“Street Art Revolution”, a Parma una storia di 40 anni
La mostra fino al 5 marzo 2025 ripercorre i tempi e i luoghi in cui il genere è nato e si è evoluto. Dall'ispirazione della Pop Art di Andy Warhol a Banksy e oltre.
“Street Art Revolution”, a Parma una storia di 40 anni
La mostra fino al 5 marzo 2025 ripercorre i tempi e i luoghi in cui il genere è nato e si è evoluto. Dall'ispirazione della Pop Art di Andy Warhol a Banksy e oltre.
“Street Art Revolution”, a Parma una storia di 40 anni
La mostra fino al 5 marzo 2025 ripercorre i tempi e i luoghi in cui il genere è nato e si è evoluto. Dall'ispirazione della Pop Art di Andy Warhol a Banksy e oltre.
L’esposizione curata da Giuseppe Pizzuto, con la direzione artistica di Luca Bravo, è una cavalcata di 40 anni e più che mette in luce artisti di fama internazionale come Banksy, Keith Haring, Blek Le Rat, Obeye molti altri.
Edificio di grande valore storico costruito nel XVI secolo, Palazzo Tarasconi a Parma è oggi riconosciuto come centro d’arte e cultura. Nelle sue viscere in uno scenario suggestivo ospita fino a marzo 2025 la mostra “Street art revolution”.“Street Art Revolution – da Warhol a Banksy: la (vera) storia dell’Arte Urbana“ 28/09/2024 – 02/03/2025 Palazzo Tarasconi, Parma. Direttore Artistico: Luca Bravo. Curatore: Giuseppe Pizzuto. Il palazzo dove ha sede la mostra è un edificio cinquecentesco sorto sulle vecchie mura alto medievali della città di Parma.
La mostra Street Art Revolution racconta la storia di uno dei movimenti artistici più contemporanei e controversi: l’Arte Urbana. Artisti di fama internazionale come Banksy, Keith Haring, Blek le Rat, Obey, Andy Warhol e molti altri, sono protagonisti di un’esposizione che celebra l’evoluzione della Street Art e dei suoi linguaggi. La mostra, che apre al pubblico il 28 settembre presso Palazzo Tarasconi a Parma, racconta di come la Street Art abbia rivoluzionato il mondo dell’arte, sfidando le convenzioni tradizionali e portando l’arte direttamente alle persone. Questa forma d’arte ha democratizzato l’accesso alla creatività: grazie all’utilizzo dei muri nelle città ha reso le opere visibili a tutti, indipendentemente dal background sociale o economico. Inoltre, la Street Art affronta temi urgenti come la giustizia sociale, l’oppressione politica e le disuguaglianze economiche, diventando una voce potente per il cambiamento sociale. Con tecniche innovative e messaggi provocatori, gli artisti di strada sono riusciti e riescono tuttora ad influenzare la percezione pubblica, a stimolare il dibattito e ad ispirare azioni collettive.
Da sinistra, opere di Invader (che cita il videogioco vintage Space Invader), The London Police (che sono gli olandesi Chaz Barrisson, 1974 e Bob Gibson, 1977) e Hogre, italiano specializzato in interventi di subvertising.
“L’aspetto più complesso – ci ha raccontato il curatore Giuseppe Pizzuto – è stato mettere assieme artisti che esprimessero coerenza con il nostro modo di raccontare il filone. Non possiamo chiudere la street art in uno spazio museale, ma il nostro obiettivo è di raccontarla nelle sue evoluzioni”.
Luca Bravo ci ha invece parlato di come hanno scelto gli artisti presenti: “Non volevamo mettere solo e sempre i soliti, perché visto che siamo in una location d’eccezione in una città diversa dai soliti circuiti, ci piaceva rendere meglio il sapore della scoperta. Chi viene a vedere la mostra scoprirà tanti filoni e artisti meno noti”.
Come ad esempio Blek Le Rat, nome francese di un artista che per primo ha realizzato stencil di topi tanto cari a Banksy. O l’intervento sulle pareti di PichiAvo, che sfida la convenzione per cui non si appone street art sui reperti storici e quindi realizza opere su pietre scrostrate.
C’è anche un ampio spazio dedicato all’interessante progetto su cartone di Vhils, arte esposta al tempo che passa, o a Jon One che è un capostipite di un filone a parte.
Mr Brainwash, scoperto da Michael Jackson e Madonna e poi approdato alla corte di Banksy. In esposizione a Parma anche un’opera del collettivo milanese Orticanoodles. Anche loro hanno sovvertito alcune regole della street art: si dedicano a progetti organizzati dalle istituzioni, spesso con valenza sociale. A “Street art revolution” a Parma non poteva mancare l’opera di Shephar Fairey, Obey, salito alla ribalta nel 2008 durante la campagna di sostegno a Obama negli Stati Uniti. Ma la radice del movimento risale a Andy Warhol, che già negli anni Cinquanta del Novecento con le sue riproduzioni ossessive dei soggetti di uso comune, aveva seminato germi con la sua Pop Art.
I BLASONATI – Tutti conosciamo i più grandi Street Artist, ma in pochi sanno com’è iniziato il movimento: come si è passati dai graffiti sulle metropolitane di New York ai muri di Banksy conosciuti in tutto il mondo? Street Art Revolution è un’occasione imperdibile per tutti coloro che desiderano esplorare il mondo della Street Art attraverso le opere dei suoi principali esponenti. Curata da Giuseppe Pizzuto e dalla galleria Wunderkammern, con la direzione artistica di Luca Bravo, la mostra è un viaggio visivo e concettuale attraverso i luoghi e gli artisti che hanno plasmato questo movimento globale.
“Una delle Mostre più dirompenti, rivoluzionarie mai realizzate. Un progetto espositivo in cui lo spettatore si troverà in dialogo con opere di inaudita potenza mediatica e tematica. Warhol, Banksy, Obey, solo alcuni degli autori che hanno superato i confini tra arte, simbolismo, e viralità. Riconosciamo in loro qualcosa di terribilmente vero, incisivo, reale. Pur senza ammetterlo a noi stessi del tutto.” – Luca Bravo
Un lavoro di PichiAvo del 2023: “Perseus and Medusa Diaspasis B”, spray, acrulico e olio su muro (pesa cinque chili).
Il percorso espositivo inizia con una sezione dedicata ad Andy Warhol, pioniere della Pop Art, la cui influenza sulla Street Art è innegabile. Warhol, con il suo concetto di riproducibilità e la sua visione dell’arte come provocazione, ha gettato le basi per molti artisti urbani, trasformando l’arte in un mezzo di critica sociale accessibile a tutti. Si prosegue con Keith Haring che grazie ai suoi interventi outdoor e ai suoi “Subway Drawings” sancisce la trasformazione delle strade e delle metropolitane di New York in spazi di espressione artistica. Le sue opere, caratterizzate da figure stilizzate e messaggi sociali, sono diventate simboli di una nuova era artistica.
Le vie della street art, egregiamente illustrate a effetto nei pannelli informativi della mostra a Parma. Si parte dalla Pop Art per arrivare all’arte urbana italiana, anch’essa ricca di spunti e talenti diversi, come Hogre e Orticanoodles.
Blek Le Rat, parigini considerato pioniere della stencil art nell’arte urbana, è conosciuto sin dagli anni 80 per i ratti neri dipinti sulle strade di Parigi. Ha esposto anche al Centre Pompidou.Il celeberrimo Fiorucci Wall dipinto negli anni 80 da Keith Haring a Milano, negli spazi del negozio di Elio Fiorucci. Lo stilista milanese aveva un altissimo profilo in America. Una volta giunto a Milano, Haring fu stimolato da Andy Warhol ad andare a conoscere Fiorucci. E da lì nacque questa collaborazione (realizzata con colori fluo) che ha ritrovato in tempi recenti Deodato Arte.Il curatore Giuseppe Pizzuto, il direttore artistico Luca Bravo (foto a sinistra). Nella foto di gruppo sono ritratti con Deodato Salafia, gallerista milanese, e dal vicesindaco del Comune di Parma, Lorenzo Lavagetto..
La sezione successiva è sempre ambientata nella Grande Mela dei primi anni Ottanta con JonOne, uno dei primi e principali esponenti della graffiti art, che ha il grande merito di aver portato i graffiti da Harlem (NY) a Parigi e dalla strada alla tela. Passando per JonOne si arriva dunque alla scena europea, dove Blek le Rat e poco dopo Jef Aérosol hanno cambiato il volto delle città francesi con i loro innovativi stencil. Considerato padre della Stencil Art, Blek le Rat con il suo famoso “ratto”, simbolo della ribellione e della pervasività dell’arte urbana, ha influenzato generazioni di artisti fra cui Banksy. Il celebre artista britannico con le sue opere provocatorie e socialmente consapevoli, ha portato la stencil art dall’Europa all’attenzione globale. Le sue creazioni sono diventate iconiche, definendo la Street Art come una potente forma di espressione politica e sociale.
Se si parla di arte e attivismo è impossibile non menzionare Shepard Fairey, aka Obey, le sue opere – fra cui il suo celebre ritratto di Barack Obama “Hope” e le sue campagne a favore dei diritti e della salvaguardia dell’ambiente – hanno un forte impatto sulla cultura popolare e sulla politica.
In foto in alto, la sezione della mostra dedicata a Mr Brainwash, al secolo Thierry Guetta. Era uno dei protagonisti di “Exit Through the Giftshop”, mitico documentario della corte di Banksy nel 2010. Oggi è un punto di riferimento per l’arte urbana nel mondo.
Il percorso espositivo continua con la “European Wave” portando all’attenzione del pubblico artisti contemporanei come D*Face, Invader, Alexandre Farto aka Vhils e The London Police. Questi artisti hanno portato la Street Art a nuove vette con stili distintivi e tecniche innovative. Ad essi si aggiungono poi i PichiAvo che combinano l’estetica classica con il linguaggio delle tag per dare vita a opere che fondono passato e presente in un dialogo visivo affascinante. Si possono inoltre ammirare pezzi unici e limited edition di Mr. Brainwash e Pure Evil, artisti che portano un tocco pop alla Street Art, con opere che richiamano il lavoro di Warhol e aggiungono un commento contemporaneo sulla cultura delle celebrità e sulla società.
Infine, la mostra dedica una sezione agli artisti italiani che hanno lasciato il segno sulla scena internazionale. Da Sten Lex con la tecnica dello stencil poster a Microbo e Bo130, Hogre, Orticanoodles e Biancoshock con le sue installazioni provocatorie, l’Italia ha dato un contributo significativo alla crescita e all’evoluzione della Street Art. “Questo percorso espositivo vuole essere un viaggio all’interno della Street Art, tema di cui si parla e si vede molto sul web, sui quotidiani, sui social, etc. ma di cui ancora si sa poco e si fa fatica a comprenderne a pieno l’impatto. Se, come suggerisce Wim Wenders, «l’America ci ha colonizzato l’inconscio», l’hip hop ci ha colonizzato l’immaginario visivo delle città. Ognuno di noi associa qualcosa a graffiti e tag, poster e stencil, murales e sculture urbane. È sorprendente vedere quante cose vengano mixate insieme quando si prova a parlare e a ragionare sulla Street Art. Vengono in gioco i concetti di vandalismo, legalità, pubblicità, riqualificazione, arte, muralismo, marketing, comunicazione, urbanismo, degrado. E tutto solo per degli strani segni che, a partire da un certo momento in avanti, hanno iniziato ad apparire in maniera sempre più potente e prepotente sui muri delle nostre città. Siamo ancora molto lontani dall’aver trovato una sintesi. L’unica cosa che oggi non possiamo fare è ignorare tutto ciò.” – Giuseppe Pizzuto
Grazie alla mostra Street Art Revolution il pubblico avrà l’opportunità di esplorare il vibrante mondo della Street Art, dai suoi umili inizi nelle strade di New York alla sua consacrazione come movimento artistico globale.
La mostra è Patrocinata dal Comune di Parma.
Informazioni mostra Titolo: Street Art Revolution. Da Warhol a Banksy: la (vera) storia dell’Arte Urbana Luogo: Palazzo Tarasconi, Str. Luigi Carlo Farini 37, Parma Date: 28 settembre 2024 – 2 marzo 2025 Orari: dal giovedì alla domenica, ore 10.00 – 19.30 chiusa lunedì, martedì e mercoledì ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Christian D’Antonio (Salerno,1974) è direttore responsabile della testata online di lifestyle thewaymagazine.it.
Iscritto all’albo dei giornalisti professionisti dal 2004, ha scritto due libri sulla musica pop, partecipato come speaker a eventi e convegni su argomenti di tendenza e luxury. Ha creato con The Way Magazine e il supporto del team di FD Media Group format di incontri pubblici su innovazione e design per la Milano Digital Week e la Milano Design Week. Ha curato per diversi anni eventi pubblici durante la Milano Music Week. È attualmente ospite tv nei talk show di Damiano Gallo di Discovery Italia.
Ha curato per il quartiere NoLo a Milano rassegne di moda, arte e spettacolo dal 2017. In qualità di giudice, ha presenziato alle manifestazioni Sannolo Milano, Positive Business Awards, Accademia pizza doc, Cooking is real, Positano fashion day, Milan Legal Week.
“Sguardi sull’architettura contemporanea. Interviste di Fulvio Irace” è il titolo del nuovo volume della collana Interviews, edita da Libri Scheiwiller,
L’hotel Rome Cavalieri è situato in un luogo di grande interesse storico. Il clivo su cui si erge si trova
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