1 Febbraio 2025

Jerzy Snakowski: una vita per l’opera

1 Febbraio 2025

Jerzy Snakowski: una vita per l’opera

1 Febbraio 2025

Jerzy Snakowski: una vita per l’opera

Jerzy Snakowski è un punto di riferimento in Polonia per gli appassionati d’opera ed è anche un creativo multiforme che si impegna per la divulgazione di questo tipo di intrattenimento. Siamo stati sul Mar Baltico, a casa di Jerzy Snakowski, sulle tracce del suo poliedrico lavoro in teatro e della sua variegata attività culturale.

Abbiamo chiesto a Jerzy Snakowski di parlarci del suo lavoro, della sua arte, della sua casa a Danzica, sul Mar Baltico: ”La questione della professione mi crea sempre un problema in quanto non so cosa rispondere… mi occupo di opera. Ma cosa significa fare opera? Ho iniziato a lavorare all’Opera Baltica di Danzica come segretario. Dopo diversi anni, sono diventato il vicedirettore. Ma non era abbastanza per me. Ero un docente dell’Accademia. Per diversi anni ho avuto i miei spettacoli al Teatro dell’Opera di Danzica e all’Opera da Camera di Varsavia”.

Dalla passione è arrivata l’idea di coinvolgere l’intera comunità di cultori del genere. Jerzy Snakowski ci racconta: “Ho organizzato il ‘turismo dell’opera’- ho viaggiato con gli amanti della musica in giro per la Polonia e per tutta Europa sulle orme di interessanti spettacoli. E poi ho ricevuto un bellissimo regalo di compleanno dal destino: sono diventato regista. Il mio debutto è stato con l’operetta “Principessa di Czardasz“.

Per comprendere la poliedricità del suo interessante lavoro, anche uno sguardo alla sua casa può fornire degli indizi: “Sono nato a Danzica e ho trascorso la maggior parte della mia vita qui. Ma viaggio continuamente. Sono eurocentrico e preferisco visitare l’Italia, la Germania e la Scandinavia. Di solito, la pianificazione di ogni viaggio include un’opera, un balletto o uno spettacolo musicale. Mi interessa non solo ciò che accade sul palco, ma anche dietro le quinte ovvero gli aspetti architettonici, finanziari, organizzativi”. Tra gli altri progetti che ha portato a termine c’è quello insieme al compositore Rafał Kłoczko: “Ho creato un’opera per bambini, per la quale non solo ho scritto un libretto, ma l’ho anche diretta”.

E dall’osservazione attenta all’estero, arrivano anche idee preziose da applicare al suo lavoro quotidiano. “Tutto il mio viaggiare e apprendere serve perché stiamo attualmente cercando di costruire un nuovo teatro dell’opera a Danzica e faccio parte del comitato per l’edificazione; questo è un altro modo per affrontare l’opera: costruirla!”.

La città baltica è un vivace centro culturale. Tra i teatri più frequentati annovera già quello operistico, Opera Baltycka e quello dedicato a Shakespeare, che tra l’altro ha la firma di un italiano, Renato Rizzi. Siamo abituati a considerare il paese baltico come chiuso e distante. In verità la tradizione teatrale di Danzica risale al 1600 quando molti performer inglesi venivano già qui a rappresentare i loro lavori.



A proposito dell’appartamento in cui vive ci racconta: "Il design dell'appartamento è opera di Andrzej, il mio partner; è bravo e ho preferito non rovinare la sua visione con le mie idee. A volte, ho interferito quando pensavo che certe soluzioni potessero rislutare non funzionali nella vita di tutti i giorni. Abbiamo avuto la comodità di poter decorare l'appartamento da zero. Per questo, siamo riusciti a creare uno spazio coerente e stilisticamente omogeneo”.
Continuando a parlarci della sua casa, ci fa notare l’assenza, o meglio la presenza nascosta di ogni riferimento al suo lavoro negli ambienti che compongono la sua dimora. "Dato che c'è così tanta opera nella mia vita, è quasi impercettibile a casa. Non puoi mai sentire musica d'opera in sottofondo qui... Per rispetto della musica, la ascolto solo consapevolmente. Di solito lo faccio con le cuffie, con gli appunti in mano, la sera quando preparo il mio prossimo progetto. Dal momento che l'opera stordisce tutti i sensi, voglio che la casa sia un'oasi di pace. Nessun stimolo inutile. A casa, la mia passione è evidenziata solo da una grande biblioteca, piena di libri dedicati al teatro musicale e da alcune piccole cose sulla scrivania. Il pianoforte elettronico e le note sono così nascosti che a volte mi dimentico della loro esistenza”.

 A proposito delle opere d’arte presenti in casa, ci racconta che entrambi i proprietari “scommettono” sul talento di giovani artisti, studenti dell’Accademia di Belle Arti di Danzica. Ci tiene a sottolineare: “Non lo vediamo come un investimento. Compriamo solo qualcosa che ci piace. Da qualche tempo, abbiamo iniziato a celebrare l’Epifania in un modo speciale. In Polonia, non ci sono usanze specifiche associate a questa festività. In questo giorno, invitiamo amici a casa per una cena con gli artisti di cui abbiamo comprato qualche quadro l’anno precedente, in modo che possano raccontare ai nostri amici le loro opere. E questi incontri hanno sempre la loro continuazione: uno degli amici comprerà un dipinto, un altro inviterà l’artista al suo progetto, un altro lo pubblicherà semplicemente sui social media, promuovendo gli artisti e l’idea della celebrazione dell’arte a casa”.

E come ogni artista che si rispetti, anche per Jerzy Snakowski i progetti per il futuro sono fondamentali. “I miei sogni mi sorprendono – ci dice prima di congedarsi – . Un giorno mi rendo conto che qualcosa che una volta avevo sognato, ma che avevo dimenticato, è appena accaduto”.

Testo a cura di Teobaldo Fortunato, foto di Krzysztof Mystkowski, per gentile concessione di Jerzy Snakowski

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