29 Settembre 2025
ARTE A MILANO

Franco Duranti: incisioni in mostra a Casa degli Artisti

29 Settembre 2025
ARTE A MILANO

Franco Duranti: incisioni in mostra a Casa degli Artisti

29 Settembre 2025
ARTE A MILANO

Franco Duranti: incisioni in mostra a Casa degli Artisti

Franco DurantiPrima ero schizofrenico ora siamo guariti” è la mostra d’artista alla Casa degli Artisti di Milano (dal 4 – 18 ottobre 2025 a corso Garibaldi, 89/A) in occasione ventunesima edizione della Giornata del Contemporaneo.

Riprendono i giorni di restituzione della residenza AAA Atelier Aperti per Artista, con la quale Casa degli Artisti torna a confermare la destinazione originaria dell’edificio, ospitando nei propri atelier artiste e artisti in una città in cui gli spazi di lavoro sono sempre più preziosi e precari. La Casa sostiene sempre la pratica e la ricerca artistica e critico-curatoriale nell’ambito delle arti e culture contemporanee e con AAA intende intercettare e rispondere al sentito bisogno di trovare in città spazi di lavoro adeguati e tutelati

La residenza multidisciplinare promossa a sostegno della pratica e della ricerca nelle arti contemporanee che si concluderà a fine anno nasce come un dispositivo flessibile, aperto a diverse forme e fasi del lavoro artistico. È uno spazio che accoglie sia progetti embrionali, che necessitano di tempo e risorse per svilupparsi attraverso una fase di ricerca, confronto e sperimentazione, sia progetti di produzione già strutturati che cercano un luogo dove radicarsi, espandersi e trovare piena espressione.

Sabato 4 ottobre 2025 la Casa aprirà le porte degli atelier in occasione della ventunesima edizione della Giornata del Contemporaneo, la grande manifestazione annuale promossa da AMACI con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e in collaborazione con la Direzione Generale per la diplomazia pubblica e culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Casa degli Artisti dal 4 al 18 ottobre 2025:

  • Prima ero schizofrenico ora siamo guariti, mostra monografica dedicata a Franco Duranti, incisore e disegnatore che intreccia da oltre trent’anni ricerca artistica ed esperienza psichiatrica.
  • AAA – Atelier Aperti per Artista | Open Studio, con i lavori di William Aparicio, Sabrina D’Alessandro, Liana Ghukasyan, Coquelicot Mafille e Claudi
Franco Duranti è pittore, incisore, videoartista. Vive e lavora a Milano. 
Diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera (1990).
Ha lavorato per un ventennio in ambito psichiatrico conducendo laboratori di arteterapia presso l’Ospedale di Pavia, l’Ospedale San Carlo di Milano e l’Ospedale di Legnano. 
  
Ha collaborato  con diverse Istituzioni in Italia e all’estero partecipando a numerose esposizioni in gallerie private e spazi pubblici in Italia e all’estero: Galleria Bianca Maria Ritter – Milano, Gallera FibertArt – Milano, Galleria Erasmus – Milano, Galleria Sorrenti – Novara, Galleria Mosaico – Chiasso, Art Gallery – Osaka, Galleria Brighi – Parigi, Palazzo Reale – Milano, Openspace Arengario – Milano, Museo Zucchi – Milano, Pac – Milano, Hangar Bicocca – Milano, Museo di Arte contemporanea – Roma, Museo d’Arte Moderna – Cagliari, Lingotto – Torino, Castello di Rivara – Torino, Banca BNP Paribas – Nizza, Centro Cultural Sao Paulo – Brasile, Biennale Dakar – Senegal, Teatro dell’ Opera Cairo – Egitto.
  

In foto di apertura: Abulia, incisione calcografica e collage su carta, cm 40×30, 2020 – Franco Duranti

Sino al 18 ottobre 2025 l’intera Casa, dal piano espositivo (piano terra) ai due piani di atelier, è aperta al pubblico per visitare gli allestimenti e approfondire i progetti delle artiste e degli artisti che hanno abitato gli studi.

Gli Artisti negli atelier

William Aparicio 

Trappole di tempo

Che cos’è il tempo? A partire da questa domanda si sviluppa la ricerca di William Aparicio, in mostra alla Casa degli Artisti dal 4 ottobre. Attraverso disegni, installazioni, fotografie e video, l’artista costruisce “trappole di tempo” che tentano di fissare l’inafferrabile. Orologi trasformati in dispositivi poetici muovono pennelli che registrano minuti irripetibili (somma di minuti), oppure lancette accumulate diventano alfabeti indecifrabili. In opere come Un giardino di polvere, il tempo si mostra come traccia fragile destinata a dissolversi. Tra tecnica e intuizione, ordine e disordine, Aparicio invita a ripensare il tempo non come linea continua, ma come costellazione di attimi, materia invisibile che ci consuma e ci costituisce.

Sabrina D’Alessandro/URPS

Parole salvatiche

Alla Casa degli Artisti, Sabrina D’Alessandro – fondatrice dell’URPS, Ufficio Resurrezione Parole Smarrite – presenta Salvatica, una parola-scultura in terracotta nata dal lavoro sui manoscritti di Leonardo da Vinci, insieme al video dei Balli linguistici, performance partecipativa in cui il corpo diventa voce e le parole tornano a vivere. Salvatica, vocabolo tratto dal Codice Trivulziano, custodisce al suo interno altri termini leonardiani, accostati in coppie di opposti a evocare virtù e fragilità umane. L’artista indaga così il legame tra parola e immaginario, restituendo vitalità a lemmi “altrimenti smarriti” e trasformandoli in esperienza visiva e collettiva

Liana Ghukasyan

Chambres Séparées

Con Chambres Séparées Liana Ghukasyan porta alla Casa degli Artisti un’indagine radicale sull’universo femminile e sulle relazioni intime. Il letto, simbolo di nascita e morte, amore e dolore, diventa metafora delle contraddizioni del nostro tempo: rifugio di intimità e insieme spazio di conflitti, solitudini e violenze. Con una pittura immediata e intensa, l’artista trascrive desideri e fragilità, liberando empatie e domande sulle convenzioni patriarcali e sui ruoli sociali. Le sue opere, crude e vitali, restituiscono l’alcova come luogo di memoria e futuro, di abbraccio e sudario, chiamando a riflettere sulla responsabilità di amare e lasciarsi amare con consapevolezza.

Coquelicot Mafille

Set sail to somewhere golden

Il progetto di Coquelicot Mafille presenta grandi drappi cuciti e dipinti che si aprono come vele, manifesti o stendardi. Opere fluttuanti che intrecciano figure, colori e simboli per raccontare relazioni tra esseri umani, animali, piante e altri regni, evocando al tempo stesso preghiere laiche e bandiere di protesta. Set sail to somewhere golden è un’invocazione vitale che invita a riconoscere l’interconnessione tra tutte le specie e a immaginare un nuovo paradigma di convivenza. Le vele abitano lo spazio come un paesaggio da attraversare, scuotendo coscienze e orientando lo sguardo verso un approdo possibile: un mondo condiviso e più consapevole.

Claudia Mendini – Lucigrafie. Pittura di luceLe Lucigrafie* di Claudia Mendini nascono dall’incontro tra luce solare, tempo e luoghi. Ogni traccia segnata su tela o muro registra il movimento del sole, trasformando l’effimero in pittura. È una pratica meditativa che unisce arte e scienza, spirito e natura, restituendo mappe cosmiche in cui stagioni, latitudini e ombre diventano segni e colori. Accanto alle opere individuali, Mendini sviluppa anche Lucigrafie* sociali, che coinvolgono le comunità locali nella creazione di meridiane collettive. Un linguaggio poetico e rigoroso, capace di radicare l’essere umano alla terra mantenendo lo sguardo rivolto al cielo.

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