14 Agosto 2025

Robert Mapplethorpe, obiettivo intramontabile

Un libro per Marsilio e una personale a Venezia a Le Stanze della Fotografie riaccendono la luce su un maestro della fotografia degli anni Ottanta del Novecento.

14 Agosto 2025

Robert Mapplethorpe, obiettivo intramontabile

Un libro per Marsilio e una personale a Venezia a Le Stanze della Fotografie riaccendono la luce su un maestro della fotografia degli anni Ottanta del Novecento.

14 Agosto 2025

Robert Mapplethorpe, obiettivo intramontabile

Un libro per Marsilio e una personale a Venezia a Le Stanze della Fotografie riaccendono la luce su un maestro della fotografia degli anni Ottanta del Novecento.

Celebrato in vita quanto in morte, Robert Mapplethorpe è stato uno dei fotografi americani che più ha contribuito alla costruzione di un immaginario plastico della bellezza contemporanea. I suoi corpi definiti e statuari, sostenuti da un abile utilizzo del bianco e nero, sono stati per anni una ‘reference’ collettiva di ricerca di perfezione estetica nella pubblicità, nella moda e anche nei sogni di generazioni. Identificato con il mito del corpo-benessere degli anni 80, Mapplethorpe diceva di se «La mia vita è persino più interessante delle mie foto». Oggi, il fotografo scomparso nel marzo del 1989, considerato ormai il più grande della sua generazione, è protagonista di varie mostre e un libro biografico interessante.

Partendo dalle conversazioni avute con la giornalista inglese Patricia Morrisroe, inviata del «Sunday Times Magazine», nel suo loft newyorkese, dove si incontrano nel 1983, il libro uscito per Marsilio “Mapplethorpe. Una vita”, raccoglie testimonianze anche di coloro che gli sono stati accanto. L’autrice tratteggia la biografia di un personaggio che si rivela passo dopo passo straordinario: educato secondo la morale cattolica, cadetto dell’accademia militare, hippie, audace sperimentatore nei territori della sessualità, ossessionato dalla bellezza maschile ma a lungo legato a Patti Smith, vittima dell’Aids, e infine al centro di un processo postumo per oscenità che contribuirà a garantirgli la fama mondiale. Scavando nella vita e negli amori del grande artista, Morrisroe porta in superficie ferite personali e segreti professionali, e svela i retroscena delle sue opere più celebri e scandalose. In un mosaico di voci e visioni, ricostruisce sullo sfondo l’atmosfera della rutilante New York di quegli anni, un mondo vertiginoso e contraddittorio, di cui Mapplethorpe fu figlio e profeta: «Era un maestro del bianco e nero, ma in lui di bianco e nero non c’era niente… la sua morte segnò il crepuscolo di un’era».

Talmente alto è il suo contributo all’immaginario estetico dei nostri giorni che è stato protagonista la scorsa primavera di una collettiva sull’evoluzione del concetto di bellezza (Mudec Photo ha ospitato Deep Beauty. Il dubbio della bellezza, mostra curata da Denis Curti, realizzata grazie al sostegno di KIKO Milano, con foto di Mapplethorpe, David LaChapelleMichelangelo PistolettoHelmut Newton).

A Venezia, Le Stanze della Fotografia ha da poco aperto una mostra (prima di una serie di tre entro l’anno prossimo) che si concentra sul rapporto tra il fotografo e la classicità.

Fino al 6 gennaio 2026, Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
Vaporetto: Fermata San Giorgio, linea 2

ORARI

Aperto tutti i giorni dalle ore 11 alle 19.
Chiuso il mercoledì

INFORMAZIONI

tel.:+39 041 2412330
mail: lestanzedellafotografia@gmail.com

La mostra “Robert Mapplethorpe. Le forme del classico” a Venezia raccoglie oltre 200 opere, alcune delle quali mai esposte prima in Italia. Il percorso espositivo si apre con i collage e ready-made degli anni Sessanta e prosegue con i ritratti di Patti SmithLisa Lyoncelebrità internazionali come Andy Warhol, Truman Capote, Susan Sontag, Glenn Close, Yoko Ono e Richard Gere.
L’allestimento approfondisce il dialogo tra fotografia contemporanea e classicismo, mettendo in relazione la plasticità dei corpi ritratti da Mapplethorpe con la statuaria antica. I nudi maschili e femminili, i ritratti iconici e le celebri immagini di fiori come calle, tulipani e orchidee si trasformano in sculture fotografiche senza tempo, plasmate dalla luce e da una composizione perfetta.

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