15 Aprile 2022

Cibo e cocktail in eleganza da Delarocque a Milano

In zona Corso Sempione Pietro Tiglio dirige ai fornelli. Con punte di diamante nella qualità delle materie prime. E occhio alla mixology di classe.

15 Aprile 2022

Cibo e cocktail in eleganza da Delarocque a Milano

In zona Corso Sempione Pietro Tiglio dirige ai fornelli. Con punte di diamante nella qualità delle materie prime. E occhio alla mixology di classe.

15 Aprile 2022

Cibo e cocktail in eleganza da Delarocque a Milano

In zona Corso Sempione Pietro Tiglio dirige ai fornelli. Con punte di diamante nella qualità delle materie prime. E occhio alla mixology di classe.

All’Arco della Pace, la piazza più bella di Milano, c’eravamo convinti che non fosse possibile trovare un ristorante di alto livello dove le aspettative legate al cibo fossero rispettate e i cocktail fossero degni appartenenti di una nuova generazione di drink list fatte da esperti  e scrupolosi mixologist. Siamo stati finalmente smentiti dopo una cena a  Delarocque Restaurant & Champagne. C’è abbastanza da raccontare su questo posticino che ha appena inaugurato la sua apertura.

Delarocque Restaurant & Champagne è innanzitutto  il primo ristorante in Italia di proprietà di un marchio di champagne, da cui infatti prende il suo nome,  Delarocque , una maison indipendente di Le Mesnil-sur-Oger, gestita da Franco Descalzi dal 2017, originario del Congo.

Unire la passione per lo Champagne e la  ristorazione di alto livello nel di cuore di Milano, la capitale del gusto e della moda, è stato l’obiettivo nato dall’incontro tra Franco Descalzi – Ceo e azionista di maggioranza di Delarocque 1815 – e Mattia Tinelli , Amministratore Delarocque Italy, entrambi giovani brillanti  imprenditori, persone di mondo, con una sensibilità verso il bello e il buono.

Situato nell’angolo più bello di Piazza Sempione, con affaccio impagabile sul maestoso  monumento progettato da Luigi Cagnola, l’Arco della Pace doveva per forza offrire il meglio di sè. Perché Milano si merita impegno e rispetto, anche attraverso una ristorazione colta, che educhi al bello e alla conoscenza. Ma non fraintendete, l’atmosfera al Delarocque è molto piacevole, il personale è attento e gentile, discreto e caloroso. La forza della Francia, presente con lo champagne, non tradisce un’ ‘Italianità che traspare nell’accoglienza.

Il ristorante

Il locale racconta lusso e viaggio. E’ molto elegante, con luci soffuse, i toni che danno sul nero e sull’oro. Le vetrine su strada non ti permettono di vedere fuori perché rivestite da una boiserie che sostengono bottiglie dello Champagne di casa, ricordando gli interni della maison in Francia.

Tovaglie bianche, sedute in velluto color beige, lampade dorate. Il soffitto un manto di verde che dona freschezza e rimanda alla natura, un richiamo alla vegetazione del Congo.

Parte della cucina è  a vista Nella sala spicca il camino che, nelle giornate invernali, regalerà un’esperienza enogastronomica intima ed esclusiva. Comodi sgabelli color  turchese al bancone tutto in marmo , su cui poggiano bottiglie ricercate di spirits  e ampolle invitano a soffermarsi per ordinare al Bartender qualcosa di speciale.

Esperienza del cibo e del vino attraverso l’armonia da Delarocque a Milano, in zona Sempione, uno dei punti più vivaci della movida meneghina. Tra le selezioni più esclusive di Champagne e i piatti più raffinati creati con i migliori ingredienti di alta qualità, si mangia in un ambiente elegante, accogliente e giovanile.

Una cucina contemporanea, gustosa ed elegante.

A dirigere l’orchestra dei fornelli c’è Pietro Tiglio. Di origine partenopea Pietro ha girato molto, lavorando al fianco di grandi maestri, come lo chef Pino Lavarra a Ravello in Costiera Amalfitana; poi Heinz Beck a Londra e Andrea Berton e Andrea Aprea a Milano. Nel 2018 Pietro vola in Cina, al Park Hyatt di Guangzhou, dove coordina un team di 25 persone.  Il rispetto delle stagionalità, le sue esperienze a contatto con ambienti e gusti diversi, il continuo confronto con nuove tecniche e ingredienti  hanno dato le basi per la sua filosofia di cucina attuale, che si ritrovano nei suoi piatti, creazioni semplici e complesse al contempo, dove l’equilibrio tra i sapori è imprenscindibile.

Un accenno al menù:

Tubettone di Gragnano, calamari, carciofi, menta.

Risotto “riserva San massimo”, capra e pepe , gambero rosso di Mazara del Vallo, lime.

Linguina di Gragnano, vongole, zucchine, bottarga.

Corba rossa del Gargano, patate viola, crescione acquatico. Ricciola, melanzana, cipolla rossa,guazzetto di cozze.

Milanese di manzo Limousine, rucola, grana, pomodorini confit, salsa all’aceto balsamico e senape.

Oltre a piatti armoniosamente realizzati dallo Chef, a Delarocque, che è principalmente un ristorante di pesce,  è possibile ordinate una selezione di ostriche e delle ottime  Tartare (di scampi, di tonno di salmone di ricciola, di gambero…) oppure  un ricco Plateau di crudi. Nel  Plateau Delarocque abbiamo trovato Ostriche «Special Or», capasanta al naturale, gamberi rossi di Mazara del Vallo, scampi del Mar Mediterraneo e riccio di mare

Le carni in minoranza sul menù, sono però scelte tra le più pregiate come il Wagyu A4 Kagoshima

Mixology

Dall’America del Far West alla Milano di oggi, un viaggio noir, in cui vieni acompagnato attraverso i signature drinks da Angelo, esperto bartender e appassionato ricercatore di spirits limited edition.

Un estratto :

Non potrei mai, reinterpretazione personale del classico Americano, ispirato alla storia d’amore descritta nell’omonima canzone della band italiana Fast Animals and Slow Kids.

Lori Meyers, in omaggio alla band statunitense NOFX, un drink a base di Tequila Reposado, Mezcal, Ancho Reyes, agave infusa al pepe rosa e ginger beer.

 Amor Fou, che richiama l’amore carnale e intenso con i suoi sentori dati dal mix di Campari, Cognac, bitter al cioccolato e caramello salato,

Oltre allo champagne si possono ordinare i drink in food pairing   come il Manhattan, dalle note particolarmente pungenti del Rye Whiskey, perfette con l’agnello, o il Daiquiri Agricolo, il cui sentore deciso e profondo è l’ideale in abbinamento con il polipo.

DELAROCQUE CHAMPAGNE

La leggenda narra che nel sontuoso maniero Rochefort vivesse il conte Jacques Gerard Delarocque; nel 1815, durante una rivolta, il conte soccorse una fanciulla priva di sensi e la portò nel castello. I giorni passavano e la ragazza non rinveniva, finché una sera il conte decise di aprire una bottiglia della sua cantina riempiendo la stanza di una fragranza dolce e fruttata, che la risvegliò come per incanto. Il conte giurò amore eterno alla dama e promise che insieme avrebbero sigillato il loro amore con lo champagne, così che chiunque lo avesse bevuto ne avrebbe percepito il gusto, l’aroma e la passione: “l’eternità del gusto”.

 Il limitato numero di bottiglie  (60000) ne fa uno champagne speciale. Attualmente Delarocque produce tre linee di champagne: Blanc de Blancs (100% uva Chardonnay proveniente dalla Côte des Blancs)   Rosé (10% Pinot Noir 90% Chardonnay.La miglior selezione di Pinot Noir di Vertus Premier Cru unita alla mineralità dello Chardonnay di Le Mesnil-sur-Oger e Brut (60% Pinot Noir 30% Chardonnay 10% Pinot Meunier)

Delarocque Restaurant & Champagne Piazza Sempione 6

Dal martedì al sabato dalle 12:30 alle 14:30 e dalle 18:00 alle 01:00

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Immagine di Alessandra Fenyves

Alessandra Fenyves

Laureata in Lingue e Letterature Straniere a Milano, Alessandra ha formazione cosmopolita. Milanese di origini ungheresi, ha vissuto due anni a Londra, per poi passare a Monaco di Baviera e a New York. Oggi vive e lavora in Italia come head hunter nei settori fashion, wellness & retail per i brand internazionali più prestigiosi. Da sempre interessata all’alta ristorazione, nel 2012 inizia a supportare eventi food e associazioni di cuochi stellati e a scrivere articoli sul mondo degli chef ma anche di moda e lifestyle, come potete vedere sul suo blog www.tastefollies.com. Mondana, viaggiatrice e attenta a tutti i trend dei suoi ambiti preferiti è l'inviata sul campo perfetta per The Way Magazine.
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