbracciano nel tempo diverse tipologie e sono sempre riconducibili a me. Le scatole di Oxygen sono la sintesi delle ultime azioni artistiche da me compiute, con lo sfruttamento dei materiali di recupero che simboleggiano la capacità di usare quello che generalmente viene scartato“.
Le cose nuove non concellano il vecchio, nel mondo di Michele Penna: “Il mio modo di pensare resta fedele alla necessità di sensibilizzazione sui temi ecologici. Ad esempio, gli UFO di metallo con lo stencil che sto apponendo nelle strade di Milano sono un’ulteriore evoluzione di questo linguaggio. Questo però è un progetto nuovo che non farà parte della personale”.
La metodologia di realizzazione varia a seconda dei periodi di produzione: “Mantengo un mio inprinting e le persone mi identificano con un genere ma il mettersi in gioco significa anche provare a usare nuovi materiali e fantasia, che non mi manca. Da pignolo e preciso, due qualità che mi derivano dal lavoro di precisione che faccio da elettrotecnico, ho la capacità di immaginarmi la realizzazione di una nuova opera e so che verrà fatta in quel modo. La fase che più mi ha entusiasmato è quando ho iniziato a fare street art che è un passaggio abbastanza complesso per un creativo che ha lavorato sempre con il recupero. Quella è stata un’emozione diversa perché c’è anche l’adrenalina nella realizzazione in strada che ti porta a fare qualcosa che può essere rischioso”.
Come l’azione che ha fatto con le telecamere finte di Facebook e Instagram per le vie di Milano. “Dopo quell’esperimento ho realizzato 100 scatole di Oxygen, un intervento artistico che ha appassionato sia chi lo fa che chi lo vede. È stimolante, ti mette alla prova se vuoi lanciare un messaggio perché bisogna capire come far arrivare le persone a ragionare quell’argomento. Mi conforta sapere che le persone che fotografano quanto vedono per strada anche a distanza di tempo mi contattano ancora su Instagram“.
Se gli si chiede il concetto che attribuisce alla sua arte, Michele risponde: “Il significato che dè alla parola arte è dare nuova forma. utilità e significato agli oggetti che plasmo. scompongo e assemblo rendendoli pezzi unici”.
Michele Penna – “Toxic” mostra gratuita al Museo Vignoli di Seregno (MB) Via Santino de Nova, 26, 20831 Seregno MB – dal 12 al 27 marzo 2022.