Dal 2018 il Museo e Real Bosco di Capodimonte ha avviato una importante campagna di indagini diagnostiche sui dipinti delle sue collezioni. Le indagini sui dipinti di Raffaello e del suo ambito sono parte di un programma di collaborazione ampio che include il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università della Campania Vanvitelli e il LAMS (Laboratoire d’archéologue moléculaire et structurale) di Parigi e che ha visto recentemente la partecipazione scientifica dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (ISPC) del CNR e i Laboratori Nazionali del Sud (LNS) dell’INFN di Catania ed l’Istituto di Scienze e Tecnologie Chimiche del CNR(SCITEC) di Perugia.

Questo mese è stata inaugurata la mostra “Raffaello a Capodimonte. L’officina dell’artista” fino al 13 settembre 2021 al Museo di Capodimonte a Napoli. Alcuni risultati dell’indagine scientifica sono visibili al pubblico.
Le misure MA-XRF sono state svolte nel museo dal laboratorio XRayLab dell’ISPC-CNR impiegando il sistema a scansione LANDIS-X progettato e sviluppato dal laboratorio. La realizzazione delle indagini è stato un momento impegnativo ed emozionante dell’approccio alle opere che ha coinvolto un team multidisciplinare con varie professionalità. Il confronto ha aiutato da una parte storici e restauratori ad accedere alla complessa lettura dei dati scientifici, dall’altra ha portato i componenti del team scientifico ad affinare strumenti e metodi in funzione dei problemi conservativi e dei quesiti posti dalle opere esaminate. I risultati di queste indagini sono la base scientifica di questa mostra e sono illustrati con video esplicativi su monitor presenti in sala. Inoltre, scaricando liberamente l’app Capodimonte su Appstore e Google play sarà possibile rivederli anche a casa e rivivere l’emozione della visita. Le indagini diagnostiche saranno discusse anche nel corso del convegno internazionale Raffaello1520-2020, rinviato di un anno a causa della pandemia, in programma da giovedì 1° luglio 1-2-3 luglio a sabato 4 luglio al Museo e Real Bosco di Capodimonte e all’Università della Campania“Luigi Vanvitelli”.
Da tempo i dipinti sono oggetto di studi scientifici sui materiali pittorici e sullo stato di conservazione. Grazie allo sviluppo delle tecnologie, è oggi possibile ottenere informazioni anchesui processi creativi e compositivi. Mettere in luce la pratica esecutiva di un artista significa conoscere come erano preparati i supporti, se l’opera era abbozzata mediante disegni preparatori, se sono presenti cambi di intenzione (“pentimenti”) in corso d’opera e come gli strati pittorici sono stati stesi per ottenere l’effetto desiderato.
Alcune tecniche hanno avuto un notevole impatto nelle ricerche condotte in ambito museale. Fra queste, la radiografia a raggi X, la riflettografia IR e la fluorescenza a raggi X sono ormai entrate nelle consuetudini degli studi in questo campo. Più recentemente, l’introduzione della tecnica di imaging MA-XRF ha fornito un nuovo formidabile strumento in grado di offrire informazioni precise e di facile lettura, consentendo la caratterizzazione dei materiali utilizzati dall’artista e della loro distribuzione su tutta la superficie dell’opera. Dal 2018 il Museo e Real Bosco di Capodimonte ha avviato una importante campagna di indagini diagnostiche sui dipinti delle sue collezioni. Le indagini sui dipinti di Raffaello e del suo ambito sono parte di un programma di collaborazione ampio che include il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università della Campania Vanvitelli e il LAMS (Laboratoire d’archéologue moléculaire et structurale) di Parigi e che ha visto recentemente la partecipazione scientifica dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (ISPC) del CNR e i Laboratori Nazionali del Sud (LNS) dell’INFN di Catania ed l’Istituto di Scienze e Tecnologie Chimiche del CNR(SCITEC) di Perugia. La campagna di indagini condotta sui dipinti raffaelleschi del museo di Capodimonte ha previsto l’uso contestuale di diverse tecniche di indagine.
In foto d’apertura: la radiografia a raggi X (XRR) su dipinti di Raffaello è una tecnica che permette di rivelare la struttura interna di un dipinto in modo non distruttivo. La riflettografia a infrarossi (IRR), permette, tra l’altro, la visualizzazione del disegno sottostante lo strato pittorico.