21 Settembre 2020

Musica contemporanea, le stelle del piano del 2020

I fratelli Eno, Ludovico Einaudi, Ramin Bahrami, Lang Lang, Fernando Ramsés Peña Díaz.

21 Settembre 2020

Musica contemporanea, le stelle del piano del 2020

I fratelli Eno, Ludovico Einaudi, Ramin Bahrami, Lang Lang, Fernando Ramsés Peña Díaz.

21 Settembre 2020

Musica contemporanea, le stelle del piano del 2020

I fratelli Eno, Ludovico Einaudi, Ramin Bahrami, Lang Lang, Fernando Ramsés Peña Díaz.

Il 2020 è l’anno delle stelle del piano. Vediamo quante e quali sono, tra conferme e novità.

ENO BROTHERSI fratelli Roger e Brian Eno hanno lanciato nel 2020 il loro primo album in duo per il debutto su Deutsche Grammophon Mixing Colours, il risultato di 15 anni di collaborazione, che consta di diciotto paesaggi sonori dell’album per immergersi nello spazio infinito che si trova sotto la loro superficie.

Mixing Colours è un progetto cresciuto nel corso degli anni nel quale entrambi gli artisti hanno attinto dalla loro lunga esperienza di compositori, interpreti e produttori. Il processo creativo è iniziato con Roger Eno che suonava singoli brani e li registrava usando una tastiera MIDI. Ha quindi inviato i file MIDI digitali a suo fratello maggiore che ha trasportato ogni brano nel suo particolare mondo sonoro, rivedendo e manipolando il contenuto. Il loro scambio ha generato una dinamica sinergia man mano che il progetto si sviluppava.

I primi pezzi di Mixing Colours presero vita intorno nel 2005, ma inizialmente non furono pensati come parte di un corpus di lavori più ampio. “Non stavamo pensando ad un risultato finale – era come una conversazione reciproca che è durata 15 anni”, afferma Roger. “Mi svegliavo, andavo dritto in studio, sistemavo la mia attrezzatura e improvvisavo, poi inviavo a Brian il materiale che reputavo più interessate. L’idea di un album completo è emersa quando il numero di pezzi continuava ad aumentare con risultati sempre più soddisfacenti. È qualcosa che nessuno di noi avrebbe potuto realizzare da solo “.

Mixing Colours crea ponti tra passato e futuro. Le composizioni di Roger evocano lo stile melodico nostalgico di Schubert, mentre il suono di Brian attinge al suo innovativo lavoro concettuale con la musica elettronica e al fascino del potenziale creativo dei nuovi media. Nell’ultimo mezzo secolo, osserva, il mondo pop ha sviluppato le enormi possibilità della musica elettronica di creare colori sonori e timbri strumentali inimmaginabili.

Tutte le diciotto tracce della registrazione tranne una hanno titoli che richiamano un colore – ad esempio “Burnt Umber”, “Obsidian” e “Verdigris” – paragonabili a quelli spesso associati a dipinti astratti. Insieme creano una profonda meditazione sullo spostamento di tonalità tonali e contrasti nel timbro. La traccia finale, il tormentato “Slow Movement: Sand”, riporta la musica ai suoi elementi essenziali di colore, timbro e pulsazione.

RAMIN BAHRAMI – La “malinconia” (o “melancolia”) è uno stato d’animo dell’essere umano particolarmente tipico dell’artista, che spesso ispira grandi opere d’arte e composizioni. Da Aristotele alla moderna psicanalisi è un tema che ha attirato l’attenzione di scrittori, filosofi, artisti, poeti, scienziati, psicanalisti, registi. Prendendo spunto dalla celeberrima incisione di Albrecht Dürer risalente al 1514, Ramin Bahrami disegna un percorso musicale affascinante e intenso attraverso le immortali pagine scelte fra quelle dei più grandi compositori “melanconici”, da Domenico Scarlatti a Luciano Berio, attraverso Bach, Chopin, Tchaikovsky, Grieg, Ravel e tanti altri. 

Così, dopo aver ampiamente esplorato ed eseguito quasi esclusivamente il repertorio del genio di Eisenach, nel suo nuovo progetto il pianista iraniano si allontana per la prima volta dall’alveo bachiano per affrontare compositori diversi, anche molto distanti cronologicamente. Il CD “Maliconia” è stato registrato dal vivo alle Arteficerie Almagià di Ravenna nel novembre scorso.

Malinconia si apre con una delle poche Sonate in tonalità minore delle 555 Sonate di Domenico Scarlatti (1685-1757), dal carattere morbido e quasi dimesso, uno dei brani più malinconici di questo gigante del barocco, abituato alla brillantezza e al virtuosismo: un brano molto legato alla biografia di Ramin Bahrami (in questa foto di Damiano Rosa), che aprì il suo primo recital al Teatro alla Scala nel settembre 2012 proprio con questa Sonata.

LANG LANGLang Lang ha realizzato un sogno che lo ha accompagnato per tutta la vita registrando il monumentale lavoro di Johann Sebastian Bach, le Variazioni Goldberg, spesso descritto come “un Everest musicale”. Sarà pubblicato su Deutsche Grammophon il 4 settembre è sarà l’abbinamento di due esecuzioni del pianista: la prima registrata dal vivo durante il concerto presso la Thomaskirche di Lipsia, dove Bach lavorò per quasi 30 anni e che ora ospita la sua tomba; la seconda è stato realizzata poco dopo in studio. Le due registrazioni possono essere acquistate insieme come parte di un’edizione super deluxe; è la prima volta che il capolavoro bachiano è pubblicato simultaneamente in due versioni, dal vivo e in studio.

“Ora ho 38 anni e, sebbene non sia vecchio, ho pensato che fosse il momento giusto per una nuova tappa del mio percorso artistico”, commenta Lang Lang. “Mi sono spostato su un nuovo terreno con le Variazioni Goldberg e mi sono davvero immerso completamente in questo progetto. Il mio obiettivo come artista è quello di continuare a diventare più autocosciente e più informato, oltre a continuare a offrire ispirazione agli altri. È un processo in divenire, ma questo progetto mi ha portato un po’ più avanti lungo il percorso “.

Lang Lang in una foto di Olaf Heine. grandi successi musicali di Lang Lang vanno i pari passo ai costanti impegni per cause benefiche, in particolare attraverso la Lang Lang International Music Foundation e Keys of Inspiration®. È stato designato nel 2013 come Messaggero di Pace dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, concentrandosi sull’educazione globale. Ha ispirato 40 milioni di bambini ad imparare il pianoforte e ha sviluppato programmi educativi di grande successo. Ha anche aperto le sue scuole di musica, Lang Lang Music World a Shenzhen e Lang Lang Art World ad Hangzhou.

EINAUDI – Le stelle del piano collaborano anche. Redi Hasa è il violoncellista più apprezzato dei Balcani, e ha conosciuto Ludovico Einaudi 10 anni fa in Salento per il festival La Notte Della Taranta. Quest’anno hanno lanciato un nuovo brano “The Silence of the Trail (Heshtja e Malit)” su Decca Records.

“The Silence of the Trail (Heshtja e Malit)” è un brano strumentale commovente che fonde lo stile minimalista del pianoforte di Einaudi con la linea melodica delicata ed emozionante del violoncello di Hasa. Il singolo fa parte di una serie di quattro collaborazioni speciali che si affiancano al suo nuovo album “The Stolen Cello” in uscita su Decca Records il 4 settembre 2020.

Hasa ha lavorato per molti anni nell’ensemble di Einaudi, esibendosi anche nell’ambizioso progetto Seven Days Walking (2019). L’album Seven Days Walking: Day One ha raggiunto il #1 della  UK Classical Chart totalizzando il maggior numero di streaming mai raggiunti da un compositore di musica classica nella sua prima settimana di uscita. Redi si è esibito al fianco di Einaudi e del violinista Federico Mecozzi nei teatri e nelle platee più prestigiose di tutto il mondo.

Einaudi ha poi lanciato “12 Songs From Home”, disponibile solo in formato digitale su Decca Records e che presenta la copertina disegnata dal compositore stesso. Registrata a casa sul suo pianoforte verticale durante il lockdown, questa pubblicazione arriva dopo una serie di live streams che sono stati visti da migliaia di persone sulla sua pagina Instagram.

Einaudi afferma “Ho registrato 12 Song From Home tra marzo ed aprile 2020.  A marzo ho cominciato a suonare regolarmente sui miei canali social dei concerti. Accendere il telefono per connettermi con il resto mondo per 30-40 minuti è stata un’alternativa intima al tour primaverile che purtroppo ho dovuto rimandare. Questo album rappresenta un ricordo di questi concerti a casa, il mio ricordo di questo periodo, di un’atmosfera strana e nuova che difficilmente dimenticheremo”.

Lo scorso marzo Einaudi ha pubblicato un video “At Home” per Greenpeace sulla sua pagina ufficiale Facebook, dedicata ai suoi fan, a quelli “che rimangono a casa per combattere l’emergenza sanitaria” e a quelli che continuano a fare campagna per agire sui cambiamenti climatici Intorno al mondo. Da allora questo video ha raggiunto oltre 250.000 visualizzazioni

Dopo l’enorme successo delle sue auto-trasmissioni, Einaudi si è sentito ispirato e pronto a registrare questo speciale set sul suo iPhone. Contiene alcuni dei lavori più noti della carriera di Einaudi tra cui “Nuvole Bianche” del 2004, “Ascent” dal suo gigantesco progetto Seven Days Walking uscito lo scorso anno e “Elegy for the Arctic”, pubblicato nel 2018 per porre in evidenza la campagna di Greenpeace sui cambiamenti climatici.

In foto d’apertura, Fernando Ramsés Peña Díaz, di diritto tra le nostre “stelle del piano” del 2020, visto che è stato protagonista della passata stagione en plein air di Toscana Classica. A lui si devono anche gli arrangiamenti: pianista, compositore e arrangiatore, si è diplomato in pianoforte classico con il massimo dei voti all’Università di Colima in Messico ed è a un passo dalla laurea in pianoforte jazz al conservatorio Santa Cecilia di Roma. La sua carriera, iniziata in tenera età, è costellata di premi e riconoscimenti. Vanta numerose esperienze internazionali e le sue musiche sono eseguite in Stati Uniti, Italia, Finlandia e Messico.

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