26 Giugno 2025

Arnaldo Pomodoro, 99 anni di vita per l’arte

26 Giugno 2025

Arnaldo Pomodoro, 99 anni di vita per l’arte

26 Giugno 2025

Arnaldo Pomodoro, 99 anni di vita per l’arte

Arnaldo Pomodoro è stato uno scultore e orafo italiano. Fratello maggiore di Giò, anch’egli scultore, viene considerato uno dei più grandi esponenti della scultura contemporanea italiana. Arnaldo Pomodoro si è spento domenica 22 giugno a Milano all’età di 99 anni nella sua casa

Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro il mondo dell’arte perde una delle sue voci più autorevoli, lucide e visionarie. Il Maestro lascia un’eredità immensa, non solo per la forza della sua opera, riconosciuta a livello internazionale, ma anche per la coerenza e l’intensità del suo pensiero, capace di guardare al futuro con instancabile energia creativa.

L’artista diceva: “Non ho mai creduto alle fondazioni che celebrano un solo artista come unicum. L’artista è parte di un tessuto di cultura, il suo contributo attivo non può venire mai meno ed è per questo che ho concepito la mia Fondazione come un luogo attivo e vivo di elaborazione culturale, oltre che come centro di documentazione della mia opera, capace di fare proposte originali e non solo di conservare passivamente. Ma il meglio deve ancora venire: questo è stato solo un inizio e nelle mie intenzioni il progetto – rivolto ai giovani e al futuro – si deve radicare, fare della continuità un elemento ineludibile…”

Arnaldo Pomodoro è nato a Morciano di Romagna nel 1926 e ha trascorso l’infanzia e la formazione a Pesaro. Dal 1954 vive e lavora a Milano. È considerato uno dei più grandi scultori contemporanei italiani. Superato il periodo informale della fine degli anni Cinquanta e dei primi anni Sessanta, ha iniziato a riprodurre le tre dimensioni con figure solide semplici: cubi, piramidi, sfere, cilindri colonne in lucido bronzo squarciati e corrosi, che diventano una costante nella produzione dell’artista.
Nel 1966 gli viene commissionata una sfera di tre metri e mezzo di diametro per l’Expo di Montreal, ora a Roma di fronte alla Farnesina: è il passaggio alla grande dimensione. Questa è la prima delle numerose opere dell’artista che trovano collocazione in spazi pubblici di grande suggestione e importanza simbolica.
Nell’ambito della valorizzazione delle collezioni di arte moderna e contemporanea a Milano è stata collocata nel Giardino di Alessandro l’opera Sfera grande di Arnaldo Pomodoro.
L’imponente scultura, di 350 cm di diametro, è stata realizzata in fiberglass nel 1966.
“La sfera è una forma magica. La superficie lucida rispecchia ciò che c’è intorno, restituendo una percezione dello spazio diversa da quello reale, e crea mistero” Arnaldo Pomodoro.

Carlotta Montebello, direttore generale della fondazione intitolata all’artista, scrive: “La Fondazione, nata da questa visione e forte della direzione tracciata da Arnaldo Pomodoro nel corso di trent’anni, continuerà ad operare secondo la volontà del fondatore, garantendo la conservazione e la valorizzazione della sua opera, impegnandosi a diffondere il proprio patrimonio materiale e immateriale attraverso la realizzazione di mostre, eventi e iniziative in uno spazio inventivo, quasi sperimentale, di studio e confronto sui temi dell’arte e della scultura, che mira a un coinvolgimento, profondo e globale, con le persone e la società. Mancherai a tutti noi Arnaldo e faremo tesoro dei tuoi insegnamenti”.

Oltre alle tante sculture sparse per la città, Arnaldo Pomodoro è protagonista di un’installazione unica in zona Solari a Milano. Ingresso nel labirinto, 1995-2011, è un’opera ambientale di 170 metri quadri con un massimo d’altezza di 3,80 metri in bronzo, rame, fiberglass colorato e patinato. Si trova in via Solari 35, a Milano, negli spazi ipogei dell’edificio ex Officine Meccaniche Riva-Calzoni, già sede espositiva della Fondazione Arnaldo Pomodoro (2005-2011), oggi headquarter milanese della Maison FENDI.

Nata nel 1995 come work in progress, è ispirata all’Epopea di Gilgamesh, il primo grande poema allegorico della Storia dell’Umanità (2000 a.C. circa), il Labirinto conduce il visitatore in un viaggio tra mito e memoria, alla scoperta delle radici dell’esperienza umana.

L’opera ambientale, nella forma archetipa del labirinto, è una sintesi perfetta del percorso artistico e creativo che Arnaldo Pomodoro ha sviluppato nel corso di una vita: una riflessione su tutto il suo lavoro a partire dall’elaborazione delle forme arcaiche della scrittura, fino allo sconfinamento nella dimensione architetturale e nello spazio scenico.

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