4 Febbraio 2017

Via alle barche dei Navigli, Milano perde il simbolo degli anni Ottanta

I barconi ormeggiati lungo il Naviglio Pavese, a Milano, risalgono proprio alla metà del decennio del Drive In e dei paninari. Ora devono sloggiare.

4 Febbraio 2017

Via alle barche dei Navigli, Milano perde il simbolo degli anni Ottanta

I barconi ormeggiati lungo il Naviglio Pavese, a Milano, risalgono proprio alla metà del decennio del Drive In e dei paninari. Ora devono sloggiare.

4 Febbraio 2017

Via alle barche dei Navigli, Milano perde il simbolo degli anni Ottanta

I barconi ormeggiati lungo il Naviglio Pavese, a Milano, risalgono proprio alla metà del decennio del Drive In e dei paninari. Ora devono sloggiare.

Gli anni Ottanta sono passati, ma non sono ancora stati definitivamente sepolti. L’ultimo brandello ancora in vita è stato abbattuto da una sentenza di qualche giorno fa del Consiglio di Stato. Che ha sancito che i barconi ormeggiati lungo il Naviglio Pavese, a Milano, risalenti proprio alla metà del decennio del Drive In e dei paninari, di Wild Boys e del Walkman, delle sorprese del Mulino Bianco e delle Polaroid, dovranno essere rimossi.

La decisione della suprema corte è perentoria. “Lo spazio acqueo occupato dal barcone costituisce un bene demaniale economicamente contendibile, il quale può essere dato in concessione ai privati, a scopi imprenditoriali, solo all’esito di una procedura comparativa a evidenza pubblica“. Come dire: il Comune tramite gara può farci quello che vuole, ma per adesso voi sloggiate.

Così i togati, con un colpo di spugna, o meglio di penna e carta bollata, hanno cancellato l’ultima reliquia degli anni in cui tutto si poteva. L’apparenza dilagava, le carriere volavano e il denaro circolava, soprattutto nella Milano da bere. Nel terzo millennio non c’è più il duello tra RAI e reti del Biscione, le partite di pallone sono state diluite anche al sabato e al lunedì, il panino di Burghy è stato digerito prima dalla grande M e poi è stato soppiantato dalle hamburgerie tanto fighe che vanno oggi.

All’ombra della Madonnina sono rimasti i barconi, quelli che – finché possono – osservano  malinconici la movida su e giù da via Ascanio Sforza.  Contrariamente al flusso del naviglio pavese che è invece stabile nel tempo, sempre centripeto, che porta fuori verso la bassa, e fa già quasi assaporare sapori rivieraschi.  Le chiatte sono sopravvissute al tempo che scorre, con lo scafo un po’ arrugginito e abbarbicate al loro sapore alquanto demodé.

Cosa resterà di questi anni Ottanta? Forse solo i risvoltini, asciugati e assottigliati rispetto a quelli di un tempo. Sinché una sentenza non li farà affondare nel naviglio dell’oblio.

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Immagine di Stefano Corrada

Stefano Corrada

Una vita saporita, tra reazioni di Maillard, prodotti alimentari e racconti di gusto. Dopo la laurea scientifica, si è lasciato vincere dalla passione per tutto ciò che ruota intorno al cibo. E quindi (prima) la divulgazione tecnico-nutrizional-gastronomica e (poi) la scrittura, collaborando con periodici e guide, tra cui Focus, Il Golosario, Viaggi del Gusto e Agrodolce.it. È autore del blog Appuntigolosi, da cui è nato il libro "Appunti Golosi", edito da Jouvence.
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