19 Maggio 2025
IDEATO DA ZONA K

Life, teatro multidisciplinare per indagare sulla realtà

19 Maggio 2025
IDEATO DA ZONA K

Life, teatro multidisciplinare per indagare sulla realtà

19 Maggio 2025
IDEATO DA ZONA K

Life, teatro multidisciplinare per indagare sulla realtà

LIFE è un progetto multidisciplinare che intreccia teatro, arti visive, giornalismo, scienza e attivismo per esplorare con sguardo critico e poetico la complessità del presente. Un’indagine artistica attiva a Milano che attraversa linguaggi e spazi, con performance, installazioni e narrazioni capaci di interrogare la realtà più che rappresentarla.

ZONA K, Teatro Fontana, Teatro Out Off

Con una grande partecipazione di pubblico e un intenso coinvolgimento, si è chiusa lunedì 19 maggio la prima parte di LIFE, il nuovo festival ideato da ZONA K, che ha debuttato quest’anno a Milano con l’ambizione di intrecciare teatro, arte visiva, installazione, giornalismo e attivismo in un’unica piattaforma multidisciplinare, capace di leggere poeticamente e criticamente il nostro presente.

Il festival si è aperto il 7 maggio alla Fabbrica del Vapore con un’inaugurazione affollatissima, che ha visto il pubblico attraversare gli spazi dell’installazione immersiva Everything Must Go di Dries Verhoeven, visitare la mostra Cronache di un’apartheid dei fotoreporter di Prospekt, e assistere alla potente performance Who’s Afraid of Representation? di Rabih Mroué e Lina Majdalanie. Tre lavori esemplari dell’approccio di LIFE: documentari, visivi, politici e coinvolgenti.

Nella settimana successiva, LIFE ha acceso i riflettori sulle rotte del Mediterraneo, le migrazioni, la sorveglianza digitale e il ruolo dell’IA, con progetti performativi e installativi fortemente visivi. L’installazione Asymmetric Visions di Liminal / Border Forensics, The Cloud di *Arkadi Zaides, la lettura scenica La Zona Blu di Kepler-452 e Borderline Visible di Ant Hampton hanno attraversato il confine tra arte e analisi, tra documento e visione, accompagnati dallo spettacolo interattivo Fight Night di Ontroerend Goed e dalla conferenza-spettacolo Schwarz Rot Braun di Jean Peters/Correctiv.

Who’s Afraid of Representation? di Rabih Mroué e Lina Majdalanie

LA SECONDA PARTE – DAL 4 AL 21 GIUGNO

Dopo una breve pausa, LIFE riprende il 4 giugno con una seconda parte diffusa in diversi spazi cittadini –ZONA K, Teatro Out Off, Teatro Fontana – proseguendo la riflessione sulle tensioni del presente con uno sguardo sempre più focalizzato sull’arte come forma di rappresentazione politica, personale e percettiva.

Si parte con una selezione di documentari internazionali a cura del DIG Festival, affiancati da due installazioni immersive fortemente sensoriali: Dear Laila di Basel Zaraa, un ricordo intimo e tattile della Palestina attraverso una casa in miniatura, e The Parcel Project di Bellinkx & Brinkmann, che trasforma il pubblico in un pacco postale per raccontare la materialità invisibile della logistica globale.

L’arte performativa è al centro della programmazione con:

  • il film Reas di Lola Arias, potente ritratto carcerario al femminile tra musical e documentario;
  • la performance Magda Toffler di Boris Nikitin, che interseca memoria storica ed elaborazione personale;
  • Centroamérica della compagnia Lagartijas Tiradas al Sol, un viaggio tra storie invisibili e geografie della violenza;
  • Foresto di Babilonia Teatri, riscrittura del testo di Koltès in un’ibridazione tra dialetto, musica elettronica e lingua dei segni;
  • The Mountain di Agrupación Señor Serrano, esplorazione multimediale della disinformazione tra sport, fake news e scalate mentali;
  • Beyond the Now di Nicola Di Chio, Miriam Selima Fieno e Christian Elia, che intreccia giornalismo e teatro nella crisi palestinese;
  • la performance installativa As Far as My Fingertips Take Me di Tania El Khoury e Basel Zaraa, dove l’arte si fa contatto.

Conclude il festival il 21 giugno Jeton Neziraj / Qendra Multimedia con The Handke Project, feroce e ironica critica all’intellettualismo occidentale e alla legittimazione della guerra.

LIFE si conferma così un festival-laboratorio in cui arte, ricerca e politica si contaminano, in una narrazione collettiva che attraversa formati e discipline. In un tempo in cui i confini – fisici, simbolici, ideologici – si fanno sempre più marcati, LIFE li attraversa e li problematizza, affidandosi alla forza poetica dell’arte per amplificare visioni e generare pensiero critico.

Tutto il programma e informazioni su: www.zonaklife.it

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