Creatività, eclettismo e coraggio: Salvatore Ferragamo sarà ricordato a Bonito, sua città natale, il prossimo 11 ottobre 2025.
The Way Magazine pubblica un estratto de “La Storia della Moda Italiana” di Michelangelo Iossa (Diarkos Editore) interamente dedicato al grande ‘shoemaker’ delle star di Hollywood.

Salvatore Ferragamo è il “calzolaio dei sogni” e “lo shoemaker delle stelle di Hollywood”: scomparso esattamente 65 anni fa in Toscana – il 7 agosto del 1960 – Ferragamo è stato uno dei grandi ambasciatori del più nobile e alto artigianato italiano, che nel Novecento ha trovatola sua piena esplosione.
Il borgo campano di Bonito, luogo di nascita di Ferragamo, celebrerà il suo più illustre cittadino con un pomeriggio-evento che coinvolgerà il comune medievale irpino che sorge sulla Valle dell’Ufita: sabato 11 ottobre 2025 – dalle 17.30 – la figura di Ferragamo sarà rievocata nel corso della presentazione del libro “Storia della Moda Italiana” (Diarkos Editore), scritto da Michelangelo Iossa – contributor di The Way Magazine – e già presentato sulle nostre pagine.
Ad affiancare l’autore sarà la giornalista Rossella Giaquinto, promotrice – con l’amministrazione della città di Bonito – di questo ampio pomeriggio nel segno di Salvatore Ferragamo. Un’occasione unica anche per riscoprire i primi attrezzi e i primi oggetti che lo shoemaker utilizzava per creare le sue prime calzature, esempi di scarpe che avrebbero conquistato il mondo intero nel corso degli anni.

Michelangelo Iossa ha ricordato la figura di Ferragamo nel suo libro, del quale pubblichiamo un estratto, su concessione dell’autore:
Uno dei figli della Campania del XIX secolo è Salvatore Ferragamo, nato nel 1898 a Bonito, in un angolo della provincia avellinese. Suo padre Antonio Ferragamo è un quarantacinquenne contadino quando – nella casa Largo Gemma – sua moglie Mariantonia Ferragamo dà alla luce “Salvadore”. Bonito non è Parigi e nemmeno Londra o New York: il piccolo Salvatore è lontanissimo dagli atlanti e dalle rotte della moda internazionale. Undicesimo di quattordici figli, a 11 anni il ragazzino irpino è apprendista nelle botteghe dei calzolai di Napoli, dove impara a prendere le misure del piede e a migliorare la sua tecnica artigianale. Nei primi anni del Novecento, la città ha ancora ancora il fascino irresistibile dell’antica capitale borbonica e il bagaglio di conoscenze acquisito dal giovanissimo Salvatore permette a quest’ultimo di creare, a soli 13 anni, un suo primo negozio nel piccolo borgo natale irpino. A 16 anni prende la decisione di andare a Boston per raggiungere uno dei fratelli, che è impiegato in un grande calzaturificio di Boston. È da lì che muove i suoi primi passi uno dei talenti più straordinari della moda dell’intero XX secolo: il “calzolaio delle stelle”, come Ferragamo sarà ribattezzato ad Hollywood, è il perfetto ponte di connessione tra le secolari competenze artigianali italiane e la creatività del futuro “Made in Italy”. Questi due fattori si trasformano, nel corso degli anni, in eleganza, contemporaneità, alta qualità e innovazione.
Durante la sua permanenza negli USA, Salvatore studia con passione i più moderni processi di lavorazione ed è affascinato dalle macchine che realizzano le calzature di larga diffusione. Il giovane irpino, però, intercetta anche i limiti qualitativi delle catene di montaggio e, così, decide di trasferirsi, negli anni Venti, da un altro suo fratello, in California. A Santa Barbara dà avvio ad una bottega di riparazioni per calzature: è lì che il giovane crea, disegna e realizza gli stivali da cowboy per i film ambientati nel Far West, ma anche i sandali romani e i calzari egizi per i kolossal storici e le pellicole di genere “peplum”. Nell’arco di pochissimi anni, star del cinema e attori di ogni età trovano nella bellezza e nella comodità delle calzature di Ferragamo gli elementi-chiave della sua produzione: i divi di celluloide cominciano a ordinare a quel geniale e intraprendente artigiano italiano le loro scarpe, anche per la vita al fuori del set.

“Scarpe che calzano alla perfezione”: questo è l’obiettivo di Salvatore Ferragamo, che decide di frequentare, come uditore, le classi serali del corso di anatomia della Extension Division della University of Southern California di Los Angeles. Anatomia umana, matematica e ingegneria chimica: Ferragamo dedica le sue maggiori attenzioni allo studio dell’arco plantare e alla ricerca di soluzioni per assicurare alle sue calzature il miglior equilibrio possibile e un perfetto sostegno.
“There’s No Business Like Show Business” recita una scintillante canzone di Hollywood: negli anni Venti, il polo cinematografico californiano si trasforma nel centro dell’industria cinematografica mondiale e qui si sviluppano anche le prime forme di divismo. Gli studios di Hollywood “sono” il cinema e Salvatore Ferragamo, nel 1923, apre il suo “Hollywood Boot Shop”. Nasce, così, la sua fama di “calzolaio delle stelle”, come lo definisce la stampa nordamericana dell’epoca. Ferragamo è un vulcano di creatività, un talento dell’imprenditoria e uno straordinario creatore di moda: anticipa i tempi, ‘aprendo’ – letteralmente – le calzature femminili, fino ad allora chiuse e allacciate. Le creazioni di quel geniale inventore di calzature sono le più eleganti e le più comode al mondo. Nascono i primi sandali griffati Ferragamo: il successo è strepitoso, ma la manodopera americana non è, però, in grado di realizzare le scarpe che Salvatore concepisce e progetta. Nel 1927 quest’ultimo torna in Italia, apre un suo laboratorio a Firenze, epicentro dell’artigianalità tricolore. Sulle rive dell’Arno si consolida il suo successo straordinario, che darà vita – da lì in avanti – ad uno dei brand più amati e rispettati della scena italiana e internazionale.

Foto degli oggetti conservati presso la collezione privata di Gaetano Di Vito – Mostra permanente ‘Alla ricerca delle cose perdute’.